L’importo da pagare, com’ è noto, varia da città in città per effetto dei singoli regolamenti approvati dai consigli comunali.
A Favara, ad esempio, il comune ha applicato l’aliquota massima prevista dalla Legge.
Giorno 16 i contribuenti dovranno versare il 50% della tassa; il saldo è previsto per il 16 dicembre prossimo.
I soldi che i comuni introiteranno dal tributo dovranno essere spesi per i servizi indivisibili ovvero: illuminazione pubblica, manutenzione sia stradale che delle aree verdi, istruzione, anagrafe e ancora la gestione della Polizia Municipale.
Una parte del ricavato dovrà essere anche destinato ai servizi sociali.
Il 16 ottobre, a Favara, a pagare la prima rata della TASI non saranno solo i proprietari e/o possessori di immobili. Lo dovrà fare anche chi possiede aree edificabili.
Quindi anche i proprietari dei soli terreni devono pagare la tassa.
In questi giorni in redazione ci sono giunte diverse lamentele di cittadini che abitano nelle zone periferiche di Favara.
Secondo loro il comune avrebbe dovuto non far pagare la tassa in queste zone perché alcuni dei “servizi indivisibili” non vengono erogati.
L’esempio lampante è dato dalla mancanza di illuminazione pubblica, di spazi verdi e in alcuni casi anche delle stesse strade.
Negli anni la morfologia urbana di Favara è notevolmente mutata e tanti sono i quartieri sorti in zone dove fino a qualche anno fa c’erano solo campi destinati all’agricoltura.
“Il comune di Favara – hanno detto alcuni – non riesce a garantire i servizi indispensabili nel centro cittadino, figuriamoci nelle periferie a cui chiede di pagare il tributo.”
In effetti le rimostranze pervenuteci meritano un’approfondita riflessione.
L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco, seppur in applicazione di una normativa nazionale, avrebbe potuto applicare delle aliquote più basse e anche sgravare in parte il costo ai quei cittadini che risiedono in periferia e/o all’estero.
Invece ha preferito tassate tutti, indistintamente.
È un’ingiustizia per i cittadini che non hanno strade, né illuminazione, né verde pubblico.
Perché il Comune di Favara deve far pagare la TASI ai cittadini che non godono appieno dei “servizi indivisibili”?
Perché la “Tassa sui servizi indivisibili” è stata applicata anche sui terreni edificabili?
E pensare che il Comune di Favara, se avesse voluto, avrebbe potuto prendere esempio dal vicino comune di Realmonte dove l’amministrazione Puccio ha addirittura deciso di non far pagare la tassa ai suoi concittadini.
Ogni comune agisce in autonomia. E Favara è gestita da un ex capopopolo.
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