L’arresto del boss Salvatore Lo Piccolo è arrivato in un giorno speciale: proprio oggi si celebra a Palermo la ‘Giornata della memoria’ in ricordo di tutte le vittime della mafia.
Le iniziative in memoria dei caduti volute dall’ex cardinale e arcivescovo Salvatore Pappalardo, dunque, si annunciano ancorá più coinvolgenti per i tanti studenti che partecipano a incontri e dibattiti. Lo Piccolo, assieme al figlio Sandro, arrestato anche lui nel blitz della squadra mobile a Giardinello, è infatti considerato il nuovo capo di Cosa nostra, dopo la cattura di Bernardo Provenzano.
Nelle scuole medie inferiori e superiori stamattina i docenti stanno dedicando alcune ore di riflessione alla lotta alla mafia, attraverso la realizzazione di un elaborato (disegno, tema, drammatizzazione) o di un dibattito.
Nell’auditorium del liceo scientifico Galileo Galilei in mattinata è in programma la drammatizzazione della storia di Rita Atria mentre in serata, alle 21.15, quella di Felicia Impastato (madre di Peppino Impastato), divenute simbolo del rifiuto a piegarsi alla violenza della mafia. Alla rappresentazione saranno presenti il sindaco Diego Cammarata, l’arcivescovo Paolo Romeo, il dirigente scolastico provinciale Riccardo Leone.
Il sindaco ha disposto, inoltre, che in tutti gli edifici comunali, sedi istituzionali o di uffici, vengano esposte le bandiere a mezz’asta. Ai ragazzi di tutte le scuole secondarie cittadine verrá anche distribuito un pieghevole con i nomi di tutti i caduti per mano mafiosa. Uno strumento in più per celebrare la Giornata della Memoria. Alle 18 nella Cattedrale è prevista una messa in memoria delle vittime di mafia.
Sará inoltre presentato a Villa Niscemi, sede di rappresentanza del sindaco, il volume, patrocinato dal Comune, “La Scelta–Storie da non dimenticare”, diciotto racconti tra fiction e cronaca dedicati alla memoria delle vittime di Cosa nostra, firmati da giornalisti, scrittori, magistrati e artisti siciliani. I racconti sono preceduti dai contributi di tre imprenditori che hanno detto no alla logica al racket delle estorsioni: Giuseppe Catanzaro, Rodolfo Guajana e Andrea Vecchio.
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