Hanno lasciato la spazzatura dove capitava; altri, in molti per la verità, hanno messo fuori la propria spazzatura con i soliti “sacchetti impiccati”.
È il caso di dire che il primo giorno di raccolta dei rifiuti porta a porta a Favara è stato un vero e proprio flop.
Tanti proclami per nulla. I cittadini non hanno risposto. Assenti anche i controlli.
Si potrebbe racchiudere così il primo giorno del nuovo servizio, ma a questo dobbiamo purtroppo aggiungere le diverse segnalazioni dei cittadini.
Spazzatura “indifferenziata” conferita nei contenitori e non raccolta dai netturbini. Qualche pattumiera è stata rubata. Sacchetti appesi che non dovevano essere raccolti sono stati invece ritirati dagli operatori ecologici.
Insomma, oggi in città è regnata la confusione più totale.
Ma d’altronde era prevedibile. Molti cittadini avevano manifestato perplessità e posto dei quesiti all’amministrazione comunale che purtroppo non sono stati chiariti.
Dalle ore 20.00 di ieri sera ai cittadini è stato fatto obbligo di conferire i propri rifiuti nella pattumiera antirandagismo in distribuzione o in altri contenitori definiti “idonei”.
Facendo un giro per la città, a partire dalle ore 21.19 abbiamo potuto osservare la risposta al “rivoluzionario” sistema di raccolta.
Pochissimi i contenitori in strada; tantissimi i sacchetti appesi al laccio che hanno continuato a decorare la città.
È anche vero che a ritirare i contenitori è stata quasi la metà degli aventi diritto ma, di questi, in pochi li hanno esposti. Il timore era che qualcuno avrebbe potuto rubarli, aggravando il costo in bolletta.
Tanta spazzatura, dicevamo, è stata depositata in strada nei luoghi dove fino a sabato scorso erano presenti i grandi cassonetti. In altre vie invece , divenute discariche a cielo aperto, la situazione è pressoché peggiorata.
Insomma come primo giorno del nuovo servizio non possiamo certamente parlarne bene. Sappiamo che occorre avere qualche giorno di tolleranza da ambedue le parti, cittadini e amministratori. Trascorso questo periodo, e se la situazione non cambia, si prenderanno i dovuti provvedimenti.
È ovvio che gli organi preposti debbano predisporre i controlli adeguati e dopo un fisiologico periodo di tolleranza passare alle sanzioni previste dall’ordinanza.
Un esempio tra tutti sono i motociclisti che in città non indossavano il casco. Adesso è facile imbattersi in persone che non lo tolgono neanche quando sono in fila al supermercato.
Affinché la differenziata a Favara funzioni, occorre la collaborazione di tutti.
Il nostro augurio è che il nuovo servizio possa spiccare il volo e che i favaresi possano finalmente essere fieri di vivere in una città europea.
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