Toccherà invece alle aziende esterne, il compito di decidere cosa fare dei circa 250 operai dell’indotto.
Lo stabilimento si fermerà per due anni, cominciando a smaltire tutto il materiale residuo.
La speranza dell’azienda è quella che il Governo, riattivi il settore edile. In questa maniera ci sarà un ovvio aumento di richiesta di cemento e quindi la riattivazione della produzione.
La decisione dell’azienda, è stata comunicata ai sindacati nel corso di un incontro svoltosi nelle sede provinciale di Confindustria.
Gli incontri palermitani e romani, e l’interessamento di politici, sembrano quindi non aver prodotto gli effetti sperati al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento annunciata già da tempo.
Non si escludono adesso altre forme di protesta dei lavoratori che fino a qualche settimana fa avevano sostato pacificamente davanti l’azienda empedoclina, rallentando il traffico veicolare in transito proprio davanti la cementeria.
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