Si è lanciato in mare, legato con una corda alla figlia disabile di 12 anni nel tentativo di morire assieme a lei. La bambina è annegata mentre il padre, 42 anni, impiegato a Caltanissetta, è sopravvissuto e ha poi tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene ed ingerendo un potente insetticida.
L’uomo è stato salvato dalla polizia che lo ha trovato riverso per terra in una sua abitazione di campagna e condotto nell’ospedale S. Elia, dove è stato curato e dichiarato fuori pericolo. Il corpo della ragazzina, con i vestiti ancora bagnati, era nel cofano della Renault Berlingo del padre. La tragedia è avvenuta ieri sera nel Nisseno.
Durante la notte l’uomo, sposato con un’insegnante di liceo, Cristine Semmler, di 44 anni, e padre di altri due figli, un maschio e una femmina, ha confessato. La squadra mobile della questura lo sta piantonando in ospedale: nei suoi confronti i sostituti procuratori Negri e Siloni hanno emesso un provvedimento di fermo per omicidio.
Non è ancora chiaro il movente del gesto, pare legato allo stato di salute della ragazza e a incomprensioni che l’uomo avrebbe avuto in famiglia.
Le indagini della polizia erano scattate nel primo pomeriggio di ieri dopo la denuncia di scomparsa da parte dei familiari: l’uomo era uscito di casa di mattina dicendo che sarebbe andato a pescare portando con sè anche la figlia ma non aveva fatto rientro a casa per il pranzo.
A ricostruire la dinamica alla squadra mobile e alla Procura di Caltanissetta è stato lo stesso uomo. Ha raccontato di essersi recato con la bambina a Lido Rossello dove, dopo essersi legato alla figlia con una grossa corda, si è calato in mare.
La ragazzina sarebbe annegata subito, mentre il padre è sopravvissuto. A quel punto l’uomo, secondo la sua ricostruzione, avrebbe tentato di uccidersi tagliandosi le vene, ma è riuscito soltanto a procurarsi dei piccoli tagli. Così ha deciso di lanciarsi da un viadotto: ha caricato il corpo della figlia sulla vettura e si è recato sul posto prescelto, ma, ha raccontato di non ha avuto il coraggio per compiere il gesto progettato. Si è recato, infine, nella sua casa di campagna, dove è entrato sfondando il cancello d’ingresso con l’automobile perchè non aveva le chiavi. Qui ha tentato, di nuovo ,senza successo, di svenarsi ed ha infine ingerito un potente insetticida che teneva in campagna.
A salvarlo è stato l’arrivo della polizia che lo ha trasportato nell’ospedale S. Elia, dove è stato assistito e poi dichiarato fuori pericolo.
Caltanissetta – annega la figlia disabile e tenta il suicidio
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