Venerdì prossimo, 26 settembre, le sorti della città saranno in mano ai 30 rappresentanti del popolo.
Dalle loro scelte si comprenderà quindi chi siano realmente, da quale parte siano effettivamente schierati e cosa desiderino per il futuro della città.
Sono chiamati a fare una scelta politica che determinerà, ovviamente, anche il loro stesso futuro politico.
Venerdì prossimo, 26 settembre, approda in aula “Falcone–Borsellino” del Municipio di Piazza Cavour a Favara la discussione sulla mozione di sfiducia all’attuale sindaco Rosario Manganella.
La presenza o l’assenza in aula dei 30 consiglieri comunali e il loro voto costituiranno l’argomento “essenziale” della seduta.
Gli eletti dalla cittadinanza favarese, per intenderci i nostri e vostri consiglieri comunali, sono chiamati a decidere se Manganella possa rimanere seduto sulla poltrona di “primo cittadino” o se sia il caso che questa, per molti, triste e buia esperienza amministrativa venga conclusa ritornando al voto.
La mozione è approdata in aula per la scelta di tredici consiglieri: Giovanni Bennardo, Paolo Dalli Cardillo, Filippo Ceresi, Antonio Palumbo, Tania Sgarito, Salvatore Lupo, Rino Scalia, Salvatore Broccia, Michele Lombardo, Antonio Alaimo, Maria Vella, Giuseppe Bellavia e Antonio Fallea. Consiglieri appartenenti a: Nuovo centro destra, Riformisti socialisti, Partito democratici riformisti, Rifondazione comunista, Ripensare Favara, Forza Italia, Articolo 4.
Adesso ci si chiede: i 13 dimostreranno la loro coerenza presentandosi in aula e votando a favore della loro stessa proposta?
È ovvio che nessuno si aspetta la loro assenza in aula.
Questo comportamento sarebbe interpretato dai più come un espediente per nascondere la mano dopo aver tirato il sasso, anche perché molti di loro hanno fatto dell’argomento il proprio “cavallo di battaglia” per più di un anno.
Sabato scorso in un servizio giornalistico denunciavamo il fatto che non era stata ancora pubblicata online dagli uffici di presidenza la convocazione della seduta in questione.
Pubblicazione che è avvenuta subito dopo, nel giorno di chiusura del Municipio.
Il rischio, per molti, era che questa anomala dimenticanza potesse costituire motivo di invalidazione della seduta.
Rischio che è stato scongiurato.
Ritornando alla mozione di sfiducia c’è da chiedersi: adesso che il PD, lo stesso partito del Sindaco, si è dichiarato favorevole all’ immediata interruzione del mandato di Manganella, i due consiglieri componenti di partito, ossia Calogero Castronovo e Gaetano Caramazza, saranno coerenti con la scelta del gruppo? Rischieranno piuttosto il rinnovo della tessera? Si presenteranno in aula?
E gli altri consiglieri, che faranno?
Come si comporteranno Giuseppe Nobile, Stefano Valenti, Giuseppe Rizzuto, Giacomo Di Stefano, Francesco Salemi, Erica Matina, Paolo Alaimo, Genny Chianetta, Gioacchino Crapanzano, Leonardo Pitruzzella, Giuseppe Milioti, Giuseppe Grova, Antonio Limblici, Pasquale Milioti e Pasquale Bottone?
Si presenteranno in aula e si esprimeranno per il bene della città?
Si dichiareranno a favore dell’operato di Manganella, dandogli ancora fiducia, o si aggregheranno a chi desidera chiudere questa vicenda il prima possibile?
È giusto ricordare che l’ eventuale assenza di qualsiasi consigliere potrebbe essere classificata come la volontà di “non decidere”, corrispondente a una vecchia abitudine da “Prima Repubblica”: quella di lavarsene le mani!
Qualcuno magari vorrebbe evitare di esporsi pubblicamente, dimostrando quindi di badare ad altro genere d’interessi piuttosto che a quelli della cittadinanza.
Ricordiamo che il loro mandato ha ragione d’ essere proprio per garantire il futuro alla cittadinanza.
Non ci stancheremo di dire che da quella seduta si decideranno le sorti del paese.
Le scelte saranno epocali … qualunque esse siano: favorevoli alla mozione, sfavorevoli, astenuti o, peggio ancora, assenti. Tutti si caricheranno delle proprie responsabilità politiche nei confronti di anziani, adulti, giovani e bambini, finanche dei propri figli, decidendo sul futuro delle 35mila persone che hanno votato e che compongono il paese.
Affinché il punto sulla mozione di sfiducia passi e si ritorni al voto, ricordiamo che occorre il voto favorevole di 20 consiglieri.
È stata data la possibilità di amministrare il paese, sono passati oltre tre anni e il tanto cambiamento purtroppo non è arrivato.
Ai consiglieri diciamo che è arrivato il tempo di dare le giuste risposte ai loro elettori.
Ai cittadini invece chiediamo di partecipare in massa alla seduta consiliare di venerdì.
Ne va del vostro futuro.
Sicilia TV sarà presente alla seduta per mostrarvi quello che accadrà.
Commenta articolo