Le strade dei Comuni, intanto, sono letteralmente invase dai rifiuti e le temperature calde dei giorni scorsi, fanno crescere l’allarme sanitario.
Al caldo si aggiungono anche i numerosi incendi appiccati che mettono seriamente a rischio l’incolumità pubblica.
Oggi, il Liquidatore di Gesa, Teresa Restivo, ha convocato nuovamente i Sindaci per cercare una soluzione al problema.
Le ditte del consorzio temporaneo chiedono a Gesa, 6 milioni di euro per tamponare l’emergenza e pagare gli stipendi. Nei giorni scorsi, dai Comuni di Agrigento, Favara e Grotte sarebbe stata corrisposta una liquidità utile al pagamento alle ditte, per il servizio svolto nel mese di Agosto. Naturalmente, questo non basta a sbloccare lo stop dei netturbini. La situazione è critica, dei 6 milioni richiesti dalle ditte, il liquidatore Teresa Restivo è riuscita a trovare solo 3 milioni e mezzo di euro, ne mancano quindi 2 milioni e mezzo e la Gesa chiede ai Sindaci di trovare le somme necessarie.
Dall’Assemblea dei soci, svoltasi nella sede di Piazza Trinacria, emerge la volontà di diversi Comuni a gestire in proprio il servizio di nettezza urbana. Intanto, in attesa di maggiori risvolti del post–incontro, i sacchetti della spazzatura continuano ad invadere le strade. I cittadini comprendono la protesta degli operatori ecologici ma non capiscono i motivi che portano periodicamente a tale situazione. E a pensare che la Sicilia è la seconda regione d’Italia, dopo la Campania, a pagare il maggior costo di gestione dei rifiuti. Questi i risultati!!
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