Immaginate come crescerebbe un alberello abbandonato a se stesso o privo delle necessarie potature che solo un esperto contadino può dargli; così è un bambino: lo si deve coltivare sin da piccolissimo, e la negligenza o ignoranza di un insegnante può segnarlo indelebilmente anche nel suo futuro professionale e sociale. Ecco perché l’istruzione di qualitá è un tema al centro dell’attenzione dell’Unione Europea e dell’opinione pubblica. Favara non ne resta fuori e si attiva con un convegno cui ha partecipato una platea di insegnanti: nei locali di Via Basile del III Circolo Didattico, che odorano ancora di nuovo, si ritrovano Famiglia, Scuola ed Enti Locali come i 3 soggetti maggiormente coinvolti nel sistema dell’istruzione. Scuola ed Enti Locali, in particolare, rivestono il ruolo principale: a loro spetta la promozione di un sistematico lavoro di riflessione volto all’individuazione e conseguentemente alla risoluzione dei deficit del sistema scolastico (interviste al ViceSindaco Carmelo Vitello e al Dirigente Scolastico del III Circolo Didattico di Favara Gaetano Arnone). E se si parla di istruzione di qualitá, di buona preparazione del corpo docenti, di tutela del diritto sacrosanto all’apprendimento infantile, come si fa a non tirare in ballo la contestatissima Riforma Moratti? (intervista all’Ispettore Tecnico del Miur Vincenzo Oliva).
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E come forma di protesta contro la Riforma Moratti, gli studenti del triennio del liceo scientifico “Antonino Sciascia” di Canicattì occupano giá da ieri le aule dell’istituto, consentendo comunque agli alunni di primo e secondo anno di svolgere le lezioni. Alla protesta di ieri sono seguite oggi altre assemblee, tra cui quella degli studenti del liceo classico Ugo Foscolo, organizzate per decidere se aderire alla protesta e con quali forme. Il liceo scientifico “Antonino Sciascia” di Canicattì è il primo in tutta Italia ad essere occupato dagli studenti che protestano contro la Riforma del Ministro della Pubblica Istruzione.
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