A evidenziarlo il Sindaco di Agrigento Marco Zambuto in una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Nella missiva Zambuto parla dell’incidente di Chiara La Mendola e mette in evidenza come i tempi biblici della burocrazia italiana e dei riti dei fascicoli che svolazzano da un tavolo all’altro della pubblica amministrazione stanno distruggendo il Paese.
I finanziamenti erano stati approvati nel 2009 mentre l’ultimo passaggio burocratico era dello scorso 29 ottobre 2013 con la richiesta alla Prefettura agrigentina dell’informativa antimafia delle ditte interessate.
“Di patti di stabilità, di lentezza e di piccoli passi si può morire. –scrive zambuto nella lettera– Diventa perciò necessario un piano di rinnovamento radicale del Paese e della sua organizzazione.
Certamente i comuni dovranno fare la loro parte, ma le massime autorità dello Stato –chiede il sindaco– quando dovranno intervenire con determinazione e incisività per impedire che per asfaltare la strada di un comune si dovranno consumare troppi passaggi burocratici?”.
Intanto il luogo dell’incidente sarà specificamente intitolato a Chiara La Mendola, vittima innocente della burocrazia, perché l’Italia sappia che per asfaltare delle strade cittadine con fondi statali non occorrono mesi, come sarebbe giusto, ma anni, lunghi interminabili anni.
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