La Guardia di Finanza di Agrigento, ha eseguito un articolato servizio finalizzato a verificare il corretto impiego delle pubbliche risorse al Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, l’attivitá ispettiva è stata mirata alla verifica del corretto aggiornamento degli elenchi dei cittadini – assistiti dai medici di medicina generale – medici di base con riferimento ai residenti nel Comune di Agrigento ed in tutta la provincia, ricadenti nella competenza dell’Azienda Unitá Sanitaria Locale nr. 1 di Agrigento. I Riscontri, effettuati tra l’elenco degli assistiti in carico ai medici di base e le singole banche dati relative alle persone decedute nei 43 Comuni della Provincia di Agrigento, hanno consentito di accertare che 1.500 persone, benché decedute da anni, addirittura alcuni dal 1986, usufruivano dell’assistenza sanitaria in quanto ancora iscritti nella lista assistiti e, conseguentemente, venivano corrisposte indebitamente compensi ai “medici di famiglia”. In sostanza anche i morti continuavano ad avere un medico. Il danno erariale stimato dalle Fiamme Gialle di Agrigento ammonta a circa 500.000,00 euro. Questo è quanto l’A.U.S.L. nr. 1 di Agrigento ha pagato indebitamente ai medici, tutto a danno della medesima struttura sanitaria che riverbera i propri effetti negativi sui costi e sulla qualitá dei servizi erogati alla collettivitá. Copia della relazione delle indagini è stata inviata alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo, per il recupero delle somme indebitamente percepite dai medici per i pazienti deceduti. Inoltre, sono state segnalate alla locale Procura della Repubblica di Agrigento 12 persone ritenute responsabili per svariati reati. I controlli della Guardia di Finanza, spiega il Comandante Provinciale Ten.Col. Vincenzo Raffo, proseguiranno al fine di accertare ulteriori illeciti, in quanto quello giá scoperto potrebbe essere solo la punta di un iceberg.
G.d.F. e Sanitá. Anche ai morti veniva pagata l’assistenza sanitaria
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