Nella seconda metá del 1800 esistevano in Favara tre fonti: Giarritella, Canali e Burgelamone, oltre un pozzo denominato Monzù. L’unica fonte d’approvvigionamento per uso potabile era, però, Giarritella. Il pozzo di Monzù pur avendo una portata notevole, ricadeva dentro proprietá privata e l’acqua raggiungeva un livello alto solo nei periodi di piena.
Intorno al 1880, per cause di siccitá, la portata dell’acqua di Giarritella si abbassò notevolmente creando problemi alla comunitá favarese, tanto che l’Amministrazione, sotto la sindacatura di Salvatore Cafisi, dovette cercare di arginare il problema costruendo un provvisorio bevaio in legno. Nel 1883 diede incarico all’ing. Capitò da Palermo per studiare una soluzione al problema. Nel progetto il Capitò ha previsto la sistemazione del piazzale e la realizzazione di un nuovo bevaio. La testata era stata prevista in tufo di Girgenti, con ai lati due stemmi municipali e la vasca con orlatura in pietra calcarea e fondo in tufo intonacato. La spesa complessiva ammontava a lire 15.000.
Nel 1884 cambiava Amministrazione, con il dott. Antonio Valenti sindaco. Dopo varie peripezie la nuova Amministrazione decise di far modificare il progetto del bevaio dal perito comunale Salvatore Dulcetta, perché ritenuto inidoneo nei materiali e nella grandezza. Col nuovo progetto il bevaio fu previsto tutto in pietra calcarea e più lungo di cinque metri rispetto a quello del precedente progetto. La gara d’appalto venne espletata il 10 settembre 1885 col metodo della candela, rimanendo aggiudicatario il “murifabro” Calogero Re di Salvatore, col ribasso del 2%. Il lavoro fu diretto da Salvatore Dulcetta, con la sorveglianza del perito agronomo Antonio La Russa di Giacomo. La pietra per la pila e gradini venne prelevata dalla cava Grazia lontana e quella per il bevaio e cornice di coronamento dalla c.da Saraceno. L’opera venne iniziata verso la fine del 1885 e collaudata alla fine di giugno 1886; inoltre è costata lire 12.713,55.
Negli anni “60 del secolo scorso i nostri assennati amministratori, vista la sua inutilitá, ignari del valore storico–artistico, hanno pensato (sic) di farla demolire.
Qualche pezzo intagliato della vasca oggi si trova nei pressi dello stadio comunale, mentre la testata, pare, sia andata a decorare la villa di un personaggio politico.
Nella foto: il bevaio Giarritella nel 1928.
Carmelo Antinoro www.favara.biz geneo storia favara
C’era una volta il bevaio Giarritella
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