A seguito della nota inviata da Palazzo Chigi, arriva l’intervento del governatore Lombardo. “Ho parlato al telefono con il primo ministro Mario Monti –dice– rassicurandolo del fatto che – nonostante le criticita’ segnalategli, peraltro precedute da una campagna mediatica mirata alla delegittimazione e fondata su dati palesemente mistificati e funzionali a interessi politico lobbistici ben evidenti – gli rassegnero’ formalmente, oltre all’immane impegno riformatore svolto in questi quattro anni, tutti gli elementi utili a dimostrare la sostenibilita’ della finanza regionale. Al presidente Monti –dice ancora Lombardo– parlero’ anche della scelta di dimettermi per consentire agli elettori l’esercizio al diritto democratico di scegliere un nuovo governo e un nuovo parlamento, entro un tempo costituzionalmente previsto, nel corso del quale viene assicurata la piena funzionalita’ dell’esecutivo. In ogni caso, Lombardo incontrerà il Premier Monti martedi’ prossimo a Palazzo Chigi.
La comunicazione giunta da Roma a palazzo D’Orleans ha provocato diverse reazioni nel mondo politico. Per l’Assessore Regionale all’Economia, Gaetano Armao, le casse della Regione non sono a rischio. “Il bilancio della Regione – dichiara Armao – è stato parificato dalla Corte dei Conti. La richiesta del premier Monti fatta al presidente Lombardo di confermare le sue dimissioni – ha precisato Armao – è una richiesta più che legittima, fa parte dell’interlocuzione interistituzionale”.
Di tono opposto invece sono le parole del Vice Presidente della Regione, Massimo Russo che considera la lettera di Monti un attacco alla autonomia della Sicilia ed annuncia il ricorso al garante della Costituzione.
Sulla stessa scia anche i commenti del Presidente dell’Ars, Francesco Cascio e del Coordinatore regionale di Fli, Francesco Briguglio. “Forma inusuale e anomala” sono le parole utilizzate dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana Cascio. Per Briguglio invece quella di Monti è stata una gaffe istituzionale”, che viola le fondamentali dell’autonomia regionale e della democrazia”.
Sulla questione interviene anche il deputato Michele Cimino di Grande Sud. “Apprezzo –dice– che il presidente del Consiglio Monti, abbia invitato il presidente Lombardo a confermare la sua intenzione di dimettersi il 31 Luglio, finalmente il governo nazionale sta attenzionando la grave situazione che si sta vivendo in Sicilia.” In questi mesi la politica di Monti per la Sicilia è stata deficitaria anzi –dice Cimino– complice del governo Lombardo che sta portando la Sicilia al fallimento”.
Si registra anche l’interno del segretario regionale del PD Giuseppe Lupo. “Il presidente Monti, vista la gravita’ della crisi che attanaglia la Sicilia, ha il diritto – dovere di chiedere al presidente Lombardo se conferma l’intenzione di dimettersi il 31 luglio. Il Pd siciliano –conclude Lupo– ha chiesto, gia’ l’anno scorso, con forza le elezioni anticipate per aprire una nuova stagione politica di cambiamento della nostra regione che ha bisogno di una straordinaria fase di risanamento, di crescita produttiva ed occupazionale”.
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