RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Il mio primo atto politico del 2012:
il divorzio dal gruppo dirigente provinciale del PD.
Dopo mesi di riflessivo silenzio, né distaccato né disinteressato, ma di attesa. Attesa di un partito normale, in grado di sviluppare la democrazia interna con regole certe, aperture, coinvolgimenti, confronti, concertazioni, in grado di collegarsi con i territori, cooptare e valorizzare giovani energie, esercitare un ruolo di proposizione e di iniziativa per lo sviluppo della nostra Provincia.
Tutto ciò è un lontano e vago ricordo. Le mediazioni delle componenti interne del partito, hanno ormai il sapore di accordi di potere di un gruppo oligarchico, autoreferenziale e che sa guardarsi solo allo specchio.
Oggi mi sento lontano e distaccato da un gruppo dirigente, a mio avviso, delegittimato. Deluso e amareggiato dalle diverse “Aree” politiche interne, che molto spesso rinunciando al ruolo proprio della politica, nell’esercizio del mantenimento delle leadership, si ritrovano, preminentemente impegnate, a perseguire spicciole e anacronistiche clientele.
Per queste ragioni e per altre che dettaglierò nei prossimi giorni, rendo noto, ufficializzandolo, un divorzio che da un po’ di tempo era di fatto.
Ma voglio precisare che la rottura riguarda esclusivamente il gruppo dirigente provinciale e non il PD.
Il Partito Democratico resta il mio esclusivo riferimento politico, anche se il gruppo dirigente provinciale ha disatteso tutte le aspettative e le speranze di dar vita, a livello locale, ad un grande partito riformista, frutto dell’incontro della migliore tradizione cattolica con l’area progressista e capace di dare ampia rappresentanza alle diverse categorie sociali e di produrre delle politiche virtuose ed efficaci.
Contestualmente a questo mio primo atto, voglio riprendere e rinnovare il mio forte impegno in politica, con forme e strumenti innovativi, in grado di collegarsi, in un periodo di disorientamento, di precarietà diffusa, di incertezza e di paure, con le aspettative e i bisogni dei cittadini.
Voglio impegnarmi per questa provincia dalle mille contraddizioni, ma sopratutto per Favara, la mia città, dopo che nella tornata elettorale estiva, il PD ha ottenuto il risultato più disastroso di sempre, che qualcuno ha voluto e forse ha scientificamente programmato.
Lorenzo Airò
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