“Uno squarcio di Storia è venuto meno con l’abbattimento della casa natale di Calogero Marrone, eroe civile della 2° guerra mondiale”. Sono queste le parole del responsabile culturale di Grande Sud di Favara Gerlando Cilona a distanza di più di un mese dal crollo del solaio della casa di Via Vittorio Emanuele. Secondo lo stesso, un popolo che non custodisce le sue memorie non ha radici e si avvia ad un futuro certamente non roseo. La salvaguardia dell’immobile e la sua trasformazione in
un Museo della Memoria oltre a costituire un richiamo economico con la presenza
di turisti, scolaresche, studiosi avrebbe consentito –dice Cilona– l’inclusione del nostro paese in un circuito culturale di ampio respiro. Diversi sono stati i richiami andati a vuoto fatti da Cilona proprio per trasformare la casa di Marrone in un museo della memoria, ultime in ordine di tempo effettuato attraverso la nostra emittente il 27 gennaio scorso. “Con tristezza –dice– ho potuto constatare l’indifferenza
di molti sulla notizia dell’abbattimento. Bisognava intervenire in tempi
opportuni, coniugando viabilità ed edificio. Mi auguro –conclude Cilona– che le Associazioni Culturali favaresi che tanto si sono battute per inserire Favara nei Distretti turistici, possano fare sentire la loro voce per ripristinare la casa di un eroe che, per salvare centinaia di antifascisti ed ebrei, è morto a Dachau, campo di sterminio tedesco. Come per i Distretti Turistici, occorre che tutta la società si mobiliti per cancellare una triste pagina inferta alla Storia di Favara.
Abbattimento della casa natale di Calogero Marrone. Nota di Gerlando Cilona di Grande Sud
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