Nella notte tra martedì e mercoledì, dopo aver forzato un’apertura dello stabile, il giovane si sarebbe introdotto nell’abitazione dove vivevano la sua fidanzata, Concetta Reina, di 27 anni, e sua mamma, la sig.ra Angelina, di 71 anni.
Una volta dentro il 27enne si sarebbe diretto dapprima nella camera della fidanzata.
È probabile che Concetta sia stata uccisa a mani nude dopo averle scaraventato la testa contro il muro.
La madre, che si trovava al piano superiore, forse svegliata dalle grida della figlia, non ha avuto il tempo di chiamare i soccorsi perché quello che sarebbe dovuto diventare suo genero gli si è scagliato contro.
Con un’arma da taglio avrebbe inflitto delle ferite che non le hanno lasciato scampo.
La notte di follia di Mirko Lena si sarebbe poi chiusa con il suicidio.
Prima di impiccarsi con dei cavi elettrici il 27enne ha scritto sul muro “ il buio è finito” e ha lasciato una copia della Divina Commedia aperta su un canto dell’ Inferno.
Le modalità del duplice delitto farebbero pensare a una azione criminale premeditata.
Una spedizione assassina che il 27enne probabilmente aveva studiato accuratamente.
Maggiori dettagli comunque si avranno dopo gli esami autoptici sui tre cadaveri disposta dalla Procura di Agrigento e affidata al Prof. Giuseppe Ragazzi dell’Università di Catania.
Ancora un mistero il movente, anche se la pista privilegiata dai carabinieri del Nucleo Operativo di Agrigento e dai militari della Compagnia di Cammarata è quella del delitto passionale.
La scoperta dei cadaveri è stata possibile grazie alla chiamata al 112 del datore di lavoro di Concetta.
Quest’ultima, nonostante la laurea in Filosofia conseguita con il massimo dei voti all’Università di Palermo, da qualche tempo svolgeva l’attività di baby–sitter.
Non vedendola arrivare e preoccupato del fatto che la giovane non rispondeva alla sue telefonate, l’uomo ha deciso di chiamare le forze dell’ordine.
Successivamente la macabra scoperta.
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