Operazione “Carte False”, eseguite 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 16 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 7 misure cautelari dell’obbligo di firma non potendo uscire dal comune di residenza e di non potersi allontanare da casa dalle ore 21.00 alle ore 8.00. Al momento 5 indagati nell’inchiesta risultano irreperibili. Parte da Licata l’indagine che ha permesso ai Carabinieri dei Comandi Provinciali di Agrigento e Catania di scoprire un vasto traffico di droga che da Catania veniva spacciata nei locali notturni della fascia tirrenica da Taormina alla Città del Faro. Il blitz scattato intorno alle 3 della notte ha impiegato oltre 300 militari e 65 autovetture, un elicottero del 9° Nucleo di Palermo e 2 unità cinofile dei Nuclei di Palermo e Catania. A Capo dell’organizzazione, il 28enne licatese Gaspare Trigona. Quest’ultimo era riuscito a conquistarsi una posizione di tutto rilievo nel mercato dello spaccio e non solo. Trigona infatti, aveva allestito una associazione che grazie all’appoggio di 3 gruppi mafiosi catanesi, riusciva ad ottenere ingenti quantitativi di sostanze di ogni genere. Dalla Cocaina , alle anfetamine, che allietavano le notti brave di tanti giovani. Quartier generale del traffico un appartamento del centro storico di Catania, dove la droga veniva abilmente occultata all’interno di bevande in lattina o batterie per radioline. La merce a Licata invece arrivava all’interno di un Bar che era la sede delle attività illecite. 17 sono stati i capi di imputazione contenute nelle ordinanze emesse dal Gip del tribunale di Catania ed eseguite dai militari della Compagnia di Licata, congiuntamente a quelli del capoluogo etneo. I 52 soggetti sono ritenuti a vario titolo responsabili di Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope; Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope in concorso; Favoreggiamento personale; Falsa identità personale in concorso; Associazione a delinquere; Falsificazione di documenti personaliL’operazione è stata chiamata “Carte False” perché l’associazione si era specializzata nella falsificazione di documenti di identità. Attività questa che gli consentiva di aprire dei finanziamenti nei centri commerciali per l’acquisto a rate di apparecchi elettronici, materiali che poi venivano rivenduti o scambiati con la droga. Gli orizzonti dell’associazione criminale volevano uscire fuori dai confini regionali, infatti dalle indagini svolte, è stato accertato come attività di spaccio abbiano interessato la Città di Roma in occasione del Concerto del Primo Maggio, e particolare interessa suscitava in Trigona il mercato di Rimini. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza svoltasi presso la Procura della repubblica di Agrigento, presenti tra gli altri, il Procuratore Capo di Agrigento, Renato Di Natale, il Procuratore Aggiunto del DDA di Catania, Marisa Scavo ed il Comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento, Riccardo Sciuto.
Operazione Carte False. 52 misure cautelari eseguiti dal Carabinieri del Comando di Agrigento unitamente ai colleghi di Enna
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