Sabato 18 ottobre sarà il Jobs day. I lavoratori agrigentini, testimoni della crisi che ha devastato il tessuto economico e sociale, manifesteranno insieme agli altri lavoratori siciliani a Palermo per suonare la sveglia a politica e governo regionale.
Il mondo del lavoro che vuole partecipare alla produzione e alla creazione di ricchezza e che rifiuta gli ammortizzatori sociali come strumento di sostegno improduttivo farà sentire la propria voce.
“Chiederemo il lavoro che non c’è” –dicono.
È strano – dichiara Maurizio Saia, segretario della Cisl, – come in un paese in recessione e in forte crisi occupazionale il Governo voglia eliminare l’art. 18 dello statuto dei lavoratori per rendere più facili i licenziamenti anziché preoccuparsi di politiche attive del lavoro, di strumenti e azioni che attraggano investimenti e che favoriscano l’occupazione.”
Sul palco allestito davanti alla Presidenza della Regione Siciliana interverranno 18 lavoratori che testimonieranno la crisi che vivono le loro aziende in Sicilia.
Per la provincia di Agrigento parleranno un lavoratore dell’Italcementi di Porto Empedocle e un lavoratore precario della Pubblica Amministrazione.
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