Un poliziotto agrigentino di 31 anni, in servizio alla sezione stradale di Milano, aveva chiesto il trasferimento nella città dei Templi per potere prestare la dovuta assistenza al padre affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Il Ministero dell’Interno non aveva accolto la richiesta dell’agente perché secondo il Viminale altri suoi parenti si sarebbero potuti occupare del familiare.
Di fronte al no del Ministero il poliziotto, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Mario La Loggia, è ricorso al TAR Lombardia. In sede cautelare il Tribunale Amministrativo aveva dato ragione al giovane, ma il Ministero dell’Interno aveva reiterato il provvedimento di rigetto accolto dal TAR.
E allora l’agente aveva proposto motivi aggiunti di ricorso, sottolineando che in via legislativa era stato abolito il requisito dell’esclusività dell’assistenza. Il Tar Lombardia, Presidente il Dr. Francesco Mariuzzo, Relatore il Dr. Roberto Lombardi, ritenendo fondati i motivi aggiunti formulati dagli avvocati Rubino e La Loggia, ha accolto il ricorso e ha annullato il provvedimento impugnato, condannando anche il Ministero dell’interno al pagamento di 2.500 € per le spese di giudizio.
Pertanto, per effetto della sentenza resa dal Tar Lombardia, l’agente verrà trasferito ad Agrigento e potrà prestare assistenza al proprio genitore.
Commenta articolo