Punta Raisi–Fonatanarossa in un’ora e mezzo. Sarà una Sicilia ad alta velocità. Una rivoluzione nei collegamenti, quasi come lo sarebbe il ponte sullo Stretto di Messina. L’accordo c’è, i soldi pure. Cambia il volto del trasporto nell’Isola. Un’opera titanica, dal costo complessivo di 10 miliardi di euro (nella prima fase sono stati stanziati già due miliardi).
Uno degli obiettivi è quello di strappare l’entroterra siciliano dall’isolamento. ”Entro metà febbraio chiuderemo tutto l’accordo per il triangolo Palermo, Messina, Catania”, ha spiegato all’Ansa il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta.
Una Tav in salsa siciliana. Nascerà un network su ferro in grado di collegare i porti tirrenici, ionici e mediterranei di Catania, Augusta, Messina, Termini Imerese, Marsala e Trapani con gli aeroporti di Catania, Trapani, Comiso e Palermo. Verrà rinegoziata l’”area sud” che collega i siti più importanti d’Europa, Siracusa, Gela, Agrigento, Eraclea e Tindari.
Crocetta punta alla costruzione del doppio binario e poi a mettere in collegamento gli aeroporti di Catania e Palermo. L’obiettivo, ambizioso, è quello di riuscire a coprire entro cinque anni questa distanza in due ore e venti (dalle attuali quattro e mezzo) e in 10 anni in un’ora e mezzo.
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