SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 11/07/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Sono passati diversi mesi da quando le amministrazioni comunali di Favara e Agrigento si erano impegnate a risolvere il problema della doppia tassazione della bolletta sui rifiuti solidi urbani per la zona Favara Ovest. Tuttavia, ad oggi, nulla è cambiato e questi residenti da mesi attendono i dovuti annullamenti degli avvisi di accertamento notificati dal Comune di Agrigento per gli anni di imposta 2011 e 2012. A parlare ancora una volta della problematica che stanno vivendo questi cittadini è l'avv. Giuseppe Fanara, uno degli abitanti del popoloso rione, in rappresentanza dei numerosi residenti della contrada, che ha inoltrato una nota ai Comuni di Favara e Agrigento per chiedere un incontro. ''Nei mesi scorsi, -dice l'avv. Fanara- a seguito delle legittime richieste dei cittadini di Favara Ovest avanzate anche tramite gli organi di stampa locali e trasmissioni a diffusione nazionale, entrambe le Amministrazioni Comunali si erano impegnate a risolvere il problema in tempi ragionevoli attraverso il raggiungimento di un accordo tra le parti. In particolare, i due Comuni avrebbero dovuto trasmettersi i dati relativi agli immobili coinvolti e incrociare i pagamenti effettuati dai cittadini, eliminando tutte quelle situazioni -spiega Fanara- in cui al medesimo contribuente, per lo stesso immobile e anno di imposta, veniva richiesto il pagamento del medesimo tributo. Ad oggi, tuttavia, -prosegue Fanara- nulla è cambiato''. L'avv. Fanara parla anche di come molti residenti ''hanno dovuto sopportare i costi di ricorsi giurisdizionali e/o non hanno contezza dell'Ente a cui dovranno versare la tassa sui rifiuti solidi urbani per l'anno 2018''. ''Trattasi di onesti cittadini -dice- che versano e hanno versato regolarmente i tributi dovuti e su cui adesso gravano avvisi di accertamento o doppie bollette palesemente illegittime per problematiche create e perpetrate negli anni dalle Amministrazioni Comunali di Favara e Agrigento''. ''Riteniamo -conclude la nota- che compito primario di chi rappresenta le istituzioni o ne dirige le articolazioni amministrative sia, anzitutto, quello di tutelare i cittadini onesti ripristinando la legalità attraverso azioni celeri ed efficaci''. In rappresentanza di questi abitanti, l'avv. Fanara chiede ai sindaci dei due comuni, ai segretari e ai dirigenti dei rispettivi uffici tributi un incontro congiunto con una delegazione dei cittadini di Favara Ovest al fine di fare il punto sulle azioni intraprese e da intraprendere per una spedita soluzione delle predette problematiche.


Il Riesame di Palermo conferma l'ordinanza di custodia cautelare. Resta in carcere il 42enne Francesco Gueli, uno dei due presunti ''attori protagonisti'' dell'agguato avvenuto lo scorso mese nel centro urbano di Palma di Montechiaro. La difesa del 42enne si era rivolta al tribunale del Riesame per impugnare il provvedimento emesso dopo l'interrogatorio dal gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto. I giudici del secondo grado di giudizio però hanno confermato quanto disposto dal gip Zammuto. L'altro volto principale coinvolto nella vicenda - secondo gli inquirenti - è il 52enne Giuseppe Incardona, il cui legale non ha fatto ricorso in merito al provvedimento che ha raggiunto il suo assistito. Gueli e Incardona erano stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio e porto illegale di armi. I particolari erano stati resi noti in conferenza stampa. L'astio e la sparatoria sarebbero nati da una lite per banali motivi che i due avrebbero avuto in un bar. Ne scaturì un vero e proprio inseguimento in auto durante il quale Incardona avrebbe sparato numerosi colpi all'indirizzo della Panda in fuga sulla quale si trovava Gueli. Da lì, la decisione di quest'ultimo di vendicarsi. La ricostruzione degli inquirenti si è basata sulle intercettazioni rese possibili grazie a una microspia e un gps installati per altre indagini in un'auto. Per l'episodio di questo presunto duplice tentato omicidio sono stati iscritti nel registro degli indagati anche altri quattro soggetti. La vicenda di Palma di Montechiaro, che sembra assumere i connotati di un caso di ''giustizia privata'', è stata seguita a distanza di meno di un mese da altri due episodi di ''giustizia fai da te'', uno tra Favara e Agrigento e l'altro - in questi giorni - a Naro. Una mentalità di certi ambienti del nostro territorio non più tollerabile e che dipinge l'agrigentino come un ''Far West'', come ha ribadito in più di una occasione il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.


Maxi blitz dei Carabinieri nelle sale giochi e nei circoli dell'agrigentino. Dieci persone sono state denunciate. L'obiettivo dei militari è stato quello di contrastare il fenomeno delle scommesse dei minorenni, nonché dell'abuso della pratica dei giochi e delle scommesse, che a volte porta a veri e propri casi di ludopatia. Circa una settantina i controlli effettuati. Come detto, 10 titolari, gestori e/o presidenti di circoli sono stati denunciati. Di questi, uno è stato denunciato perché all'interno della sala scommesse i militari hanno identificato due minori intenti a effettuare attività da gioco non consentite; ben sei sono risultati sprovvisti della prevista licenza di Pubblica Sicurezza. Cinque dei dieci soggetti, infine, non hanno esposto all'interno dei propri locali la tabella dei giochi proibiti. Non sono mancate, poi, le infrazioni di natura amministrativa. Nel complesso, -fanno sapere dal Comando provinciale dell'Arma Carabinieri- in tutta la provincia sono state elevate sanzioni per un ammontare complessivo di circa 250.000 euro. Sequestrate, infine, 2 intere sale scommesse, nonché 18 computer, terminali e apparecchi da intrattenimento illeciti.


Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Questa l'accusa con la quale i Carabinieri hanno arrestato un 22enne agrigentino. Il giovane stava svolgendo la sua ''attività'' di spaccio presso il mercato ortofrutticolo di via Sirio, al Villaggio Mosè. I militari dell'Arma sarebbero intervenuti dopo aver avuto una soffiata. Pedinato e controllato, il giovane sarebbe stato colto in flagranza di reato. Addosso i militari gli avrebbero trovato un panetto di hashish del peso di cento grammi e un altro frammento di 0.5 grammi dello stesso stupefacente. Pare che altri 2,2 grammi di hashish siano stati trovati a casa del 22enne. Per il giovane è stata disposta la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.


Da alcuni mesi si troverebbero ad affrontare una vera e propria emergenza randagismo. Parliamo dei residenti di Montaperto, frazione agrigentina. Gli abitanti denunciano come il rione sia assediato da cani randagi. Molti cittadini, -dicono- sia agrigentini sia provenienti dai comuni vicini, abbandonano cani, anche cuccioli, approfittando del fatto che tra i residenti c'è l'abitudine di fornire cibo e ristoro a questi cani. Ma i primi problemi -sostengono- si sono già manifestati. Nei giorni scorsi una ragazza belga, tornata insieme alla sua famiglia per le vacanze estive, è stata inseguita dai cani mentre faceva jogging: sarebbe caduta a terra procurandosi delle profonde ferite a un ginocchio. Per lei si sarebbero rese necessarie le cure dei medici dell'ospedale di Agrigento che le avrebbero applicato 15 punti di sutura.


Ci sono stati errori strutturali e nell'esecuzione dei lavori. È questa la causa, secondo il pm Elenia Manno, del cedimento del viadotto Petrulla, il ponte della statale 626 - all'altezza di Ravanusa - crollato il 7 luglio del 2014. La costruzione del viadotto risalirebbe ai primi anni '80. Il pubblico ministero ieri mattina ha chiesto la condanna a un anno e 8 mesi di reclusione per l'allora direttore dei lavori Stefano Orlando, che ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. L'accusa è quella di disastro colposo. Il ponte Petrulla, come detto, ebbe un improvviso cedimento strutturale nel luglio del 2014. In quell'occasione diverse vetture rimasero coinvolte in un tamponamento a catena. Il tratto, strategico collegamento tra i comuni agrigentini di Licata, Ravanusa, Campobello di Licata, Canicattì e l'entroterra nisseno, è stato poi ripristinato e lo scorso marzo è stato riaperto al traffico, dopo quasi quattro anni. L'inchiesta era inizialmente condotta dal pubblico ministero Carlo Cinque e dopo il suo trasferimento alla Procura di Monza è passata nelle mani del pm Elenia Manno. L'accusa si è avvalsa di una consulenza tecnica per dimostrare come sarebbero stati proprio degli errori strutturali e in fase di realizzazione del ponte la causa del suo cedimento. Coinvolto per il crollo del ''Petrulla'' è anche il suo progettista, l'ing. Angelo Cammarata, 87 anni, originario di Caltanissetta ma da sempre residente a Catania, per il quale si sta procedendo con il giudizio ordinario. La prossima udienza, davanti al giudice per l'udienza preliminare di Agrigento, Stefano Zammuto, è stata fissata per il 25 settembre.


Scadeva ieri il termine ultimo per la presentazione delle offerte per i partecipanti al bando di gara relativo all'affidamento degli interventi di ricostruzione del viadotto Petrusa. Il ponte, attualmente smantellato e ''inesistente'', percorre la statale 122 ''agrigentina'' e sovrasta la statale 640 Agrigento-Caltanissetta. Presentate le offerte, è ora tempo di valutarle prima di scegliere quella che si aggiudicherà i lavori. Operazione che verosimilmente potrebbe richiedere qualche mese e che probabilmente rimanda l'inizio degli interventi a non prima della stagione autunnale. I lavori di ricostruzione del viadotto, a renderlo noto era stata la stessa Anas, prevedono un investimento di oltre 2 milioni e 700mila euro, per una durata dell'intervento pari a 300 giorni. L'appalto verrà aggiudicato mediante il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, assegnando un massimo di 30 punti al prezzo e un massimo di 70 punti alla componente qualitativa. Il ponte Petrusa rappresentava una importante arteria di collegamento tra le città di Favara e Agrigento e non solo per automobilisti e pendolari ma anche e soprattutto per i residenti del posto e per quanti devono percorrere il tratto ''da'' e ''verso'' l'omonimo penitenziario. Da oltre un anno e mezzo il cavalcavia è stato chiuso al traffico e successivamente smantellato. Mesi e mesi di disagi non indifferenti per la viabilità provinciale, anche perché i percorsi alternativi risultano spesso inadeguati e con tempi di percorrenza considerevolmente più lunghi.


Visita ufficiale del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ieri a Lampedusa. Si tratta della prima delle visite che il Governatore ha in programma di fare nelle isole minori della Sicilia. Musumeci è stato accolto in aeroporto e accompagnato dal sindaco delle Pelagie, Totò Martello. Il presidente, nel suo giro a Lampedusa, ha visitato anche l'hot spot di c.da Imbriacola, che al momento accoglie qualche decina di migranti. ''Lampedusa è stata ed è il simbolo della sofferenza e dell'accoglienza, nonostante al momento i porti siano chiusi - attesta Musumeci -. Quella dei migranti, però, è una tematica che va affrontata e risolta non solo dall'Italia''. Il Governatore, nel pomeriggio, è stato anche impegnato presso il Comune in un incontro con il sindaco e la sua Giunta. Tema all'ordine del giorno sono stati i problemi ''caratteristici'' delle piccole isole, quali la sicurezza dei porti e l'approvvigionamento idrico, la sanità e la questione rifiuti.


Strutture metalliche, una quarantina, che appartenevano a vecchi impianti pubblicitari non più in uso sono state fatte rimuovere dall'amministrazione comunale di Agrigento. ''La ''bonifica -fanno sapere dal Comune- ha riguardato viale dei Giardini, viale Emporium, viale Cannatello, via Cavaleri Magazzeni, viale delle Dune, via Magellano, viale Viareggio e diverse altre vie periferiche''. Sempre per quanto concerne il decoro urbano, a San Leone nelle ultime ore si è provveduto a sistemare una ventina di buche stradali, in particolare in viale dei Giardini, con asfalto a caldo. Da oggi invece, nei pressi dello stabilimento Aster, al via i lavori di risistemazione di alcuni marciapiedi.


Il ruolo dei Bersaglieri nella battaglia di Agrigento del luglio 1943 è il tema di un incontro organizzato dalla sezione dei Bersaglieri che si svolgerà domani, 12 luglio, alle ore 19,00, presso la sede del Parco Letterario ''Luigi Pirandello - Caos''. Previsti gli interventi di Andrea De Castro, presidente della sezione ANB di Agrigento, del sindaco Calogero Firetto, del presidente dell'Associazione ''Il Cerchio'', Bernardo Barone, dello storico Gaetano Allotta e di Salvatore Fucà. A moderare l'incontro il giornalista Luigi Mula.


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