SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 10/07/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Sono molti coloro che, soprattutto per lavoro, viaggiano in aereo nelle tratte ''da'' e ''verso'' il nord Italia e a diversi di loro sarà sicuramente capitato che il volo partisse o arrivasse in ritardo. La carta del passeggero obbliga le compagnie aeree (con le dovute eccezioni) a provvedere a rimborsi o altro se il ritardo supera le due ore. Ma se a causare il ritardo è stato il maltempo? La famosa compagnia low cost Ryanair ha deciso di non rimborsare un passeggero proprio per questo motivo. Il volo era il ''Milano-Trapani'' della Ryanair del 14 giugno 2016. La compagnia aerea irlandese aveva infatti negato il rimborso sostenendo che il ritardo era dipeso da circostanze eccezionali, e cioè il maltempo. Il passeggero si è pertanto rivolto a un legale, l'avvocato marsalese Antonio Spanò, che ha avviato la causa per ottenere il rimborso. E adesso è arrivata la sentenza del giudice di pace di Alcamo (Tp) che ha dato ragione al passeggero che si era visto negare il rimborso economico dopo essere arrivato all'aeroporto ''Vincenzo Florio'' di Birgi con oltre tre ore di ritardo sull'orario previsto dopo essere decollato, sempre in ritardo, da Bergamo (Orio al Serio). Il procedimento si è concluso con la sentenza che ha riconosciuto come ''legittime'' le pretese del passeggero, condannando Ryanair al pagamento di 250 euro a titolo di compensazione pecuniaria (che la carta del passeggero indica per tutte le tratte aeree inferiori o pari a 1500 chilometri), oltre alle spese legali. Per il giudice le avverse condizioni meteo non sono da considerarsi eventi ''eccezionali'' o non prevedibili. Il maltempo quindi non esime le compagnie aeree dal rimborso ai passeggeri per i voli annullati o che atterrano con oltre tre ore di ritardo.


Vasto incendio nel primissimo pomeriggio di ieri nelle campagne di Favara. Il fatto si è registrato in c.da Pioppo, nei pressi della piscina comunale. Le alte temperature e il vento hanno probabilmente contribuito ad alimentare le fiamme che in pochi minuti hanno raggiunto anche un centro di autodemolizione. Visibile a diversi chilometri di distanza una intensa colonna di fumo nero. Alcuni dei residenti ci hanno detto di aver sentito anche delle esplosioni, probabilmente dovute al fatto che le fiamme avevano raggiunto qualche auto che si trovava ferma al centro specializzato. Sul posto sono intervenute diverse squadre di vigili del fuoco che hanno lavorato parecchio prima di riuscire a domare completamente l'incendio e a evitare ulteriori danni. Presenti anche i carabinieri e gli agenti della locale Polizia Municipale. L'incendio pare sia partito dalle sterpaglie per poi propagarsi capillarmente su tutta la zona, sino a raggiungere appunto il centro di autodemolizione.


Era finito in carcere lo scorso gennaio in quanto accusato di avere più volte violentato e picchiato la figlia. Cessa la custodia cautelare per scadenza dei termini a carico del 50enne netturbino favarese. A emettere l'ordinanza, appunto per decorrenza dei termini, il gip Alfonso Malato. L'uomo però, invece di tornare in libertà, resta detenuto. In passato il tribunale di sorveglianza gli aveva concesso di scontare una condanna a un anno, per furto, in regime di affidamento in prova, dunque fuori dal penitenziario. Beneficio che però è stato revocato dopo la vicenda dei presunti abusi nei confronti della figlia. Donna che, dopo la separazione dal marito, sarebbe tornata insieme ai suoi tre figli nella casa paterna. Lì, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe iniziato un buio periodo di umiliazioni e violenze anche sessuali.


È accusato di avere costretto la cognata ad avere rapporti sessuali con lui. Partirà il prossimo 2 ottobre, davanti al gup di Agrigento Stefano Zammuto, il processo a carico del favarese S.E., queste le iniziali del nome, imputato in quanto - secondo le accuse - avrebbe abusato della cognata. A denunciarlo sarebbe stata la presunta vittima che, difesa dal legale di fiducia, l'avvocato Sergio Baldacchino, si costituirà parte civile al processo. Nello stesso procedimento sono imputati anche il marito della donna e il suocero; il primo - secondo l'avv. Baldacchino -venuto a sapere che la moglie aveva denunciato il fratello per violenza sessuale, avrebbe tentato di costringerla a ritirare la denuncia, mentre il suocero l'avrebbe gravemente minacciata sempre per convincerla a ritirare la denuncia.


Era il 15 settembre del 2012 quando, a seguito di un incidente stradale avvenuto il giorno prima, perse la vita la 29enne Viviana Meli, di Palma di Montechiaro. Ieri pomeriggio il giudice monocratico Rosanna Croce ha emesso la sentenza a carico di Caterina Amico, 36 anni, anch'essa palmese e accusata di avere provocato l'incidente stradale che si rivelò fatale per Viviana Meli. 8 mesi di reclusione con beneficio della sospensione condizionale della pena e una provvisionale subito esecutiva di 20mila euro per i familiari della vittima. Questo il verdetto per l'imputata, difesa dall'avvocato Giuseppe Scozzari. Durante la requisitoria il pm Cettina Tinaglia aveva invece chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione. Secondo la ricostruzione dell'incidente, che è valsa alla 36enne la sentenza del giudice, le due giovani si trovavano a bordo di una Renault Twingo e al volante c'era Caterina Amico. Il sinistro avvenne lungo la statale 115, tra il Villaggio Mosè e Palma di Montechiaro. La Renault Twingo impattò contro una Mercedes proveniente dall'opposta direzione di marcia. Ad Amico veniva contestato di non avere tenuto una velocità moderata e di non avere mantenuto la distanza di sicurezza dal veicolo che precedeva il suo. Per evitare il mezzo, che stava svoltando a destra, l'imputata avrebbe occupato la corsia opposta al suo senso di marcia, finendo la corsa in un violento impatto frontale con una Mercedes. Scontro che appunto costò la vita alla 29enne Viviana Meli, la quale pare si fosse da pochissimo laureata. La stessa fu trasportata in elisoccorso all'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta e ricoverata nel reparto di rianimazione ma, date le gravissime condizioni di salute, non ce l'ha fatta.


Lo scorso 10 maggio era scattato l'arresto per l'ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Due mesi dopo, la ratifica del patteggiamento. Per Agostino Marrali, di Porto Empedocle, sono stati decisi 2 anni e 4 mesi di reclusione. Ieri mattina la ratifica del giudice Alfonso Malato sull'accordo raggiunto tra l'avvocato Salvatore Pennica e il pm Paola Vetro. Il giovane empedoclino era stato fermato e arrestato dai poliziotti del commissariato ''Frontiera'' di Porto Empedocle, impegnati in quel momento in un posto di blocco a San Leone. Nell'auto del 21enne furono trovati 5 panetti di hashish per un peso complessivo di circa 500 grammi; trovati anche due grammi circa di cocaina che il giovane avrebbe avuto addosso.


È partito ieri il processo scaturito dall'inchiesta ''Supermarket'' che ipotizza un vasto giro di droga a Porto Empedocle. L'indagine è partita nei primi giorni del 2014. L'operazione antidroga, eseguita dai poliziotti del commissariato ''Frontiera'' di Porto Empedoche, ha fatto scattare diverse misure cautelari dopo che il tribunale del riesame e la Cassazione hanno ribaltato la decisione del gip Alfonso Malato di rigettare gli arresti ''perché i fatti erano troppo datati e non più attuali''. Come detto, il processo è partito e si svolge davanti al giudice della prima sezione penale presieduta da Gianfranca Claudia Infantino. Sia la Procura sia la difesa chiedono la trascrizione delle intercettazioni. I primi teste saranno sentiti il prossimo 24 settembre. Secondo l'accusa, gli imputati avevano allestito tre centrali della droga in un bar di Porto Empedocle, in una villetta pubblica e in una casa privata.


Potenziare al massimo i servizi di vigilanza stradale su tutte le strade statali e provinciali. È questa la disposizione del Comando Compartimento Polizia Stradale ''Sicilia Occidentale'' di Palermo che verrà attuata anche sul territorio agrigentino, nell'ambito del piano stabilito dal Questore di Agrigento, Maurizio Auriemma, in occasione del periodo e dell'esodo estivo. Agenti della Polstrada intensificheranno i controlli, soprattutto lungo la Statale 640, da Caltanissetta a Porto Empedocle, lungo la Statale 115 che attraversa la provincia da Menfi a Licata e lungo la Statale 189, la Agrigento-Palermo, che si prevede saranno particolarmente trafficate da quanti si sposteranno dall'entroterra - o dalle province limitrofe - per raggiungere località balneari. L'obiettivo è quello di prevenire ogni illecito, garantire l'intervento in casi di sinistri stradali e assistenza agli automobilisti in difficoltà. Verranno anche impiegate apparecchiature quali autovelox, telelaser, precursori ed etilometri. Il controllo del tasso alcolemico, nelle notti di luglio e agosto, sarà intensificato soprattutto nelle strade che portano a locali notturni e discoteche, in modo da prevenire il fenomeno delle cosiddette ''stragi del sabato sera''. Non mancheranno controlli anche nel settore del trasporto professionale di merci e persone. Nel ricordare ai cittadini l'importanza del rispetto del Codice della Strada, dalla Questura di Agrigento hanno fornito anche un bilancio del primo semestre del 2018. L'infrazione più comune è il mancato uso delle cinture di sicurezza, accertata 874 volte, 111 le infrazioni per l'uso del cellulare alla guida, 105 quelle per superamento dei limiti di velocità, 48 infrazioni per sorpasso vietato, 313 per mancata copertura assicurativa, 626 per assenza della revisione periodica obbligatoria, 81 per guida senza patente e 40 per guida in stato di ebbrezza alcolica.


Non si arrestano i controlli da parte della speciale squadra di Vigilanza Ambientale della Polizia Locale di Agrigento. Nelle ultime ore sono stati individuati altri due lanciatori di immondizia che sono stati ripresi dalle telecamere, uno a Fontanelle e l'altro in via Caruso, nei pressi della Statale Agrigento-Raffadali. Sono stati visti accostare con l'auto e liberarsi dei sacchetti della spazzatura come se nulla fosse. Individuate le targhe delle autovetture, i due trasgressori sono stati pesantemente sanzionati. Intanto dal Comune di Agrigento fanno sapere che stanno per partire i nuovi inasprimenti della pena per i trasgressori che prevedono anche il sequestro dell'automezzo.


Incontro questo pomeriggio alle 16.00 presso la biblioteca comunale Franco La Rocca di Agrigento con le Associazioni Ambientaliste sulle direttive generali per la Revisione del Piano Regolatore Generale del Comune di Agrigento. Scopo dell'incontro assicurare una maggiore efficienza dello Strumento di Governo del Territorio e dare massima importanza alla partecipazione e concertazione con i portatori di interesse coinvolti. '' È un importante momento di confronto -dice l'assessore Elisa Virone- necessario e preliminare al prossimo approdo in Consiglio comunale degli atti di pianificazione urbanistica. L'incontro è aperto altresì a tutti coloro i quali desiderino partecipare''.


Volatili privi di vita oppure agonizzanti lungo i bordi del fiume Akragas. È quanto denuncia e documenta con delle immagini l'associazione ambientalista MareAmico Agrigento. ''Fino a qualche giorno fa la foce del fiume Akragas a San Leone era un pullulare di vita - scrivono da MareAmico -: centinaia di volatili allietavano l'atmosfera per gli anziani che vi portavano i bambini''. Qualcosa però ultimamente sembrerebbe essere cambiato, e secondo l'associazione ci potrebbe essere dietro un sinistro atto di inciviltà. ''Da qualche giorno il silenzio è spettrale e il bordo del fiume è pieno di volatili morti o agonizzanti - concludono gli ambientalisti -. Probabilmente una mano assassina li ha avvelenati''.


Si è svolta stamattina al Museo Diocesano di Agrigento la conferenza stampa di presentazione delle iniziative di valorizzazione dei siti monumentali della locale Arcidiocesi e affidate all'Associazione Ecclesia Viva. La stagione estiva ha portato diverse novità sia negli orari di fruizione sia nei servizi, tra cui il MUDIbus e un punto di ristoro in via Duomo. L'itinerario arte e fede (Cattedrale parte visitabile, Museo Diocesano, S. Maria dei Greci e San Lorenzo) è stato implementato con l'inserimento della monumentale Biblioteca Lucchesiana che sarà aperta negli orari degli altri siti del colle.


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