La Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento sequestra beni per 5 milioni di euro riconducibili al presunto capo famiglia della cosca di Canicattì, Calogero Guarneri. Quest’ultimo, imprenditore 63enne nel 2004 venne arrestato nell’ambito dell’operazione “Alta Mafia”, ha alle spalle una condanna definitiva per mafia. Tra i beni elencati nell’ordinanza di sequestro, riguardante immobili siti nelle province di Caltanissetta e Agrigento: un allevamento di animali, 4 imprese edili, fabbricati, e 24 terreni per un’estensione di circa 40 ettari. Ad ordinare l’operazione della DIA, il Tribunale di Agrigento su proposta dal sostituto Procuratore di Palermo, Salvatore Leopardi. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore Aggiunto della DDA di Palermo, Vittorio Teresi. Dagli accertamenti effettuati dalla D.I.A. emerge che la principale fonte di sostentamento di tutti i membri della famiglia è costituita da redditi derivanti dall’attività d’impresa nel settore del calcestruzzo, al centro dell’attività del Guarneri. Lo Stato, quindi, torna nuovamente ad intaccare il patrimonio della mafia canicattinese, infatti a fine gennaio scorso, la Guardia di Finanza aveva sequestrato beni per un valore complessivo di circa 75 milioni di euro.
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