È successo anche ieri sera con l’innalzamento al massimo delle aliquote della TASI.
13 consiglieri su 17 presenti dicono “Sì”, facendo un bel regalo ai loro concittadini, già vessati dai continui aumenti delle imposte e tormentati dall’assenza di lavoro.
Purtroppo non siamo su “Scherzi a parte”, ci avrebbe fatto piacere assistere al finale della nota trasmissione televisiva ma purtroppo, ahinoi, è successo veramente.
A dire “Sì” all’aumento delle tasse per i propri concittadini sono stati i consiglieri che sostengono il sindaco, ovvero: Francesco Salemi, Paolo Alaimo, Genny Chianetta, Gaetano Caramazza, Giuseppe Rizzuto, Giuseppe Nobile, Stefano Valenti, Calogero Castronovo, Giacomo Distefano, Giuseppe Milioti, Pasquale Milioti, Antonio Limblici e Pasquale Bottone.
Contrari ad aumentare le tasse ai cittadini invece sono stati: Michele Lombardo, Giuseppe Bellavia, Paolo Dalli Cardillo e Antonio Palumbo.
L’aver portato al massimo il tributo, secondo le stime degli Uffici Comunali competenti, salverebbe l’Ente dal paventato dissesto finanziario.
Il pagamento del tributo dovrà essere eseguito senza sconti da tutti i proprietari di terreni e case ricadenti sul territorio comunale.
Non sono state ammesse infatti detrazioni particolari per determinate situazioni quali, ad esempio, quella dei residenti all’estero o degli abitanti delle zone non servite.
Tutti e indistintamente quindi devono pagare.
Al Comune servono circa 1 milione e 300 mila euro per non andare incontro al dissesto.
L’aver aumentato le tasse a tutti i cittadini è stata quindi per sindaco, giunta e consiglieri, la soluzione migliore. Forse la più facile rispetto a quella di obbligare Manganella a scovare i tanto famosi evasori (come diceva in campagna elettorale insomma).
Peccato solo che a pagare non saranno tutti, specie adesso, con l’ulteriore aumento delle tasse al massimo e senza una seria attività di riscossione. Quanti saranno adesso quelli che riusciranno a onorare l’impegno economico? Meglio mangiare o pagare le tasse?
Capiamo che c’era un buco da chiudere e che su carta occorreva per forza bilanciare i conti, ma è possibile farlo sempre a spese totali dei cittadini? A questo punto si può solo sperare che tutto bilancerà, ma come è semplice capire i veri conti si faranno “dopo le scadenze previste”.
Solo allora l’Ente avrà un quadro chiaro della situazione economica e, a lume di naso, sarà difficile che le previsioni possano essere rispettate.
Intanto se da un lato per il bene della città l’amministrazione attiva e i consiglieri hanno aumentato al massimo i tributi, dall’altro hanno avuto bisogno di sette sedute consiliari straordinarie e urgenti per affrontare il Conto Consuntivo 2013.
Un atto dovuto dai consiglieri che per un anno hanno sostenuto Manganella.
Nella seduta di ieri, convocata in via straordinaria e urgente, prima di trattare l’applicazione dell’Imposta Unica IUC e della determinazione delle aliquote della Tassa sui Servizi Indivisibili TASI, il consiglio comunale ha affrontato nuovamente il Conto consuntivo 2013 che finalmente, dopo due bocciature/non approvazioni, è stato esitato favorevolmente dalla maggioranza dei consiglieri presenti che si sono assicurati, tra l’altro, la loro permanenza in aula.
C’era infatti tempo sino al prossimo 30 settembre per votarlo ma i consiglieri hanno deciso di anticipare di qualche giorno il loro “NON” scioglimento.
Infatti la mancata approvazione del Conto Consuntivo avrebbe sciolto il civico consesso.
A dire “Sì” al Conto Consuntivo 2013, 12 consiglieri: Francesco Salemi, Giuseppe Nobile, Pasquale Bottone, Paolo Alaimo, Genny Chianetta, Gaetano Caramazza, Giuseppe Rizzuto, Antonio Limblici, Stefano Valenti, Calogero Castronovo e i due Milioti, Pasquale e Giuseppe.
Il voto contrario invece è stato espresso da 7 Consiglieri: Maria Vella, Paolo Dalli Cardillo, Tania Sgarito, Giuseppe Bellavia, Salvatore Lupo, Antonio Palumbo e Rino Scalia.
Assenti tutti gli altri.
Per la cronaca, presenti a inizio seduta e poi usciti dall’aula al momento della votazione sono stati i consiglieri: Filippo Ceresi e Giacomo Distefano.
Prossimamente al vaglio della Pubblica assise favarese ci sarà la mozione di sfiducia al Sindaco proposta da 13 consiglieri ma che per la sua approvazione necessita almeno di 20 voti favorevoli e quindi lasciamo a voi le conclusioni.
Dopo la farsa politica invitiamo i nostri rappresentanti a lavorare per il bene della città, a cominciare anche da una pulizia e disinfestazione dei locali e dell’intera città, considerata la presenza in giro di blatte e ratti vari.
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