Il palazzo signorile sul piano della madrice (all’angolo S–O della chiesa madre, tra l’attuale piazza Vespri, via Nino Bixio e Ruggero Mastrangelo) fu luogo d’abitazione dell’avv. Antonio Licata (figlio dell’avv. Biagio Licata senior – giudice dello Stato di Favara sotto i Pignatelli– e Maria Cafisi) e la moglie Teresa La Lomia (figlia del barone Agostino e Rosalia Li Chiavi, nipote di fra Gioacchino da Canicattì). Dopo la prematura morte di Antonio (a 36 anni), sindaco di Favara negli ultimi anni della sua vita, divenne erede universale dei beni l’unico figlio maschio Biagio (junior). Biagio sin da giovanissimo gustò la dolce vita della Palermo felicissima e all’etá di 17 anni si trasferì nella capitale, dove sposò Francesca Maria Termine (principessa di Baucina, contessa di Isnello, marchesa di Montemaggiore e baronessa di Montaspro) che sposò nel 1863. In questo periodo Biagio junior, avendo perso molti interessi per Favara, ha venduto a mastro Giuseppe Di Stefano il palazzo sul piano della madrice in argomento (v. foto). Si notano, in proposito, le iniziali GDS nella rosta in ferro a chiusura della lunetta soprastante il portone principale d’ingresso sull’attuale piazza Vespri.
Carmelo Antinoro www.favara.biz geneo storia favara
Un palazzo da studiare
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