A questo aveva lavorato il sindaco Lillo Firetto che per l’occasione aveva contato su Andrea Camilleri e Sebastiano Lo Monaco.
Doveva essere una grande festa cosi come ampio è stato l’impegno dell’Amministrazione comunale guidata proprio da Firetto nel consegnare alla città il monumento, recuperato per farne un interessante museo del mare.
Ma a prevalere sulla festa è stato il buon senso e la solidarietà nei confronti dei lavoratori dell’Italcementi, presenti alla cerimonia con una folta rappresentanza.
Loro quasi schierati in fondo al piazzale, hanno alla fine commosso la platea.
Cosi come commosso è apparso lo stesso scrittore Camilleri che si è definito il fratello maggiore dei lavoratori e come tale, ha detto, non li abbandonerà ma starà loro vicino per riuscire a superare questo triste momento.
Una cerimonia sobria, insomma, nel nome di una vicinanza strettissima con le 130 famiglie interessate. L’Italcementi non può e non deve chiudere.
Questa è la speranza e l’impegno preso oltre che dal sindaco anche dal Consiglio comunale.
Sul palco l’attore siracusano Sebastiano Lo Monaco ha letto alcuni passi del testo scritto da Camilleri “La strage dimenticata” accompagnato dalla pianista Rita Capodicasa. Poi la visita alle fosse e alla “sala cannoniera” dove sono custoditi i cannoni trafugati a Perugia e riconsegnati a Porto Empedocle grazie al sindaco Firetto ed allo scrittore Camilleri
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