Ben 3 milioni di persone abitano in zone ad alto rischio sismico –dicono. 21 milioni quelle che abitano in zone a rischio medio. Le zone ad elevato rischio sismico sono circa il 50% del territorio nazionale.
Il nostro e’ un Paese sismicamente vulnerabile, con edificati in larga parte ancora poco idonei a resistere bene ai terremoti e/o ubicati in zone geologicamente poco idonee. Il 60% degli 11,6 mln di edifici italiani a prevalente uso residenziale e’ stato realizzato prima del 1971 mentre l’introduzione della legge antisismica per le costruzioni in Italia e’ del 1974.
I comuni potenzialmente interessati da un alto rischio sismico sono 725, quelli a rischio medio sono 2.344. Gli edifici che si trovano in zone a rischio sismico sono poco più di 6 milioni mentre le abitazioni sono più di 12 milioni.
Le regioni a maggiore rischio sismico, rileva Graziano, sono la Sicilia con 22.874 Kmq con 4.665.992 residenti in aree potenzialmente a rischio sismico, la Calabria con 15.081 Kmq e 2.009.330 residenti, la Toscana con 14.408 Kmq di aree a potenziale rischio sismico e 2.768.539 residenti e la Campania con 12.319 Kmq e 5.318.763 residenti in aree a potenziale rischio sismico.
Commenta articolo