Nella metá degli anni “60 del secolo scorso, lo zelante arciprete di Favara Giuseppe Minnella Rizzo, con l’intenzione di realizzare una sala ricreativa per ragazzi, sotto la cappella del SS. Crocifisso, faceva aprire una breccia nel muro retrostante l’abside della stessa (v. foto con individuazione del compagno di chiusura della breccia). Con probabile meraviglia per gli operai, venne fuori una enorme quantitá di ossa umane miste a terra vegetale. Io ho visto quella scena da bambino ed è stata inquietante.
Ma perché quei resti umani in quel posto?. Forse non tutti sanno che i cimiteri in Sicilia sono nati, nella stragrande maggioranza dei casi, nella seconda metá del 1800. Quello di Piana Traversa, nella fattispecie, ha visto la prima sepoltura (allora tutte nel nudo terreno) il 28 febbraio 1877, mentre quello detto “Nuovo”, di c.da Sanfilippo, è della fine del 1800. Negli anni precedenti tutti i nostri antenati vennero seppelliti sotto le chiese, senza alcuna epigrafe o iscrizione che li ricordasse. Le chiese vennero utilizzate a turno per questo triste rito. Nei secc. XVI e XVII quelle maggiormente utilizzate erano S. Nicolò e S. Rocco, mentre nei XVIII e XIX erano la madrice e quella del SS. Rosario.
Alla fine del 1800, quando si decise di costruire la nuova madrice venne demolita quella preesistente, compreso l’oratorio del SS. Crocifisso, ad essa collegato, realizzato nella seconda metá del 1700 sull’area dell’attuale cappella del Crocifisso. Nella fase di demolizione e ricostruzione furono raccolti i resti umani e interrati sotto la nuova cappella.
Carmelo Antinoro www.favara.biz geneo storia favara
Il cimitero sotto la madrice di Favara
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