SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 07/07/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Ancora una volta Favara può vantarsi, perché conta tra le fila dei suoi figli eccellenze in ogni settore della società, musicale, culturale, artistico e anche sportivo. E proprio di quest'ultima categoria vogliamo parlarvi oggi. È alto 1,90 metri, pesa 77 chili, prima punta in attacco con uno stile molto fisico, gioca a calcio da sempre. È il giovane favarese Giuliano Guadagnoli che ad appena 16 anni, classe 2002, è diventato un professionista ed è entrato a far parte della squadra della Lazio under 17. Questo mercoledì ha firmato il contratto quadriennale con la società biancazzurra. La famiglia, composta da papà Enrico, dalla mamma Giuseppina Patti e dal fratello Mario, è rientrata giusto questa mattina dalla Capitale nella città dell'agnello pasquale, dove vive. Il bomber favarese ha militato nella ''Favara Academy''. Nel suo ''curriculum'' può vantare anche la partecipazione alle rappresentative nazionali ed è stato allora che è stato notato dalla Lazio. Giuliano Guadagnoli, fino a prima della firma del contratto, ha frequentato l'istituto scolastico ''Enrico Fermi'' della zona industriale, indirizzo ottico. Il futuro che lo attende però è a Roma, dove vivrà in convitto grazie alla Lazio e dove continuerà gli studi seguendo la strada della finanza e marketing. Guadagnoli ha già incontrato il responsabile del settore giovanile della Lazio, Mauro Bianchessi. Per la giovane promessa, orgoglio favarese, da metà agosto comincerà il ritiro con i biancazzurri. Un sogno che si avvera dunque per il 16enne, che sta facendo della sua passione il proprio lavoro. A Giuliano vanno i migliori auguri per il futuro, fieri del fatto che saprà certamente portare in alto, con il suo talento, il nome di Favara.


Udienza, ieri, al Tribunale di Agrigento per il processo scaturito dall'omicidio del marmista di Cattolica Eraclea Giuseppe Miceli, di 67 anni, ucciso all'interno del proprio laboratorio di via Crispi. Era il 7 dicembre del 2015. Il collegio giudicante ha disposto la trascrizione di tutte le intercettazioni agli atti dell'inchiesta. Il prossimo 28 settembre l'incarico della trascrizione sarà conferito a un perito, poi si procederà con l'audizione dei primi testi della Procura. A rappresentare l'accusa il pm Gloria Andreoli. Imputato al processo, con l'accusa di essere l'omicida dell'anziano Miceli, è il cattolicese Gaetano Sciortino, 53enne anch'egli di Cattolica Eraclea. La vittima, il giorno dell'assassinio, venne brutalmente uccisa a colpi di oggetti contundenti, quali lastre di marmo e arnesi da lavoro, alla testa e al torace. Non chiaro, ancora oggi, risulta il movente del delitto. A un certo punto dell'attività investigativa si è pensato a una rapina finita in tragedia, ma l'ipotesi è stata poi scartata.


Non chiaro ancora il motivo ma durante una lite avvenuta in strada picchia la moglie, procurandole delle contusioni e ferite alla testa. È successo a Porto Empedocle. Protagonista una coppia di coniugi. A riportare la calma tra marito e moglie c'hanno pensato gli agenti della sezione ''Volanti'' che hanno cercato anche di chiarire quanto accusato. La donna, secondo quanto avrebbe ricostruito la Polizia, non avrebbe voluto far ricorso alle cure dei sanitari e non avrebbe formalizzato alcuna denuncia contro il marito.


Timbravano il cartellino per poi assentarsi dal lavoro per fare la spesa, andare in chiesa o prendere un caffè. Sono 26 i dipendenti del Comune di Palma di Montechiaro presunti ''furbetti'', 11 di loro vennero raggiunti da un provvedimento di sospensione del servizio. Per 20 di loro, ieri, è stato disposto il rinvio a giudizio. A deciderlo, durante l'udienza preliminare, il giudice Stefano Zammuto. Il processo inizierà il prossimo 29 ottobre. Le posizioni di altri due dipendenti del Comune di Palma di Montechiaro, alla prima udienza, sono state stralciate per un problema di notifica; verranno probabilmente processati a parte. I restanti quattro imputati, infine, avevano chiesto in precedenza il giudizio abbreviato ottenendo anche come condizione quella di sentire alcuni teste che, secondo la strategia difensiva, dovrebbero confermare il fatto che si sarebbero allontanati dal posto di lavoro per ragioni d'ufficio. Il troncone abbreviato continuerà il 18 settembre. Il processo scaturisce dall'operazione ''Come back soon'', tradotto in italiano significa ''torno subito''. A entrare in azione - con pedinamenti e servizi di osservazione - i carabinieri, coordinati dal pm Alessandra Russo. I presunti furbetti del cartellino di Palma di Montechiaro furono sorpresi anche grazie all'ausilio di telecamere nascoste all'interno del Comune e puntate sulla macchinetta che legge i badge. I particolari furono resi noti in conferenza stampa. Dalle indagini, eseguite anche da militari in borghese, sarebbe emerso un fenomeno diffuso: l'assenteismo, che consiste nel timbrare il cartellino per attestare la propria presenza sul posto di lavoro per poi invece allontanarsi e svolgere mansioni, anche personali, che nulla hanno a che fare con il fine istituzionale del lavoro stesso. Questo comportamento, che sarebbe stato adottato anche da alcuni capi settori e che avrebbe lasciato gli uffici ''scoperti'', avrebbe recato un danno economico e d'immagine all'Ente Comune e un disservizio agli utenti.


Danno fuoco a un materasso, almeno questa sembra essere stata la causa, e in pochi minuti i locali del centro sono stati invasi dal fumo. Paura in una struttura di accoglienza per minori non accompagnati di Canicattì. In pochi minuti i mobili collocati all'interno di una stanza sono stati distrutti dal rogo. Fortunatamente nessuno avrebbe riportato conseguenze a seguito dell'incendio. Lanciato l'allarme, sul posto sono giunti i vigili del fuoco del locale distaccamento che hanno spento le fiamme. I carabinieri della locale Compagnia hanno avviato le indagini.


Evade dai domiciliari. Con questa ipotesi di reato è stato arrestato dai poliziotti del commissariato di Palma di Montecharo Salvatore Vella. Il 36enne, secondo la ricostruzione della Polizia, si sarebbe allontanato arbitrariamente dall'abitazione dove era sottoposto ai domiciliari. E non solo una volta. In attesa dell'udienza di convalida, Vella è stato rinchiuso nelle camere di sicurezza del commissariato.


Sottoposto alla sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno ad Agrigento è stato sorpreso nuovamente alla guida di un'auto senza patente. È stato arrestato dalla Polizia in flagranza Salvatore Camilleri di 21 anni. Il giovane, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. E sempre personale della Polizia ha arrestato un altro agrigentino di 34 anni. Si tratta di Calogero Daniele Palumbo. Anche lui si sarebbe reso responsabile di violazione delle prescrizioni inerenti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza alla quale è sottoposto. Lo stesso è stato notato a bordo di un motociclo in piazzetta San Calogero e alla vista degli agenti ha cercato di fare perdere le proprie tracce. Fermato, è stato arrestato. Anche lui si trova agli arresti domiciliari.


Durante la manovra di attracco al porto di Lampedusa avrebbe sbattuto contro la banchina, riportando danni alla fiancata. È rimasto fermo per diverse ore, in quanto danneggiato, il traghetto ''Sansovino'' che collega Porto Empedocle con le isole Pelagie. L'incidente, ieri, ha causato disagi anche per i voli aerei in dirittura d'arrivo a Lampedusa, in quanto l'altezza della nave ha impedito agli aerei di decollare o atterrare in aeroporto. Nel pomeriggio problemi e disagi sono poi rientrati, in quanto il traghetto è ripartito con direzione Porto Empedocle.


Un locale sito nella periferia di Palma di Montechiaro dovrà rimanere chiuso su disposizione del Questore di Agrigento Maurizio Auriemma. Il locale infatti sarebbe stato frequentato da pregiudicati e, in un caso, i poliziotti del locale commissariato, che hanno avanzato la proposta di chiusura al Questore, sarebbero riusciti a documentare un episodio di spaccio di sostanze stupefacenti. Il locale dovrà rimanere chiuso per 15 giorni.


Un autobus su tre è stato pizzicato a non pagare la tassa di stazionamento. Nel giro di tre settimane sono infatti 41 gli autobus turistici sanzionati su 169 complessivi controllati dagli agenti della Polizia Municipale di Agrigento. Per loro dunque è scattata una multa da 100 euro ciascuno. Diversi autobus sono stati trovati in luoghi defilati, talvolta anche isolati. Dall'8 al 14 giugno -secondo un report consegnato dalla Municipale al sindaco Firetto- sono stati controllati 82 bus turistici di cui 16 sono stati sanzionati, dal 15 al 21 sono stati controllati 69 bus turistici di cui 21 sanzionati e dal 22 al 30 giugno controllati 18 bus turistici di cui 4 sanzionati, per un totale di 55 bus multati.


Agevolare l'interscambio tra il colle e la Valle dei Templi. Agevolare i turisti nei loro spostamenti spesso in strade strette e ripide. È lo scopo dei minibus elettrici acquistati dall'Arcidiocesi di Agrigento che ha sfruttato i fondi messi a diposizione in progetti per incentivare l'imprenditoria giovanile nel Sud Italia. I tre mezzi, con 7 posti ciascuno, stanno già circolando per Agrigento. Si stanno facendo le dovute prove nell'attesa che arrivi il parere autorizzativo. Come detto, si intende agevolare anche l'interscambio tra il colle e la Valle con alcune specifiche convenzioni che sono state pensate appositamente. La presentazione dei mezzi avverrà nei prossimi giorni.


Ci spostiamo a Ravanusa dove nella giornata di ieri si è insediata la Commissione Affari Generali e Sviluppo Economico. Nominate presidente e vicepresidente rispettivamente Marisabel Sciadrone e Maria Stella Montana. I componenti sono Antonino Nobile - Pompeo Savarino - Giuseppe Sortino. Il presidente auspica di rivedere tutti i regolamenti presenti, modificarli dove necessario e inserire nuovi regolamenti al fine di migliorare l'organizzazione della città di Ravanusa.


Un'opera che parla di storia - una storia spesso poco conosciuta e trascurata anche nei libri di scuola - attraverso documenti, testimonianze e ricostruzioni di una realtà ambientata nella seconda guerra mondiale e nell'immediato secondo dopoguerra. È stata presentata ieri, presso il castello Chiaramonte di Favara, la nuova edizione del libro ''L'Istria di Gina - Le Foibe e l'Esodo'' del favarese Giuseppe Crapanzano. La manifestazione, alla quale hanno partecipato diversi ospiti, si è tenuta presso la sala del collare. Presenti al banco dei relatori, oltre naturalmente all'autore del libro, il professore Angelo Amato, il vicesindaco di Favara Rossella Carlino, il Cavaliere Gaetano Allotta della società agrigentina Storia Patria, la dirigente vicaria del liceo Martin Luther King di Favara Mirella Vella e il giornalista e storico Totò Fucà. A moderare l'incontro il giornalista Luigi Mula. A intervenire, leggendo anche alcuni stralci dell'opera del professore Crapanzano, anche alcuni studenti. L'Istria di Gina, partendo dai racconti della signora da cui prende nome il libro, racconta retroscena e particolari di quelli che furono i massacri delle foibe, veri e propri eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, e di quello che fu l'esodo giuliano dalmata. Questa nuova edizione contiene in sé nuovi documenti storici, nuove particolarità e integrazioni. I fatti affrontati ieri riguardano eventi tragici non solo per i civili ma anche per le forze dell'ordine. Rappresentanti delle stesse, in prima fila, hanno presenziato ieri alla presentazione del libro. Tra loro il Capitano di Fregata Filippo Parisi, comandante della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, il Vicequestore Andrea Morreale, a capo della Polizia Stradale di Agrigento, il Commissario Capo Francesco Sammartino, dirigente della ''Volanti'' della Questura, il Luogotenente Antonio Alabiso, del comando provinciale agrigentino della Guardia di Finanza e il Maresciallo Salvatore Tarantino, della Tenenza di Favara. L'Istria di Gina è un libro che fa dell'accuratezza storica, intrisa al contempo di esperienze vissute e di umanità, la sua essenza. Nel libro non mancano nemmeno approfondimenti culturali legati sempre al periodo e al contesto di riferimento.


C'è anche l'agrigentino Stefano Catalano tra i fondatori del Comitato promotore ''Fondazione Mondo Pizza''. L'accordo per la creazione di questo nuovo organo volto a tutelare e valorizzare la pizza nel mondo è stato firmato nella sede Cifa di Roma dal rappresentante dell'Unione Pizzaioli Cifa Italia, Stefano Catalano, e dal Presidente dell'Unione Pizzerie Storiche Napoletane - Le Centenarie, Antonio Starita. «L'incontro è nato dalla primaria esigenza e dalla sentita volontà - ha dichiarato Catalano- di tutelare la pizza come prodotto del made in Italy, di ricostruirne il passato e valorizzarne la storia, di riscoprirne la territorialità e la genuinità''. Di grande importanza è il riconoscimento della professione del pizzaiolo da un punto di vista legislativo, che individui criteri certi a livello nazionale e la diffusione delle competenze di eccellenza che si concretizzino in percorsi formativi adeguati e certificati. Ad aderire al progetto, che è aperto a tutte le associazioni di pizzaioli, anche il Movimento Pizzaioli Italiani attraverso il suo Presidente Francesco Matellicani, il Team Tricolore Pizza Acrobatica con il suo Presidente Paolino Bucca e l' Associazione Pizzaioli Centenari Napoli del Segretario Alessandro Conturro.


Come ogni fine settimana, torna la raccolta di sangue nell'agrigentino. Domani, domenica 8 luglio, volontari dell'A.D.A.S. saranno a Camastra davanti alla Chiesa Madre dalle ore 8.00 alle ore 12.30. A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
Visiona un altro tg
Pubblicità
Stampa
Home Page
Le edizioni del Notiziario sono curate dalla redazione giornalistica di Sicilia TV