SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 09/07/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


In spiaggia l'ordinanza di divieto non si legge più, mentre dal mare fanno capolino materiali in legno e metallo. Ci troviamo in una spiaggia di San Leone e questa è la situazione che viene denunciata dall'associazione ambientalista MareAmico Agrigento. ''A San Leone dal fondo del mare, nella zona dell'ex Oceanomare - scrivono dall'associazione -, sono venuti fuori pericolosamente una decina tra ferri, legni e tubi''. Di certo non un bello spettacolo, ma il problema denunciato da MareAmico - che ha fornito anche le immagini che state vedendo - riguarda un rischio per l'incolumità dei frequentatori della spiaggia, prima ancora di pensare a una questione ambientale. La zona infatti, secondo quanto sostiene Claudio Lombardo, responsabile di MareAmico, è un posto molto frequentato da chi pratica il surf, il windsurf e il kitesurf. ''Senza essere allarmisti - si legge nel comunicato/denuncia dell'associazione ambientalista - si può affermare che i ragazzi ogni giorno rischiano la vita. E a poco serve l'ordinanza di divieto (il cui cartello che l'annunciava è già sparito)''. ''La colpa di quanto accaduto è sicuramente di chi doveva controllare e non l'ha fatto - conclude MareAmico - e non certo della proprietà del chiosco, che ha pagato inutilmente la ditta per la bonifica dei luoghi''. Proprietà che, a dire dell'associazione, ''potrebbe anche essere parte lesa''.


La violenta lite sarebbe sfociata in omicidio: un 37enne di nazionalità romena, l'agricoltore Constantin Pinau, è stato ferito a morte a colpi di zappa alla testa. Il fatto è successo ieri mattina a Naro, in via Donnaligara, quartiere Sant'Erasmo. L'uomo, per la grossa ferita alla testa, è stato portato all'ospedale di Canicattì, dove è deceduto nella stessa mattinata. Ecco com'era ieri la scena del crimine: bastoni, armi da taglio e sangue ovunque. Erano circa le ore 7.00 del mattino quando al ''112'' è arrivata la segnalazione di una grave lite tra più persone in pieno centro a Naro. Sul posto sono accorsi i militari della locale Stazione e quelli del nucleo operativo della Compagnia di Licata. Ai loro occhi si è presentata però la scena di un efferato crimine. Immediate sono scattate le indagini. A occupasi dei repertamenti gli specialisti della Sezione Rilievi del Reparto Operativo del Comando Provinciale. A entrare in azione anche i carabinieri di Caltanissetta. Il presunto autore dell'omicidio è il 44enne Lupascu Vasile, anch'egli bracciante agricolo domiciliato a Naro. I carabinieri, identificata la vittima, avrebbero ricostruito come tra la stessa e Vasile, nel tempo, fossero sorti dei dissapori. È scattata allora la caccia all'uomo che è stato ritrovato nei pressi dell'ospedale di Caltanissetta in compagnia del figlio 18enne. Padre e figlio sono stati condotti in caserma e ascoltati dagli inquirenti. Nei loro vestiti, subito sequestrati, sono state trovate tracce di sangue. Sequestrata anche una grossa spranga ancora intrisa di sangue, trovata sull'auto del figlio di Vasile che era stata lasciata nel parcheggio del nosocomio nisseno. A circa tre ore dall'omicidio sono dunque scattate le manette ai polsi del 44enne, del figlio 18enne e della moglie 38enne, portati in carcere su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento. L'accusa è di ''omicidio volontario in concorso''. I tre - ricostruiscono i carabinieri - si sarebbero appostati insieme vicino all'abitazione di Constantin Pinau, aggredendolo e ferendo al braccio anche sua moglie. Resta in parte da chiarire il movente del delitto, l'ipotesi più accreditata sembra essere quella di un tragico epilogo scaturito da vecchi rancori tra due nuclei familiari. Ancora una volta quanto denunciato dal procuratore Patronaggio in occasione dei recenti crimini avvenuti nell'agrigentino si è verificato. Ancora una volta, per motivi personali, un altro caso di ''giustizia fai da te''.


Rischiavano di morire in mare, trascinate dalla corrente e non riuscendo più a tornare a riva. Il fatto sarebbe avvenuto ieri a Licata, nelle acque del lido Santamaria nella spiaggia di Marianello. A finire nei guai, in un primo momento, una donna di 52 anni, poi una bambina di 9. A salvare entrambe sarebbe stato un bagnino, un giovane 17enne, che, udendo le grida di aiuto delle malcapitate, si è tuffato in acqua per salvarle.


Due furti nel giro di neanche due giorni in due abitazioni dello stesso stabile. È successo a Porto Empedocle. Nel primo caso ignoti si sono introdotti all'interno dell'appartamento di una 64enne portando via circa 200 euro in contanti e diversi oggetti preziosi. Nel secondo caso invece, nell'abitazione di una 47enne, hanno portato via pochi spiccioli dopo aver messo a soqquadro la casa. Su entrambi gli episodi indagano i poliziotti del Commissariato Frontiera. Ancora da capire se ad agire in quest'ultimo furto sia stata la stessa banda che ha svaligiato la casa della 64enne.


Un racalmutese è stato arrestato dai carabinieri in quanto coinvolto nella tentata rapina a un bar di Grotte avvenuta lo scorso 10 aprile. Si tratta di Gianluca Taibi di 39 anni. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, un malvivente era entrato in un bar, in quel momento affollato di persone. Incurante della situazione, si era avvicinato alla cassiera con una pistola che teneva nella cinta dei pantaloni con l'intento di farsi consegnare l'incasso. Ma alcuni avventori si erano subito accorti di quanto stava accadendo, inducendo il malvivente a scappare via. Poco dopo i carabinieri, grazie alle testimonianze raccolte, sono riusciti a identificarlo in Vincenzo Milioto e arrestarlo. Ma le indagini dei carabinieri non si sono fermate. Acquisendo anche numerosi filmati da varie telecamere, è stata accertata la presenza di un complice. Si tratta appunto di Gianluca Taibi di 39 anni di Racalmuto. Lo stesso, -secondo quanto ricostruito dai militari- aveva accompagnato Milioto al bar e poi, sceso dall'auto, si era messo all'esterno dell'attività in qualità di ''palo''. Per Taibi quindi l'autorità giudiziaria ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari.


A Villaggio Mosè è andato a fuoco il rifugio per cani sito a pochi passi da via Capitano. Le fiamme avrebbero interessato il magazzino dove all'interno vi erano cibo per cani e medicine per il pronto intervento ma anche i recinti. Fortunatamente tutti i cani sarebbero stati messi in salvo. Ma arriva adesso un accorato appello da parte di veterinari e volontari: ''Aiutateci, -hanno detto- è un appello alla solidarietà''.


Intanto a lambire il grande parco giochi di via Magellano, sempre a Villaggio Mosè, c'hanno pensato le fiamme che hanno bruciato sterpaglie. Il fatto si è verificato ieri sera, intorno alle 20.30, in c.da Timpa dei Palombi, tra Villaggio Mosè e Cannatello. A spegnere le fiamme i vigili del fuoco e il Corpo Forestale. Pare comunque non si siano registrati danni a persone o cose.


Un corto circuito dovuto probabilmente al malfunzionamento di un frigorifero ha causato un grosso incendio in un'abitazione di via Donato Bramante, a Canicattì. Il fatto è successo ieri notte. Fortunatamente la famiglia non si trovava in casa in quanto è scoppiato l'incendio. Il rogo si è sviluppato dalla cucina verso le altre stanze e ha devastato ogni cosa. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hanno lavorato diverse ore prima di spegnere completamente l'incendio.


Incendio, ieri pomeriggio, anche a Sciacca. Fiamme, partite probabilmente da qualche sterpaglia, in via Acerra, si sono propagate grazie anche al forte vento. Due camion e un furgone nelle disponibilità di un'azienda agricola sono stati raggiunti e distrutti dal fuoco. Il rogo avrebbe causato anche un intenso fumo nero in zona. È stato necessario, ieri, allontanare alcune famiglie dalle proprie abitazioni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, al lavoro per limitare i danni. Pare che non siano stati trovati elementi che possano rimandare a una eventuale natura dolosa dell'incendio.


A Licata sarebbe stata avviata una riscossione coattiva delle multe non pagate, elevate per violazioni al codice della strada. A deciderlo l'Ente Comune su determina del dirigente della Polizia Municipale. Ammonterebbe a quasi 164 mila euro l'importo non riscosso dal Comune per multe elevate nell'anno 2014. ''I tabulati saranno trasmessi - si legge nel provvedimento - all'Agenzia delle Entrate per l'attività di riscossione''. Chi non ha pagato la multa, dunque, riceverà a casa la cartella esattoriale.


Nonostante i massicci controlli della Speciale Squadra di Vigilanza Ambientale della Polizia Locale, ad Agrigento c'è chi continua ad abbandonare sacchi della spazzatura per strada. Ma per loro, grazie appunto ai continui pattugliamenti e alle telecamere nascoste, non sarà vita facile. Un video ha incastrato un nuovo lanciatore serale nella zona di Fontanelle che, a bordo dell'auto, ha lanciato dal finestrino il sacchetto di spazzatura proseguendo poi indisturbato per la sua destinazione. Ma il gesto incivile è stato immortalato, come detto, da una telecamera dei Vigili Urbani e il trasgressore, subito individuato attraverso la targa dell'autovettura, è stato sanzionato. I controlli non si allentano anzi, - fanno sapere dal Comando Vigili Urbani - vengono intensificati e ai trasgressori sorpresi per strada a liberarsi in maniera incivile della propria spazzatura verranno applicate sanzioni ulteriormente maggiorate.


Semafori, deviazioni, rallentamenti. I lavori sulla strada statale Agrigento-Palermo sarebbero dovuti essere completati nel 2016. Ad oggi invece solo poche decine di chilometri. È quanto sostiene il sindaco di Agrigento Lillo Firetto. ''La strada statale Agrigento - Palermo per tempi di percorrenza, disagi, condizioni disastrate dei tracciati, -dice Firetto- scoraggia ormai da anni la sua percorrenza e comporta di fatto un progressivo isolamento di Agrigento rispetto al capoluogo di Regione, Palermo. Ho chiesto ad Anas -prosegue Firetto- un impegno per una ripresa rapida dei lavori e per la conclusione delle opere di ammodernamento entro la fine del 2019. Sto ancora attendendo una risposta che rassicuri in tal senso. Nei prossimi giorni chiederò -conclude- al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli un incontro in presenza di Anas per la definizione di un cronoprogramma che dia certezze più che speranze di soluzione per una situazione divenuta da tempo insostenibile''.


A distanza di 10 anni dall'ultimo Congresso tenutosi a Palermo, si è svolta questo fine settimana l'ottava edizione del Congresso nazionale degli Architetti. L'evento, tenutosi nella sala Santa Cecilia dell'auditorium Parco della Musica, a Roma, è stato occasione di dibattito per affrontare il tema del futuro delle città, dei territori e della qualità della vita urbana. Hanno partecipato anche alcuni delegati agrigentini. Intanto giovedì pomeriggio, sempre a Roma ma nella sede del Consiglio nazionale degli Architetti, in piazza Navona, l'Ordine degli Architetti di Agrigento, presieduto da Alfonso Cimino, si è riunito in consiglio straordinario per individuare i punti cardine per rilanciare la nostra provincia. L'obiettivo è quello di lavorare con gli enti preposti sui centri storici e sulle periferie, nonché sulle infrastrutture che devono portare Agrigento e la Sicilia al centro del Mediterraneo per quanto riguarda l'economia, il commercio e la crescita del territorio. Per i particolari ci sono le interviste al presidente dell'Ordine degli Architetti di Agrigento Alfonso Cimino, al vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti Rino La Mendola, al presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo Pietro Fiaccabrino e al ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Alberto Bonisoli. Nel Tg di oggi le interviste.


Undici ferraristi del Club di Dubai del ''Cavallino rosso'' hanno fatto visita ad Agrigento per scoprire le bellezza che la città dei Templi offre. Sono arrivati a bordo delle loro fiammanti Ferrari suscitando la curiosità di molti. Si tratta di imprenditori quasi tutti del mondo arabo che al loro arrivo in città sono stati accolti dal sindaco Lillo Firetto. Il capo delegazione del Club Ferrari Dubai per l'occasione ha voluto donare al primo cittadino un simbolico ricordo del passaggio ad Agrigento delle ''rosse''. Le autovetture sono state parcheggiate nei pressi della Valle dei templi e i ferraristi hanno anche potuto effettuare un'escursione nella zona archeologica dei templi.


Dall'11 al 14 luglio prossimi, a partire dalle ore 21.00, torna il Festival del Cinema Archeologico nella suggestiva cornice del Tempio di Giunone. L'evento costituisce ormai un appuntamento atteso sia dagli studiosi sia dal vasto pubblico degli appassionati, che ogni anno seguono il festival, attratti dall'alto livello qualitativo della manifestazione. Quest'anno la manifestazione giunge a un traguardo significativo, la XV edizione. Per maggiori informazioni visitate il sito internet del Parco Valle dei templi.


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