SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 13/07/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Da due settimane la Giunta comunale di Favara non delibera, non redige atti, non intraprende alcuna azione per svolgere il proprio lavoro di amministratori a servizio della collettività. È quanto dimostra il sito istituzionale del Comune di Favara. Basta collegarsi nella sezione Pubblicazione Atti e consultare la voce ''Estratto Deliberazioni Giunta Municipale'' dell'anno 2018, dove vengono caricati tutti gli atti dell'Amministrazione, per avere un quadro completo. Fino ad oggi, accedendo alla sezione, si può vedere come l'ultimo di questi atti - trattasi di una proroga di una convenzione tra il Comune di Favara e quello di Sommatino - risalga al mese scorso, al 28 giugno, e pubblicato online il giorno successivo. Sono passati 15 giorni, mezzo mese, oltre due settimane, ma nulla di nuovo appare. Nessun atto di indirizzo politico, nessuna approvazione, nessuna revoca, nessuna proposta: niente si legge sull'apposita sezione della Giunta municipale. Adesso la domanda sorge spontanea: Ma a Favara, l'amministrazione che fa? Da oltre due settimane non si vedono i frutti del suo lavoro. Viene addirittura da chiedersi se gli amministratori della 5 stelle Anna Alba in questi 15 giorni si siano riuniti in Giunta - almeno una volta - se non per trovare una soluzione, almeno per discutere di uno dei tanti problemi che fiaccano la città di Favara. Vedremo se nei prossimi giorni, forse qualcuno è troppo preso dai propri impegni, assessori e sindaco ''troveranno il tempo'' per deliberare qualche atto che dia testimonianza del proprio lavoro e che venga reso noto e trasparente al di fuori delle stanze comunali. Intanto, però, all'inizio del mese, e per la precisione il 2 luglio, non si è perso tempo a compilare la determina dirigenziale per pagare le indennità degli amministratori e del presidente del Consiglio Comunale di Favara per il mese di giugno. Una spesa che è gravata sulle casse comunali, e quindi sui contribuenti favaresi, per un totale di 11.204 euro e 4 centesimi.


Nel giro di qualche ora un'intera famiglia romena era stata arrestata dai carabinieri con l'accusa di aver provocato la morte di un bracciante agricolo loro connazionale. Il fatto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi a Naro. Adesso il gip del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha convalidato gli arresti e disposto la custodia cautelare in carcere per il principale indagato, il 44enne Lupascu Vasile. Ai domiciliari finiscono la moglie, Lupascu Anisoara di 39 anni, e il figlio, Vladut Vasile Lupascu di 19 anni. Per loro anche l'applicazione del braccialetto elettronico. Il fatto, come detto, riguarda la morte, a colpi di zappa alla testa, del 37enne Constantin Pinau. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la famiglia, quella notte, si appostò nei pressi dell'abitazione di Constantin Pinau che nel frattempo stava rientrando a casa insieme alla moglie dopo un battesimo, aggredendolo a colpi di zappa e ferendo al braccio anche la consorte. I militari vennero avvertiti di una lite alle 7.00 del mattino. Arrivati sul posto, ai loro occhi si sono presentate scene sconcertanti: bastoni, armi da taglio e sangue ovunque. La vittima, che è morta poche ore dopo essere stata portata in ospedale, si trovava a terra con una profonda ferita alla testa. Grazie ad alcuni elementi di prova, nel giro di tre ore i carabinieri sono riusciti a ricostruire il puzzle e a individuare i presunti autori del fatto. I carabinieri infatti, identificata la vittima, hanno ricostruito come tra la stessa e Vasile, nel tempo, vi fossero sorti dissapori. Scattata la caccia all'uomo, il presunto autore dell'omicidio venne ritrovato nei pressi dell'ospedale di Caltanissetta in compagnia del figlio. I tre indagati sono accusati anche di tentato omicidio, oltre che di omicidio premeditato e aggravato dai futili motivi, perché l'aggressione mortale - un vero e proprio agguato secondo il Gip Zammuto - sarebbe stata preceduta di poche ore da un'altra aggressione con identiche modalità ma senza la conseguenza della morte. Ancora da capire il movente dell'aggressione sfociata poi in omicidio che sembrerebbe inquadrarsi, come detto, in pregressi contrasti e per futili motivi.


È accusato di avere sparato un colpo di pistola ai danni di un giovane favarese davanti a un bar di via Agrigento, a Favara. Condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione il pescatore 51enne Gaetano Volpe, di Porto Empedocle. A decidere la pena, ridotta di un terzo in quanto il processo si è celebrato con rito abbreviato, è stato ieri il gup Francesco Provenzano. L'accusa per Volpe è quella di minaccia aggravata dall'uso dell'arma. Il giudice, tuttavia, non ritiene che il 51enne avesse intenzione di uccidere ma solo di intimorire. Di diverso avviso è il pm Gloria Andreoli che, durante la requisitoria, aveva invece sostenuto l'imputazione del tentato omicidio, chiedendo la condanna a 10 anni di reclusione. I fatti contestati risalgono al 13 aprile del 2017. La presunta vittima sarebbe stata colpita solo di striscio all'addome. Secondo la difesa, che aveva pure prodotto una consulenza medico-legale, la ferita riportata sarebbe stata provocata non da un colpo di pistola ma da una semplice contusione, forse proprio in occasione della colluttazione che sarebbe avvenuta davanti al bar.


La morte della giovane Chiara La Mendola sarebbe stata causata da una buca del manto stradale che le avrebbe fatto perdere il controllo del mezzo, buca la cui presenza ricadrebbe nella responsabilità del Comune di Agrigento che non l'avrebbe riparata o almeno segnalata. Questa la conclusione del processo scaturito dall'incidente stradale mortale per La Mendola. Ieri il giudice monocratico Giuseppe Miceli ha condannato a un anno di reclusione, per omicidio colposo, il dirigente dell'Ufficio tecnico comunale Giuseppe Principato. Condanna sempre a un anno di reclusione e sempre con la stessa accusa anche per il responsabile dell'ufficio manutenzione Gaspare Triassi. Per loro il pm Calogero Montante aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi. L'incidente mortale nel quale perse la vita Chiara La Mendola risale alla sera del 30 dicembre del 2013, in via Cavaleri Magazzeni. Secondo la ricostruzione dell'accusa, l'agrigentina avrebbe perso il controllo dello scooter a causa di una buca presente in strada, finendo tragicamente tra le ruote di una Nissan Micra che stava procedendo in direzione opposta. Secondo la difesa, invece, l'incidente non sarebbe stato causato da quella buca e, comunque, i due funzionari comunali non ne avrebbero avuto responsabilità in quanto non era stata segnalata. In precedenza era stato assolto l'81enne Giuseppe Valenti, ex insegnante, l'anziano che era alla guida della Nissan Micra contro la quale la giovane agrigentina andò a impattare. Ieri la condanna per Principato e Triassi. Il giudice ha stabilito anche una provvisionale di 25mila euro per i genitori e di 10mila euro per i fratelli di Chiara La Mendola. I familiari si erano costituiti parte civile al processo.


Si disfa di un materasso e viene ''beccato'' dagli agenti della Polizia Municipale. Dovrà adesso smaltirlo a proprie spese. Succede ad Agrigento. L'ordinanza firmata nei giorni scorsi dal primo cittadino Lillo Firetto, che di fatto obbliga i trasgressori al ripristino dei luoghi, ha già fatto registrare la sua prima vittima. Come detto, un agrigentino è stato pizzicato dalla Municipale mentre stava per liberarsi di un vecchio materasso matrimoniale. Ed ecco che entra in gioco, oltre alla normale sanzione, anche la nuova ordinanza di Firetto che dispone per l'agrigentino la rimozione e lo smaltimento, a sue spese, presso un centro di raccolta autorizzato del materasso in questione fornendo contestualmente al Comune la prova formale che tutto sia avvenuto secondo i criteri di legge. Nel caso di inottemperanza - è specificato nell'ordinanza- si procederà all'esecuzione d'ufficio in danno dei soggetti obbligati e al recupero delle somme anticipate, nonché a presentare denuncia all'Autorità giudiziaria trattandosi di una violazione al codice dell'Ambiente.


''I cittadini non possono pagare il costo dell'invio dei rifiuti all'estero: ciò accadrebbe se fossero i Comuni da soli a dovervi provvedere, così come previsto dal presidente Musumeci''. A dirlo è il presidente del gruppo parlamentare Pd all'Ars Giuseppe Lupo, in riferimento alle direttive disposte dal Governatore per quei comuni che non riusciranno a portare in discarica un quantitativo di rifiuti inferiore al limite massimo consentito. ''Il presidente della Regione Siciliana non si lavi le mani come Ponzio Pilato - dice Lupo - scaricando sui sindaci costi e responsabilità dell'emergenza rifiuti con grave danno per i cittadini. Musumeci revochi piuttosto la disposizione che prevede il commissariamento degli organi dei Comuni - conclude il parlamentare - nel caso di mancata comunicazione entro il 31 luglio della modalità di trasferimento dei rifiuti oltre confine''.


I poliziotti della Questura di Agrigento indagano su un furto avvenuto all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Ignoti si sarebbero intrufolati all'interno del nosocomio e avrebbero portato via da alcuni reparti materiali e strumentazioni, quali sonde e confezioni di prodotti sanitari. Pare siano stati rubati anche un computer, monitor, tastiera e mouse. Il danno ammonterebbe a qualche migliaia di euro. Ai poliziotti adesso il compito di capire chi abbia compiuto il furto e soprattutto anche se ci possa essere stata la complicità di qualcuno.


Il coordinamento Titano, che si batte per una migliore gestione del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento, ha protocollato oggi all'ATI, Assemblea Territoriale Idrica -presidente Francesca Valenti- una nota con la quale chiede un incontro per parlare del servizio idrico nel comune di Favara. Nello specifico si intende discutere della posa dei misuratori idrometrici che non sono conformi -sostengono dal coordinamento presieduto da Gaetano Milioto - a quanto programmato e stabilito tra il gestore e l'amministrazione comunale, del non corretto sistema di misurazione per via della presenza di aria nelle condotte e ancora della qualità dell'acqua e del fatto che nella sottoscrizione del contratto con il gestore vi siano delle clausole ritenute vessatorie per i clienti/utenti. Si intende parlare anche del servizio discontinuo della turnazione idrica, della pressione di distribuzione insufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico soprattutto per utenze ubicate in particolari posizioni, della mancata depurazione dei reflui e della tempistica di ripristino dei luoghi interessati a lavori di appresamento e di manutenzione.


Si terrà domani alle ore 17.30 la prima Conferenza Provinciale di Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista. L'incontro fa da tappa verso la creazione del partito Liberi e Uguali, schieramento democratico e di sinistra, e servirà anche per eleggere un coordinamento provinciale e le diverse cariche statuarie. La conferenza avrà luogo ad Agrigento presso i locali siti in via Mazzini 47, come detto alle ore 17.30.


Da oggi e fino a sabato 21 luglio è a Favara la tenda di evangelizzazione delle chiese evangeliche ADI della provincia di Agrigento. La tensostruttura è già stata installata in piazza della Vittoria, location che a dire il vero l'aveva già ospitata oltre un decennio fa. Sotto la tenda ogni sera, per 9 giorni, a partire da oggi, si terrà un culto di adorazione al Signore dove ci saranno canti, preghiere e lodi, oltre a testimonianze di persone che racconteranno come la loro vita sia cambiata dopo aver avuto un incontro personale con il Signore Gesù. Particolare attenzione e spazio verranno dati alla lettura di passi della Bibbia e alla predicazione della Parola di Dio. Diversi i predicatori che si avvicenderanno nel corso delle serate. Ad aprire il ciclo stasera Antonino Mancuso, pastore della Chiesa di Milena (CL). Domani sarà la volta invece di Antonino Manuguerra, pastore delle comunità di Siculiana e Licata. A presiedere le riunioni sarà il pastore della chiesa Adi locale di via Miraglia (traversa di Corso Vittorio Veneto a Favara), Paolino Garlisi. Nel corso delle intere giornate, in qualsiasi orario, sarà sempre possibile chiedere informazioni sulla fede viva in Gesù Cristo ai membri della chiesa evangelica che a turno si avvicenderanno sotto la tensostruttura.


Torna con la sua ottava edizione ''I7IO'', la rassegna cinematografica dell'Associazione Culturale Nicodemo di Favara. La direzione artistica è stata affidata al regista Toni Trupia. Le proiezioni inizieranno martedì 24 luglio alle ore 21.00, presso il chiostro dei frati minori, collina San Francesco. Un'ora prima è previsto l'aperitivo. Tema scelto quest'anno è il ''Blu'', colore che si associa alla quiete di un cielo terso mischiata alle inquietudini e al turbinio dei sentimenti.


Si terrà il prossimo lunedì 16 luglio, alle ore 17,30, la 1^ Edizione ''Galà dell'Allenatore: Ieri, Oggi, Domani 2018'', a cura della sezione Aiac della Provincia di Agrigento del presidente Calogero Capraro. Location della manifestazione sarà il salone delle feste del Gran Hotel Mosè. Nel corso della cerimonia verranno premiati tutti gli allenatori della provincia agrigentina che si sono distinti nelle varie categorie.


Raccolta di sangue dopodomani domenica 15 luglio ad Aragona. Volontari dell'A.D.A.S. saranno presenti davanti alla Parrocchia del Rosario dalla ore 8.00 alle ore 12.30. A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.


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