Il 21 gennaio 2012 è entrata in vigore in Sicilia la nuova legge riguardante l’esenzione dal ticket sulle prestazioni sanitarie, sia farmaceutiche che di specialistica ambulatoriale convenzionata. Cambia il sistema con il quale sarà certificata l’esenzione dal pagamento del ticket. La Sicilia adotta un sistema basato sia sull’età degli utenti sia sul reddito complessivo dei nuclei familiari. La situazione finanziaria della Regione Sicilia è disastrosa, con un deficit che pare sia superiore ai due miliardi di euro. Con questa nuova legge, un operaio che ha uno stipendio di mille euro lordi al mese, con moglie e figli a carico, pagherà per farmaci, visite ed esami lo stesso ticket di un avvocato che guadagna più di 100 mila euro all’anno. Una donna delle pulizie con un contratto part–time di 400 euro al mese sborserà per le prestazioni sanitarie in una struttura pubblica quanto un imprenditore che ha un reddito di centinaia di migliaia di euro. Col vecchio sistema di calcolo dell’esenzione bastato sull’Isee (ovvero sulla combinazione di indicatori economici e sociali) queste categorie avevano diritto a non pagare, ora dovranno mettere mano al portafoglio. A perdere il diritto all’esenzione sono oltre 500 mila siciliani. Insorgono i sindacati: “Penalizzate le fasce più deboli e le famiglie in difficoltà”, scrivono Cgil, Cisl e Uil chiedendo un incontro con l’assessore Massimo Russo. Che replica: “Non avevamo scelta”. Ma apre a possibili ritocchi. Sono esenti i bambini con meno di 6 anni o gli anziani con più di 65 anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito inferiore ai 36 mila euro. Tra i 6 e i 65 anni gli unici a non pagare sono i portatori di malattie gravi e “i soggetti in particolari situazioni di disagio economico”. Si tratta di disoccupati, cassintegrati o pensionati con reddito inferiore a 8.200 euro, incrementato fino a 11 mila euro in presenza del coniuge e di altri 500 euro per ogni figlio a carico. Sulla nuova legge interviene il segretario provinciale udc di Agrigento Lillo Firetto. La situazione finanziaria della Regione Sicilia è disastrosa ed ecco quindi la necessità del governo regionale di fare cassa, e invece di iniziare una discussione su come rendere più equo l’attuale sistema di compartecipazione alla spesa a carico dei cittadini, di agire con rigore, ma selettivamente, sulla spesa inappropriata, riqualificando i servizi perché lo squilibrio economico finanziario è sempre associato ad un disavanzo dei Livelli Essenziali di Assistenza, dice Firetto, ha preferito intervenire con tagli lineari. I cittadini erano impreparati, le Asp erano impreparate, ed è stato subito il caos. In tutta la provincia di Agrigento grossi sono i disagi, continua Firetto, per gli utenti tutti e per i medici di famiglia che da giorno 23 gennaio hanno avuto a che fare per la prima volta con il nuovo sistema delle esenzioni: la causa principale sta nel fatto che il sistema informatico non è stato aggiornato con le nuove disposizioni, quindi per i medici di base è risultato particolarmente complicato attestare nelle ricette se il paziente avesse i requisiti per l’esenzione oppure no. Evidente, continua il segretario provinciale dell’UDC, l’errore commesso dall’Assessore alla Sanità nel fare un decreto immediatamente esecutivo e nel momento in cui le stesse aziende sanitarie territoriali non sono adeguatamente preparate ai compiti previsti dalla nuova legge. Non vorremmo che ammalarsi diventasse un lusso. Un lusso, conclude Firetto, che una economia disastrata come quella della provincia di Agrigento non si potrebbe di certo permettere. Sarebbe stato più opportuno, invece, continuare nella lotta agli sprechi e nel ricercare l’ appropriatezza delle cure. Per l’assessore Massimo Russo, la legge regionale che ha modificato il sistema di esenzione e’ assolutamente in linea con quella nazionale. Condivido le perplessita’ che sono pervenute da piu’ parti, ma ribadisco che non avevamo altra scelta, bisognava recepire la norma nazionale, altrimenti la Sicilia avrebbe perso quasi cento milioni di euro. Ho gia’ dato la piena disponibilita’, conclude, a modificare alcuni punti della normativa”.
Esenzione dal ticket sanitario. 500 mila siciliani perdono il diritto
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