Ore 8,20 all’Istituto Alberghiero Ambrosini di Favara. Il suono della campanella. E’ l’inizio del nuovo anno scolastico. Le vacanze sono ormai solo un ricordo nella testa dei 1000 studenti strappati dalle spiagge, dalle lunghe dormite e dalle giornate spensierate.
Questa mattina la sveglia è arrivata presto per loro. Tirati giù dal letto, ancora assonnati e la mente all’estate che volge al termine. Giá perché, oggi è lunedi’ 15. E vi chiedete, ma in Sicilia la scuola non doveva iniziare il 26 come fissato ufficialmente dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione? Si, Ma in nome dell’autonomia, molti presidi hanno deciso, ognuno con una variante, di anticipare il rientro in classe. E in provincia di Agrigento sono una dozzina gli istituti che insieme all’Ambrosini rientrano oggi, l’Istituto d’arte di Sciacca, il professionale Gallo di Agrigento, lo scientifico di Casteltermini, l’IPIA Fermi di Agrigento. Dunque non sono soli i ragazzi dell’alberghiero di Favara, in tutta Italia circa 8 milioni di studenti tornano sui banchi. Prime ore di lezione, 200 giorni almeno quelli da raggiungere. Piano piano nei prossimi giorni a singhiozzo toccherá a tutti. Ancora non ci sono gli zaini in spalla, bastano una penna, il diario, o un quaderno. Per prendere nota, segnare l’orario delle lezioni. Ma i ragazzi non nascondono un po’ di invidia per gli amici che di vacanze ne avranno ancora un po’, per i più fortunati, quelli che in aula torneranno soltanto la prossima settimana o a fine mese.
Tornano al lavoro, anche loro, registri in mano, gli insegnanti.
E non manca il lavoro per chi è impegnato a dirigere il traffico che si crea dinanzi la scuola.
E la preside non fa mancare il suo benvenuto ai ragazzi. Un saluto ai nuovi arrivati, i ragazzi delle prime, un bentornato ai più grandi che si preparano ad affrontare un altro anno.
Il rientro tra i banchi non è certo tra i meno traumatici, ma i docenti fanno del loro meglio per renderlo meno gravoso possibile.
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