SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 29/06/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Erbacce escono fuori delle aiuole e dai bordi dell'asfalto, fanno capolino dal marciapiede, sbucano fuori dalle fessure delle recinzioni, emergono anche dalle caditoie. Il verde indesiderato è cresciuto forse ''un po' troppo'' -senza considerare le traverse- in via Alcantara, a Favara, la strada che dalla rotonda di viale Che Guevara porta verso via Olanda. Il tratto in questione è lo stesso che, diversi mesi addietro, era stato segnalato dai cittadini attraverso la nostra redazione perché ''al buio'' durante le ore notturne. L'impianto della pubblica illuminazione fu poi riattivato pochi giorni dopo grazie all'immediato interessamento dell'ex assessore comunale e vicesindaco Lillo Attardo. Come detto, adesso un altro problema interessa via Alcantara. Ancora una volta, diverse sono le segnalazioni arrivateci e questa volta la questione non si registra soltanto di notte. Ecco come si sono presentati stamane i marciapiedi e i bordi della strada: invasi dalle erbacce. Piante hanno trovato modo e tempo di crescere e anche seccarsi con conseguente danno all'immagine della pubblica via e al transito pedonale. Il tutto a un minuto a piedi dalla villa di ''Giufà e i Paladini''. Erbacce e sterpaglie, comunque, non sono le uniche ''inquiline'' indesiderate che albergano nella via. A fare loro compagnia anche bottiglie in vetro rotte - attenzione dunque alle schegge - e qualche sacco di rifiuti incivilmente abbandonato sul posto, in barba al senso civico e alla buona educazione che dovrebbe essere alla base della società civile. Naturalmente sia la natura abbandonata a sé stessa sia la spazzatura abbandonata dall'uomo costituiscono soprattutto in questa stagione estiva un habitat naturale per moscerini, insetti, roditori e rettili. In via Alcantara quindi si registra un rischio per la salute degli uomini e/o degli animali da compagnia che circolano tranquillamente in strada. In qualche punto, dove il marciapiede si restringe, il verde -oramai in parte diventato ''giallo''- troppo rigoglioso arriva a ricoprirlo per tutta la sua larghezza, impedendo il transito pedonale. Chi passa da lì, dunque, ha due scelte: addentrarsi nella ''giungla'' - tra insetti, immancabili rifiuti e magari qualche pianta pungente - o aggirare il marciapiede impraticabile camminando per strada, pericolosamente vicino a qualche auto che potrebbe passare proprio in quel momento. Erbacce che comunque si trovano sia da un lato che dall'altro della strada. Quella di via Alcantara, insomma, è una condizione di generale abbandono. E questa condizione, a giudicare dalla crescita delle sterpaglie, va avanti da molto tempo. Dal Comune, dall'Amministrazione pentastellata si attivino per restituire il pubblico decoro. Non basta, comunque, un singolo intervento - chiamiamolo pure ''straordinario'' - per eliminare le erbacce e rimuovere i rifiuti. Occorre programmare un calendario di interventi, ciclici e costanti, per mantenere in buone condizioni questa e altre vie della città dell'agnello pasquale, tra le quali non poche versano in uno stato di abbandono simile a quello di via Alcantara.


La sentenza del gup di Agrigento, Francesco Provenzano, è di 4 anni e 8 mesi di reclusione e 4 anni di interdizione dai pubblici uffici. Questa la condanna per concussione a carico di Giuseppe Nigro, 48enne, ex dirigente dell'ufficio Ambiente del Comune di Campobello di Licata. A chiedere la stessa pena è stata il pubblico ministero Paola Vetro. Il processo è quello scaturito dalla presunta vicenda della tangente al Comune di Campobello di Licata. Protagonisti dell'interesse degli inquirenti sono due ex funzionari dell'Ente, licenziati in seguito all'arresto. Sono il già citato Giuseppe Nigro - ex dirigente dell'ufficio Ambiente, condannato al termine del giudizio abbreviato - e Francesco La Mendola, anch'egli 48enne e dipendente dello stesso ufficio, che nelle scorse settimane aveva patteggiato la pena a 2 anni e 8 mesi di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici. I dettagli della vicenda furono resi noti in conferenza stampa. La Mendola fu arrestato in flagranza di reato lo scorso 13 settembre dopo essere stato immortalato da una telecamera nascosta intento a intascare una ''mazzetta'' di 3mila euro da uno dei responsabili di una ditta che stava eseguendo alcuni lavori in appalto con il Comune di Campobello. Secondo la tesi accusatoria, i titolari dell'impresa avrebbero ricevuto ricatti e pressioni, man mano sempre più espliciti, di pagare la tangente per continuare a lavorare con il Comune. Rivoltisi ai carabinieri, è stata organizzata una trappola con tanto di intercettazioni delle conversazioni tra La Mendola e gli imprenditori. Una volta immortalato anche il momento del pagamento della tangente, è scattato l'arresto in flagranza per concussione. Fu una volta arrestato che l'ex dipendente comunale tirò in ballo il suo dirigente Nigro dicendo di avere concordato ogni cosa con lui. Tutte menzogne e millanterie, secondo l'ex dirigente e il suo difensore, l'avvocato Salvatore Manganello. I due titolari della ditta che lavorava per il Comune hanno ottenuto il risarcimento dei danni. Se ne discuterà in sede civile.


Sono accusati di truffa e interruzione di pubblico servizio. Parliamo di 21 dipendenti del Comune di Camastra per i quali è stata chiesta la condanna. L'inchiesta partì nel 2011. Gli impiegati si sarebbero allontanati dal posto di lavoro, in alcuni casi per diverse ore, senza giustificato motivo. Il processo si sta svolgendo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento Gianfranca Infantino. Ieri è stata la volta della difesa. La pena chiesta dalla Procura per i 21 imputati va da un minimo di 2 mesi a un massimo di un anno e 3 mesi. La sentenza sarà emessa il prossimo 25 ottobre.


È accusato di aver sparato lo scorso anno un colpo di pistola ai danni di un favarese 33enne, il tutto davanti a un bar di via Agrigento, a Favara. Chiesti 10 anni di reclusione per il pescatore empedoclino Gaetano Volpe di 51 anni. Il pm Gloria Andreoli non crede alla versione dei testi della difesa. Per lei il quadro probatorio è solido e non ci sono dubbi sul fatto che ci sia stata la sparatoria e che l'imputato abbia premuto il grilletto per uccidere. Il processo è in corso e si svolge con rito abbreviato davanti al giudice dell'udienza preliminare Francesco Provenzano. Il prossimo 12 luglio è la volta della difesa che illustrerà la propria arringa. Secondo la difesa, che ha pure prodotto una consulenza medico-legale, la ferita riportata all'addome dal favarese è stata provocata da una semplice contusione e che, magari, potrebbe essere stata causata da un colpo ricevuto nella colluttazione che sarebbe avvenuta davanti al bar.


Arrestato nell'aprile scorso con l'accusa di tentata rapina, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, resistenza a pubblico ufficiale e violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Racalmuto. Parliamo del 38enne racalmutese Vincenzo Milioto. Il Gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto per lui il giudizio immediato. La prima udienza è fissata davanti al Primo collegio del Tribunale di Agrigento il prossimo 1 ottobre. Milioto venne arrestato a Grotte. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, armato di pistola avrebbe tentato una rapina in un bar ma la reazione di alcuni clienti lo avrebbe fatto desistere dal compiere il fatto. Poco dopo venne rintracciato dai carabinieri e arrestato.


Nove beni immobili, trentacinque rapporti bancari, polizze assicurative e rapporti di investimento, sei beni mobili registrati, due quote sociali concernenti due centri per prestazioni mediche e quattro impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sono stati sequestrati dalla Polizia al 54enne raffadalese G.V.T. A disporre il provvedimento il Tribunale di Palermo nell'ambito del procedimento per l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca. Il decreto è stato adottato su proposta del questore integralmente accolta ed eseguito dalla divisione polizia anticrimine - ufficio misure di prevenzione. Nel corso delle operazioni di sequestro è stato appurato, tramite personale dell'azienda erogatrice del servizio idrico, che quattro degli appartamenti sequestrati risultano abusivamente allacciati alla rete idrica.


Tre elettropompe di proprietà del Consorzio di bonifica Ag3 sono state rubate -durante le ore notturne- in c.da Torretta, a Caltabellotta. A fare la scoperta l'indomani mattina alcuni dipendenti che hanno subito allertato i carabinieri. Immediata l'attività di indagine da parte dei militari che hanno iniziato a setacciare l'intera zona. E proprio durante una di queste ispezioni i carabinieri hanno trovato poco distante dal Consorzio di bonifica Ag3 i tre grossi motori del valore di circa 45 mila euro. Le elettropompe erano state occultate in mezzo all'alta erba. Ai carabinieri adesso il compito di individuare anche gli autori del furto.


Erano stati segnalati dei presunti allacci abusivi alla rete elettrica. Intervenuti Polizia e personale Enel, l'allaccio abusivo effettivamente c'era. Aveva collegato il cavo che alimenta la sua abitazione alla rete aerea dell'Enel mediante l'asportazione e il danneggiamento della guaina isolante. Tutto questo è successo a Favara. Un 28enne ghanese è stato dunque arrestato dalla Polizia in quanto colto nella flagranza del reato di furto aggravato di energia elettrica. Lo straniero, alla vista delle Volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, avrebbe -con una mossa repentina- strappato un collegamento di cavi elettrici realizzato in maniera artigianale, provocando un'evidente fiammata. Il 28enne è stato dunque bloccato e arrestato. Dopo le formalità di rito e su disposizione dell'A.G., è stato condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.


''Sono stati conclusi i lavori di ristrutturazione dell'isola ecologica di piazzale La Malfa eliminando una serie di problemi riguardanti soprattutto l'alloggio del personale e i bagni. È stata effettuata la pulizia e lo sgombero dell'area operativa e, pertanto, la struttura potrà essere riaperta''. A parlare è l'assessore comunale con delega all'ambiente al Comune di Agrigento Nello Hamel. ''In giornata -dice Hamel- si verificherà se l'operatività dell'isola ecologica può essere attivata immediatamente in relazione alla presenza dei camion e delle bancarelle della fiera di san Calogero; la manifestazione infatti -dice l'assessore- limiterebbe la possibilità di transito e di manovra dei camion utilizzati per il prelievo dei prodotti differenziati nello spiazzale antistante. La riapertura dell'isola ecologica, che in questo caso dovrebbe essere spostata al 2 luglio, costituisce una fondamentale valvola di sfogo per l'operatività del ciclo della differenziata e, per tale motivo, -conclude Hamel- con il Sindaco abbiamo accelerato tutte le procedure dotando l'impianto di un servizio di videosorveglianza che eviterà il deposito abusivo di rifiuti nei luoghi antistanti''.


Si presenterà il prossimo 6 luglio al castello Chiaramonte di Favara la seconda e nuova edizione del libro ''L'Istria di Gina - Le Foibe e l'Esodo'' del favarese Giuseppe Crapanzano. L'appuntamento è alle ore 17.00. Sono previsti gli interventi di autorità cittadine, di storici, di associazioni culturali e di studenti tra i quali quelli del liceo Martin Luther King di Favara diretto da Salvatore Pirrera. L'evento sarà occasione per discutere del libro e degli argomenti storici trattati, ma anche per leggere alcuni stralci della stessa opera. Ma cosa vuole comunicare l'autore con il suo libro? Da dove nasce l'idea? Quali novità vengono introdotte nella nuova edizione? Lo abbiamo chiesto allo stesso Giuseppe Crapanzano. Nel tg di oggi l'intervista.


Oggi a Favara, città di Antonio Russello, Master di Scrittura della Strada degli Scrittori giunto al suo secondo anno. Per quanti amano leggere, scrivere e approfondire oggi alle ore 18.00, al Castello Chiaramonte, l'avvio. Una prima lezione nel corso della quale si vuole approfondire il caso editoriale dello scrittore Russello e del suo ''La luna si mangia i morti''. Presenti tra gli altri il musicologo e saggista Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo di Tomasi di Lampedusa, con lo scrittore e giornalista Matteo Collura e con Salvatore Ferlita, saggista e scrittore. Diversi gli interventi previsti. Il 2° Master di Scrittura è organizzato in collaborazione con il Distretto Turistico Valle dei Templi, con il coordinamento scientifico dell'Associazione Treccani Cultura e il patrocinio della presidenza dell'Assemblea Regionale Siciliana.


Anche quest'anno ritornano le sere FAI d'Estate. La grande festa dei Beni del FAI è in programma nei mesi di giugno, luglio e agosto e consentirà ai visitatori di scoprire i luoghi d'arte e natura della Fondazione in via eccezionale dal tramonto a mezzanotte, nelle ore più belle e piacevoli dell'estate. 180 gli appuntamenti programmati in 24 beni del FAI. Tra gli appuntamenti più attesi dell'estate agrigentina, domani sabato 30 giugno, dalle ore 18 alle 24, la Festa Farm - Birthday 2018, in occasione dell'anniversario del Farm Cultural Park di Favara, animerà la Kolymbethra grazie alla partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo che daranno forma alla propria creatività con installazioni, musica, danza, teatro, scrittura e arti figurative per celebrare la ricchezza del giardino del FAI.


Raccolta di sangue anche questo fine settimana dell'A.D.A.S. Volontari saranno presenti domani, sabato, dalle ore 8.00 alle ore 12.30 ad Agrigento, davanti al Santuario di San Calogero. Domenica invece saranno a Favara nella centrale piazza Cavour e a Naro in p.zza Sant'Agostino. A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.


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