Investimenti per migliorare i sistemi idrici per 300 milioni di euro nei prossimi dieci anni. Lo prevede la gestione delle acque in Sicilia, dopo la conclusione della privatizzazione dell’Eas, l’ente acquedotti della regione. “L’aggiudicazione definitiva – dice l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Guglielmo Scammacca – dopo un’ultima fase
di trattativa con il gruppo, prevista dal bando nel caso di offerta pubblica, avverra’ non oltre la meta’ di giugno”. La nuova societa’ si chiamera’ ‘Sicilacque’ e sara’ composta dalla Regione e dall’Eas con il 25 per cento e da Enel e Vivendi con il 75 per cento delle quote.Il raggruppamento ha presentato un piano di investimento quarantennale, che oltre ai 300 milioni di euro (130 a carico della societa’, il resto con fondi statali e europei) nei prossimi dieci anni prevede che nei restanti 30 anni sara’ pari a 280 milioni.La Sicilacque gestira’ il cosiddetto sovrambito, ovvero le dighe e gli invasi attualmente di proprieta’ dell’Eas:Scanzano, Fanaco, Leone, Blufi e le grandi condotte come Favara di Burgio, Gela e Montescuro, in pratica i due terzi del sistema idrico isolano.
Crisi idrica: investimenti per 300 mln di euro in Sicilia
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