A poco più di un anno e mezzo dalle elezioni in città i partiti politici, in virtù anche dei malumori popolari, iniziano a gettare le basi per la prossima campagna elettorale.
Dopo il passaggio ad altro partito del presidente del consiglio comunale, probabilmente altri consiglieri ufficializzeranno a breve adesioni in altre compagini.
Da qualche anno in Italia si assiste alla sfiducia dei cittadini verso la classe politica, rea di non aver agito nell’interesse collettivo.
La città di Favara, amministrativamente parlando, è stata spesso paragonata a una nave in avaria; i problemi a cui sono soggetti i cittadini sono tanti e visibili a tutti.
Mettendoci nei panni del contribuente favarese che la settimana scorsa ha pagato l’acconto della TASI e che probabilmente già soffre di emicrania pensando alle scadenze IMU e TASI del prossimo 16 dicembre, quali possono essere ancora le aspettative dei cittadini sui politici?
Negli ultimi anni la città è stata vessata dall’innalzamento graduale dei tributi locali e dalla drastica riduzione di molti servizi.
A un cittadino che paga profumatamente la tassa sui rifiuti e che continua a vivere in una città sporca cosa può interessare se il consigliere Tizio o Caio passa dal partito X per andare allo Y, oppure cosa può interessare se la Giunta comunale è formata dai partiti a,b,c,d, quando il suo vero problema, uno fra tutti quello di igiene pubblica, non viene risolto?
Nella realtà dei fatti, le manovre politiche dovrebbero essere tenute nella giusta considerazione perché influiscono notevolmente sul benessere stesso dei cittadini.
Dopo la mancata approvazione della mozione di sfiducia del sindaco Manganella si è subito parlato della formazione di un nuovo esecutivo.
Tanti sono i nomi dei papabili assessori che sono circolati in questi ultimi tempi.
Ma azzerare, o quantomeno riformare l’azione amministrativa, a chi gioverà senza aver prima redatto un puntuale programma di interventi volti esclusivamente al bene della città?
Di giunte bis, ter e quater, la città di Favara ne ha avute tante e, in considerazione della grave crisi che colpisce il territorio, crediamo che i cittadini non hanno bisogno di avere nuove facce al governo ma di gente seria disposta realmente a lavorare e spendersi nell’interesse collettivo.
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