Oggi è l’ultimo giorno utile per pagare l’odiata Mini IMU. Secondo le stime sarebbero circa 9 milioni i contribuenti italiani che hanno precedentemente fruito della cancellazione della seconda rata dell’Imposta Municipale Unica e che entro oggi devono versare la somma equivalente al conguaglio. Il Governo Letta – Alfano prevede un gettito Mini IMU di circa 400 milioni di Euro, cifra che, in virtù della grave situazione economica delle famiglie italiane, potrebbe non essere coincidente con le aspettative dello Stato. La Mini IMU comunque non si paga in tutti i Comuni ma soltanto in quelli che hanno aumentato l’aliquota base del 4 per mille. In Sicilia sono 72 su 390 totali i Comuni interessati; di questi solo 10 su 43 quelli della Provincia di Agrigento. Ma vediamo adesso l’elenco completo dei Comuni agrigentini e le relative aliquote applicate: nella Città di Agrigento il calcolo della tassa deve essere effettuato tenendo conto del massimo dell’aliquota consentita che è del 6 per mille. Oltre ad Agrigento, la Mini IMU più salata si paga anche a Palma di Montechiaro, Ribera e Sant’Angelo Muxaro. In questo elenco di Comuni non poteva mancare Favara dove la tassa conguaglio per i proprietari di prime case si calcola con l’aliquota del 5 per mille; stessa percentuale di imposta è stata applicata anche nei Comuni di Sciacca, Ravanusa e Santa Margherita di Belice. Aliquota leggermente più alta, 5,4 per mille, invece a Realmonte dove però il Sindaco Puccio ha promesso di restituire la somma ai cittadini con i soldi delle indennità spettanti all’Amministrazione Comunale. Dei 10 Comuni agrigentini i cui consigli comunali hanno modificato le aliquote base della tassa, la Mini Imu più economica sarà quella dei contribuenti di Grotte. Come per ogni scadenza che si rispetti, da qualche giorno negli uffici postali si sono formate lunghe code di contribuenti. Per chi non riuscirà a pagare la tassa entro oggi, sono previste sanzioni variabili dallo 0,2 al 3,75%. E c’è da scommettere che saranno in molti quelli che oggi non potranno fare fede all’impegno che i loro amministratori gli hanno affidato. Una vera e propria vessazione fiscale che è indirettamente proporzionale sia alle capacità economiche del contribuente che ai servizi che lo stesso riceve. Ad oggi molte famiglie, specie in quelle dove si è perso il lavoro, sono costrette a scegliere se mangiare o pagare le tasse. Sarebbe bello conoscere nel dettaglio le ragioni che hanno indotto solo 10 Comuni agrigentini a ritoccare le aliquote base dell’IMU. Non volendoci addentrare più di tanto nel labirinto dei calcoli, siamo convinti che è dovere di ogni buon cittadino pagare le tasse ma chi non può veramente farlo? E chi ancora non si ritiene soddisfatto dei servizi erogati dall’Ente per cui versa i tributi? A questi due interrogativi dovrebbero rispondere i politici ma loro forse sono troppo impegnati a chiedere sacrifici agli italiani. Peccato che loro però, le rinunce non sono disposti a farle.
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