La donna nel corso dell’udienza preliminare del processo ha voluto spiegare ai magistrati la propria posizione.
“Io non sono mafiosa – ha detto Anna Messina. Sono stata arrestata nel febbraio del 2014 perché accusata di avere concretamente contribuito, pur senza farne parte, alla realizzazione degli scopi dell’organizzazione di tipo mafioso Cosa Nostra e, in particolare, delle articolazioni territoriali operanti nella zone di Porto Empedocle.
Oggi – ha detto ancora la sorella del boss – ho deciso di difendermi di fronte al Giudice naturale e prendo la parola per difendere la mia dignità di donna, soprattutto di mamma e affermare la mia innocenza ai fatti contestati.”
Davanti al Gup del Tribunale di Palermo, Riccardo Ricciardi, Anna Messina ha dichiarato:” Affermo con serena e calma determinazione di non essere mafiosa, non lo sono mai stata e gli unici rapporti che avevo con mio fratello, Gerlandino, sono stati prettamente familiari così come – ha aggiunto la 35enne – spiegherò dando chiarezza e significato al contenuto dello scritto sequestrato nel covo dove egli è stato arrestato.”
Il processo riprenderà il prossimo 19 novembre.
Anna Messina ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato.
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