«Il tempo è galantuomo» e «i magistrati giudicanti sono stati di assoluta obiettivitá». Così Giulio Andreotti commenta la sentenza di assoluzione nei suoi confronti emessa oggi a Palermo. «Il tempo è galantuomo, se fosse più veloce sarebbe meglio –sottolinea il sette volte presidente del Consiglio– I magistrati giudicanti sono stati di assoluta obiettivitá, non ho mai fatto polemiche, sapendo che nelle vicende giudiziarie bisogna avere ragione, saperla esporre e trovare chi te la dá. Tutto l’andamento del processo d’appello è stato piuttosto sereno ed ero abbastanza tranquillo, anche se potevo avere qualche timore dopo la singolare sentenza di Perugia alla quale spero che la Cassazione ponga rimedio».
«Avevamo chiuso un decennio di questa procedura –dice ancora il senatore a vita– e poteva esserci il timore che si aprisse il secondo decennio. In tutto l’andamento dell’appello comunque avevo visto una grande serenitá e una grande obiettivitá e quindi ero abbastanza tranquillo. Comunque, dopo quello che era successo a Perugia, finchè non ho sentito la sentenza qualche preoccupazione potevo avercela».
«So benissimo che con la mafia non c’entro niente è ho l’onore –puntualizza ancora una volta Andreotti– di aver messo il mio nome in calce ai provvedimenti contro la mafia che sono durissimi, forse anche dal punto di vista della stessa legalitá costituzionale.
Vedermi accusato di essere o associato, o collaboratore esterno o altri accidenti di questo genere con la mafia, scusate se uso il romanesco, ci ho sempre sformato».
Assolto Andreotti.
Pubblicità siciliatv.org
Commenta articolo