SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 19/07/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Appena due giorni fa la segnalazione attraverso la nostra redazione degli abitanti del posto. Nelle ultime ore l'inizio degli interventi di ripristino. Stiamo parlando dello spiazzale di fianco al campetto di calcio, nel quartiere agrigentino di Fontanelle, che da quattro mesi - eppure si sarebbe dovuto trattare di una soluzione temporanea - è stato adibito a centro di smistamento dei rifiuti. Della problematica, che tanti disagi ha causato ai cittadini del posto, abbiamo informato l'amministrazione comunale. Il luogo, a pochi metri dal quale non è difficile trovare qualche giovanissimo giocare a pallone, negli ultimi mesi è stato degradato da sacchetti e rifiuti abbandonati per terra e cassonetti rotti o riversi. A infastidire oltremodo anche chi popola il quartiere - famiglie, anziani e bambini - è anche il maleodore che si propaga dal sito. Di questi e di altri disagi si è chiesta pronta risposta all'amministrazione della città dei templi. Risposta che non tardata ad arrivare da parte dell'assessore Nello Hamel che ieri, appresa la notizia, ha promesso un celere intervento per rimuovere dal posto cassonetti e nettezza urbana. E così è stato. Questa mattina operai si sono recati nello spiazzale di via Cigna per liberarlo dagli indesiderati ''inquilini'' che lo degradano. Uomini e mezzi si sono adoperati per liberare gli angoli del perimetro da rifiuti di ogni genere, spazzando via anche la sporcizia. Una volta liberati, i cassonetti sono stati portati via e destinati ad altra sede. ''In settimana - assicura l'assessore Hamel - l'area sarà liberata''. Il celere intervento certo è ben gradito e apprezzato da chi abita la zona, che spera di non dover più fare i conti con questo problema. Ad ogni modo il sito che fiancheggia il campetto sportivo, macchiato da mesi e mesi di percolato prodotto dalla nettezza urbana, necessita anche di lavaggio e pulizia. Altra richiesta che avanzano gli abitanti del quartiere di Fontanelle è quella di monitorare, nel periodo a venire, il posto. Ciò al fine di reprimere o sorprendere l'eventuale comportamento scorretto di qualche ''furbetto'' che, incivilmente, potrebbe mal pensare di abbandonare lì i propri rifiuti.


Sembra avere le caratteristiche di una intimidazione l'incendio che ha interessato un Suv e diversa attrezzatura, utilizzata per l'irrigazione, del Consorzio di Bonifica Agrigento 3. I carabinieri avrebbero pochi dubbi: si tratterebbe dunque di intimidazione. Sarebbero stati infatti trovati cancello di ingresso e porta del magazzino forzati. Il fatto si è verificato a Ribera, in c.da Spataro, davanti alla rotatoria della Strada provinciale per Seccagrande. Oltre ai carabinieri della locale Tenenza, sul posto anche i vigili del fuoco che hanno lavorato per spegnere il rogo. Avviate le indagini.


Cosa Nostra, nell'agrigentino, continua a rivestire un ruolo di supremazia all'interno del mondo della criminalità organizzata. È ancorata alle regole tradizionali ed è in diretto e stretto collegamento con le famiglie palermitane, trapanesi e nissene. A dirlo è l'ultima relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, il periodo di riferimento è la seconda metà del 2017. Secondo quanto emerge dalla relazione della DIA inviata al Parlamento, Cosa Nostra agrigentina sta vivendo una fase di riassetto degli equilibri interni in relazione agli arresti effettuati nelle ultime operazioni, nonché ai decessi e alle scarcerazioni di ''uomini d'onore'' i quali, quelli tornati in libertà, hanno interesse a riprendere le loro posizioni di potere. La struttura è sempre quella delle famiglie e dei mandamenti. Secondo la DIA, però, nel territorio agrigentino esiste e opera - pur se in ruolo marginale rispetto a Cosa Nostra - anche un'altra organizzazione criminale: la Stidda. ''Ad oggi - questa l'analisi che si legge nel rapporto semestrale - è presente soprattutto nei territori di Bivona, Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Naro, Palma di Montechiaro, Favara e Porto Empedocle''. La consorteria mafiosa della nostra provincia, precisa la DIA che ad Agrigento è coordinata dal vice questore aggiunto Roberto Cilona, segue ''una politica di basso profilo'' - evitando il più possibile ostentazioni violente o gesti eclatanti e mantenendo un certo consenso sociale - ma allo stesso tempo conserva una notevole potenzialità offensiva. ''Riflesso di questa strategia silente - si legge nella relazione - è l'infiltrazione nel tessuto socio-economico in modo sempre più subdolo e pericoloso, riciclando e investendo cospicui capitali, in Italia e all'estero, in svariate attività, come quella delle energie alternative o dello smaltimento dei rifiuti''. Tra le attività più tradizionali e marcate della criminalità mafiosa c'è l'infiltrazione nei pubblici appalti. Ciò avviene solitamente imponendo alle ditte aggiudicatarie dell'appalto il pagamento di una somma di denaro, la fornitura di materie prime o della manodopera, per consentire il regolare svolgimento dei lavori. La Dia però - è nel suo rapporto semestrale - ha registrato anche casi in cui imprenditori compiacenti mettono a disposizione dell'organizzazione mafiosa la propria impresa in modo da partecipare a gare d'appalto o in A.T.I. per conto di Cosa Nostra. Altra attività ''tradizionale'' della mafia è quella del racket, che colpisce nei più diversi settori anche e sempre più i piccoli imprenditori e i commercianti al minuto. Estorsioni che non disdegnano intimidazioni e minacce e, non di rado, anche danneggiamenti. La mano mafiosa, secondo la DIA, giunge anche nel settore delle scommesse on-line e della gestione delle slot machine per il gioco automatizzato. Per quanto riguarda il mondo della droga, anche nell'agrigentino si continua a registrare la presenza di organizzazioni criminali dedite all'attività di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Piantagioni di marijuana, si legge nel resoconto semestrale, non è inusuale individuarle specialmente nel licatese e nelle zone limitrofe. Significativo anche l'arresto avvenuto il 4 ottobre del 2017 a Liegi, in Belgio, di un soggetto originario di Favara che - secondo quanto emerso dall'indagine denominata ''Up E Down''- è risultato essere il presunto capo e promotore di un'organizzazione che dall'estero avrebbe fatto arrivare a Favara ingenti quantità di cocaina e hashish. A segnare un filo rosso che unisce l'asse Belgio-Agrigento provincia sono anche i fatti di sangue, quali omicidi e tentati omicidi, che da un paio di anni a questa parte più volte si sono verificati sia in territorio estero sia in quello favarese. ''Tutto ciò confermerebbe l'esistenza di una faida agrigentina in corso - recita un estratto della relazione della DIA - verosimilmente maturata in ambienti riconducibili al traffico internazionale di sostanze di stupefacenti sull'asse Belgio - Agrigento. Correlati alla predetta faida, o comunque a un possibile generale e preoccupante riarmo delle cosche, - continua il rapporto - potrebbero essere anche i diversi sequestri di armi da fuoco (comuni e da guerra) e le ripetute denunce per detenzione e porto illegale di armi che ormai da tempo si registrano nella provincia,in particolar modo a Favara''. In ascesa, nel panorama delinquenziale della provincia, i gruppi criminali stranieri che nel tempo - e sembra che Cosa Nostra tolleri tale situazione - si sarebbero dedicati ad attività criminali di basso profilo: trasporto e spaccio di stupefacenti, sfruttamento dell'immigrazione clandestina e del ''lavoro in nero'', furti, rapine e sfruttamento della prostituzione. Intanto le consorterie mafiose del territorio cercherebbero da sempre di infiltrarsi all'interno della Pubblica Amministrazione. Il caso più emblematico è Camastra, al cui Comune è stato eseguito un accesso prefettizio ispettivo a seguito dell'operazione antimafia ''Vultur''. Altra realtà denunciata nella relazione semestrale è la cultura dell'illegalità, ad esempio episodi di intimidazione che non sarebbero direttamente riconducibili alla criminalità mafiosa. È il caso di Licata e della questione della demolizione di diversi immobili abusivi, in merito alla quale atti intimidatori sono arrivati ai danni del Commissario straordinario, così come in precedenza era avvenuto nei confronti del Sindaco e di un dirigente comunale.


È stato denunciato dai carabinieri un 18enne ospite di una struttura di accoglienza. L'egiziano, richiedente asilo, avrebbe minacciato con una bottiglia di vetro rotta alcuni educatori del centro. Il fatto si è verificato ad Agrigento, in pieno centro. A intervenire, dopo una segnalazione per una lite tra immigrati, sono stati i militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Agrigento. Giunti sul posto, i carabinieri hanno però sorpreso il giovane afferrare una bottiglia di vetro rotta e minacciare gli educatori. Identificato, l'egiziano è stato dunque denunciato. Dovrà rispondere dell'ipotesi di reato di minacce aggravate. Disposto inoltre il suo trasferimento in altra struttura.


Giornate intense quelle appena trascorse nell'agrigentino per le forze di Polizia e dell'Ordine alle prese, come sempre, con il contrasto a ogni forma di illecito e di criminalità. In una di queste occasioni l'intervento è costato ferite ed escoriazioni agli arti a due agenti di polizia. Il fatto è successo questo martedì, nella tarda serata, ad Agrigento. I poliziotti, secondo la dettagliata ricostruzione fornita dalla Questura, hanno notato il 21enne agrigentino Salvatore Camilleri, sottoposto a Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno, in un chiosco bar di via Artemide gestito dal padre. Il giovane a quell'ora si sarebbe dovuto trovare a casa. Bloccato in un primo momento, il 21enne sarebbe riuscito a scappare in quanto dal bar sarebbero accorse una quindicina di persone in suo aiuto. I poliziotti - secondo la versione degli stessi - sarebbero stati allora raggiunti da minacce, insulti, calci, pugni e violenti spintoni. Per ripristinare l'ordine sono dovuti accorrere altro personale della polizia e i carabinieri. Il bilancio è di cinque arrestati e di tre denunciati. Arresto e domiciliari per Maurizio Camilleri, di 40 anni, Calogero Modica, 34 anni, Alfonso Alongi, di 22 anni, e Salvatore Salamone, 31 anni, tutti di Agrigento e indagati per favoreggiamento personale, resistenza, violenza, minacce e lesioni a Pubblico Ufficiale. Il giovane Salvatore Camilleri, che durante l'episodio di due giorni fa si era reso irreperibile, si è presentato ieri alla caserma ''Anghelone'' della Polizia di Stato insieme all'avvocato di fiducia. È stato arrestato per le ipotesi di reato di violazione delle prescrizioni imposte dal tribunale di Sorveglianza e di minaccia, resistenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale. Denunciati in stato di libertà altri tre soggetti sempre di Agrigento, tra i 28 e i 50 anni. Intanto, nel primo pomeriggio sempre di questo martedì, un'altra persona è stata arrestata. Si tratta del 18enne Labe Diallo, originario della Guinea. L'ipotesi di reato, questa volta, è quella di detenzione di sostanze stupefacenti. Il giovane, giunto alla stazione ferroviaria di Agrigento su di un treno proveniente da Palermo, è stato sorpreso da un controllo della Polfer unitamente al Comparto Cinofili delle Fiamme Gialle. A segnalare qualcosa di sospetto il cane antidroga ''Eschilo''. Da una perquisizione personale sarebbero stati ritrovati nelle parti intime del 18enne due panetti di hashish del peso complessivo di 200 grammi. Ritrovati anche 60 euro in contanti, in banconote del taglio di 5 euro, nella tasca dei pantaloni. Per il giovane originario della Guinea è scattato l'arresto. Lo stesso è stato condotto presso la casa circondariale di c.da Petrusa. Altro arresto e altra denuncia, qualche ora più tardi, a Villaseta. Allertati da una segnalazione al ''113'', poliziotti si sono recati nel parcheggio prospiciente l'ingresso principale del centro commerciale ''Valle dei Templi'' dove il segnalatore ha constatato il furto del proprio motore, un Liberty 125, e denunciato al contempo due soggetti con fare sospetto notati poco prima. Avviate le indagini, gli agenti hanno ritrovato il mezzo in viale Kennedy mentre - fanno sapere dalla Questura - stava venendo smontato in pezzi da un 19enne e un 17enne. A incastrarli anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza del centro commerciale. Il 19enne Andrea Sottile è stato arrestato e, su disposizione del giudice Antonio Genna, che ha confermato l'arresto, dovrà presentarsi tre volte a settimana alla caserma di Villaseta per l'obbligo di firma mentre il minorenne è stato segnalato in stato di libertà e affidato alla madre. A entrambi viene contestato il furto aggravato in concorso. Il motociclo rubato, intanto, è stato restituito al legittimo proprietario. Infine, in questi giorni, in c.da Torre di Gaffe, carabinieri della Stazione di Licata e del Nucleo Radiomobile hanno pizzicato un uomo originario di Palma di Montechiaro intento - secondo la ricostruzione del Comando provinciale dell'Arma - a ''sbancare'' la spiaggia con un escavatore per realizzare un posto barca. Il tutto è risultato avvenire senza la necessaria autorizzazione. Il mezzo è stato sequestrato e il palmese è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento per esecuzione di opere in assenza di autorizzazione, distruzione o deturpamento di bellezze naturali e per inquinamento ambientale.


Si sono insediati nella tarda mattinata di oggi ad Agrigento i due presidenti della sezione penale del tribunale Alfonso Malato e Wilma Angela Mazzara. I due presidenti prendono il posto di Giuseppe Melisenda Giambertoni, trasferito alla Corte di appello di Caltanissetta, e Luisa Turco che, lo scorso aprile, ha raggiunto il tetto degli 8 anni previsti dalla legge Mastella. Malato è attualmente gip di Agrigento, Mazzara ricopre lo stesso incarico al tribunale di Palermo. La cerimonia di insediamento si è svolta nell'aula Rosario Livatino del tribunale di via Mazzini.


Giuseppe Freni è il nuovo Presidente del Lions Club Agrigento Chiaramonte. La cerimonia del ''passaggio di campana'' tra l'uscente Enrico Fiorella e il nuovo presidente si è svolta la scorsa settimana. Inizia dunque la sua attività per l'anno sociale 2018- 2019 il nuovo Presidente Giuseppe Freni che, durante l'incontro, ha ringraziato i soci per la fiducia e la stima mostratagli illustrando anche le linee guida che caratterizzeranno il nuovo anno. Il Presidente uscente Enrico Fiorella, nel corso del suo intervento, ha mostrato un video con le tante attività svolte nel corso dell'anno sociale appena trascorso.


La Società Pro Favara conferma per la nuova stagione calcistica l'intera dirigenza: presidenti Gaspare Castronovo e Lino Sanfilippo; vicepresidenti: Giuseppe Palumbo Piccionello e Giuseppe Marotta; segretario/tesoriere Angelo Sciortino; addetto alle comunicazioni Angelo Sciumè. Direttore generale Giuseppe Marotta; Gino Mendolia Direttore sportivo mentre responsabile dello Stadio è Pasquale Capodici; responsabile manager Francesco Vullo, responsabile Aria Tecnica Giuseppe Cusumano e infine dirigenti Tino Longo e Salvatore Fallea. La società ha confermato lo staff tecnico composto da Francesco Fanara, Gerlando Contino e Francesco Galia, allenatore dei portieri. Primo impegno della dirigenza l'imminente iscrizione della squadra per la stagione 2018/2019; iscrizione che dovrà essere fatta entro domani venerdì 20 luglio. Contestualmente è stato dato mandato al direttore generale Giuseppe Marotta, al responsabile dell'area tecnica Giuseppe Cusumano e al direttore sportivo Gino Mendolia di creare una squadra per disputare un campionato di alta classifica.


Si svolgerà questo fine settimana a Favara la manifestazione sportiva ''Rally dei Templi 2018''. Proprio per questo sabato 21 e domenica 22 luglio sono stati istituiti divieti di transito veicolare e divieti di sosta con rimozione in p.zza Cavour. L'ordinanza a firma del responsabile P.O. 5 - Area Polizia Locale nello specifico dispone il divieto di transito veicolare e il divieto di sosta con rimozione nella principale piazza cittadina dalle ore 8.00 alle ore 14.00 di sabato 21 luglio e dalla mezzanotte tra sabato e domenica sino alle ore 2.00 del 22 luglio.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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