Hanno rovistato documenti gettati poi per terra, danneggiato vetri, banchi e sedie.
La scuola ricordiamo è chiusa da 7 mesi, dopo che è stata dichiarata inagibile.
Lo scorso 21 febbraio, il padiglione B della scuola, era stato preso d’assalto. Allora si pensò ad una probabile azione furtiva. “Questa volta invece – secondo quanto detto dalla Dirigente Accurso Tagano – dalla scuola, non sarebbe stato prelevato nessun materiale. Ignoti –continua– hanno forzato le grate protettive delle aperture ed hanno devastato tutto quello che si sono trovati davanti”.
La dirigente Accurso Tagano, oltre a sporgere denuncia ai Carabinieri contro ignoti, per salvare il salvabile, ha inoltrato un ulteriore sollecito di trasloco al Comune di Favara. “Trasloco –dice la preside– che era stato promesso a Febbraio, quando c’è stato il primo raid vandalico, ma che in questi due mesi è proceduto a singhiozzo e cura degli stessi docenti e personale della scuola con mezzi propri”.
Quello del vandalismo a Favara, sta diventando sempre più un fenomeno allarmante. Non è più tollerabile che in una società civile accadano fatti del genere. Forse serve un serio momento di riflessione che coinvolga tutte le realtà sociali che operano sul territorio per risalire alle cause che portano alla distruzione del bene pubblico. Vili atti che nella sola piazza don Giustino in poco tempo, hanno colpito gli infissi del Municipio, le vetrate della Chiesa San Giuseppe Artigiano, la statua di San Giustino, dopo che ignoti l’hanno oltraggiata ponendo sul capo una parrucca e la distruzione dei giochi per bambini presenti, senza contare quello che in passato è avvenuto su tutto il territorio favarese.
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