”Mi dimettero’ prima del verdetto, sia di assoluzione che di condanna”. Questo è quanto ribadito all’ARS dal governatore della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che ha riferito in parlamento le vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto. (int si dimissioni) Intanto oggi il Governatore della Regione si è presentato per la prima volta in aula, al Tribunale di Catania, per l’udienza del processo che lo vede imputato, insieme al fratello Angelo per voto di scambio. Dopo la decisione del gip di Catania Luigi Barone, di non accogliere la richiesta di archiviazione della Procura, per Raffaele ed Angelo Lombardo, l’udienza preliminare è stata fissata al prossimo 9 maggio. In attesa di conoscere i risvolti giudiziari del caso, in Sicilia potrebbe concretizzarsi l’ipotesi elezioni anticipate, già a partire dal prossimo autunno. Alle probabili dimissioni del Governatore infatti si aggiunge anche l’impugnativa del Commissario dello Stato di 80 norme della manovra finanziaria approvata all’ARS. Per il commissario, la manovra, così come è stata votata, esporrebbe il bilancio della Regione ad un buco di circa 900 milioni di euro. Per sopperire a questo, entro il prossimo 30 aprile, il parlamento regionale deve approvare una nuova legge, pena lo scioglimento dell’ARS. Ma anche in questo caso, il Presidente della Regione dichiara che il suo governo affronterà la questione per evitare lo scioglimento.
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