Oggi, Venerdì Santo, i cristiani commemorano la morte e passione di Gesù Cristo. La chiesa ripercorre gli ultimi momenti di vita terrena del figlio di Dio, con la celebrazione della Via Crucis, il cammino di fede, formato dalle 14 stazioni, nelle quali gli evangelisti, Marco, Luca e Giovanni, raccontano, la cronaca di quel giorno. Come descritto da Marco, Gesù, consapevole di quello che gli sarebbe accaduto, portò i suoi apostoli in un podere chiamato Getsèmani, in quel luogo, secondo le scritture del Nuovo Testamento, avvenne l’arresto sancito dal Bacio simbolo del tradimento dell’Apostolo Giuda. Portato davanti ai sacerdoti del sinedrio, Gesù, professatosi figlio di Dio, venne condannato a morte, poiché accusato, per la legge giudaica, di bestemmia. Per eseguire la condanna però, in quel tempo era necessario un processo dinanzi al tribunale della prefettura romana in Giudea. Fù il prefetto Ponzio Pilato, infatti a condannarlo a flagellazione e crocefissione. La pratica della flagellazione, consisteva nel legare l’accusato ad un palo, denudarlo e flagellarlo severamente. Secondo gli storici, durante le torture, era anche consuetudine, insultare il condannato. Fatto questo testimoniato dal vangelo di Marco, con il racconto dell’imposizione su Gesù della corona di spine e della veste color rosso porpora. Modalità con cui i soldati romani, schernivano la regalità del Cristo. La condanna alla croce era una crudele procedura di morte. Le mani e i piedi del condannato venivano fissati alle travi con dei grossi chiodi. Il corpo veniva sostenuto sino a quando non avveniva il cedimento degli arti inferiori. In alcune circostanze, secondo gli storici, la pratica era accelerata dagli stessi aguzzini che spezzavano le gambe ai condannati. Nel caso di Cristo, secondo le scritture, i carnefici evitarono questa ulteriore tortura, ma secondo i vangeli, uno degli aguzzini, gli conficcò la punta della lancia nel fianco e subito dalla ferita uscì sangue e acqua. La fuoriuscita di questi elementi, secondo gli studiosi, dimostrerebbe che la morte di Cristo, sarebbe avvenuta per arresto cardiaco. E’ ancora l’Evangelista Marco che descrive la Morte di Gesù “Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre – scrive Marco – Gesù gridò con voce forte: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Nella tradizione cattolica, oggi si osserva il digiuno ecclesiastico, non si celebra l’eucaristia e le campane delle chiese resteranno in silenzio fino all’annuncio, durante le veglie pasquali, della resurrezione di Gesù.
Venerdi’ Santo. Aspetti religiosi e storici
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