“Per noi non ci sono più alibi: un giorno in più di Manganella vuol dire togliere la certezza di una qualsivoglia speranza ai nostri figli”.
Lo scrivono in una nota congiunta i 13 consiglieri comunali e relativi partiti e/o movimenti firmatari la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Favara.
Nella missiva spiegano il perché della presentazione della mozione di sfiducia.
“Non vogliamo essere complici di un disastro che giornalmente insiste sulla città –scrivono– e usiamo responsabilmente e senza remore una norma stabilita dalla legge.
Il sindaco ha disatteso tutte le aspettative, sia di carattere politico che amministrativo, eludendo il proprio programma elettorale e dimostrando un totale fallimento.
A tutto questo si aggiunge –spiegano– un’altalenante variabilità delle giunte che si sono susseguite senza alcun utile risultato per la collettività.
Scandaloso poi risulta essere la questione cimitero –scrivono i consiglieri Bennardo, Dalli Cardillo, Ceresi, Palumbo, Sgarito, Lupo, Scalia, Broccia, Lombardo, Antonio Alaimo, Vella, Bellavia e Fallea e i rispettivi partiti– continuamente profanato senza alcuna remora di coscienza morale”.
I firmatari della mozione rivolgono un appello al PD, partito del Sindaco, affinché prenda una posizione netta sia nel merito che nel principio della vicenda.
“Il contesto politico attuale –scrivono– necessita che vi sia un momento di orgoglio che possa ridare la possibilità di chiudere un’esperienza amministrativa pessima e distruttiva, dando al popolo la sovranità di scegliere diversamente il proprio futuro.
Questa mozione –concludono– ha un unico denominatore comune: dire basta alle inefficienze, alle incapacità e alle arroganze di un sindaco pasticcione”.
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