SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 15/06/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Spostare il mercato settimanale del venerdì di Favara, che ha luogo nella zona compresa tra le traverse di via Capitano Callea e fino a dietro al cimitero di Piana Traversa, nelle vie Prampolini e Stati Uniti, traverse di viale Pietro Nenni. È questa la proposta dell'amministrazione comunale pentastellata. Proposta che potrebbe creare qualche malumore tra i cittadini e i venditori ambulanti che ogni venerdì animano il mercato settimanale: c'è chi la vede di buon occhio e chi invece proprio non la digerisce. Per capire meglio gli umori degli uni e degli altri, questa mattina la nostra redazione ha effettuato un sopralluogo al mercato, chiedendo appunto ai mercatisti e ai cittadini la loro opinione. Nel tg di oggi le interviste. Insomma, da quel che è emerso stamani, non pochi si dicono sfavorevoli all'eventuale trasferimento del mercato. Qualcuno, a telecamere spente, ha manifestato anche la preoccupazione che in caso la proposta dell'amministrazione divenisse realtà, ogni venerdì - durante il periodo scolastico - si potrebbero avere problemi di traffico e di ordine pubblico in quanto via Prampolini e viale Stati Uniti risultano non molto distanti da due grandi scuole della città di Favara: l'Istituto Comprensivo ''Gaetano Guarino'' e il liceo ''Martin Luther King''. Altro dato che è emerso, però, è che molti mercatisti lamentano anche l'esorbitante costo della Tosap - la tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche - che Favara impone agli ambulanti. Si tratta di somme, hanno puntualizzato stamane i mercatisti, considerevolmente più alte rispetto a quelle che richiedono altri Comuni.


L'omicidio del favarese Giuseppe Mattina ''è stata legittima difesa''; così il legale difensore di Giovanni Riggio, il palermitano reo confesso del crimine, ha chiesto l'assoluzione del suo assistito. Per l'avv. Marco Martorana ''il fatto non costituisce reato'' perché è stata ''legittima difesa''. È continuato ieri al Tribunale di Agrigento il processo -che si svolge con il rito abbreviato- scaturito dopo la morte del 41enne Mattina, avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 maggio 2017 in un capannone sito nella zona industriale di Agrigento. Secondo l'accusa Riggio avrebbe sferrato 27 coltellate al meccanico favarese. Ieri, in Tribunale, era la volta della difesa di Riggio. Davanti al giudice Gianfranca Claudia Infantino, il legale difensore, l'avv. Martorana, avrebbe parlato di eccesso di legittima difesa e avanzato delle circostanze, attenuanti generiche, contro la contestata aggravante, da parte del Pm Simona Faga, della crudeltà. Per il Pm Faga infatti Riggio andrebbe condannato a 30 anni di reclusione. L'avv. Martorana ha invece invocato l'attenuante della ''provocazione e delle minacce reiterate'' che sarebbero state fatte da Mattina nei confronti dell'imputato che, a detta della difesa, si sarebbe sentito in pericolo visto che si trovavano all'interno del garage chiuso a chiave. Intanto la moglie, il figlio minorenne e la mamma di Giuseppe Mattina si sono costituiti parte civile attraverso l'avvocato Salvatore Cusumano. Proprio l'avv. Cusumano, nella precedente udienza, aveva invocato la premeditazione: Riggio avrebbe acquistato qualche giorno prima del fatto l'arma del delitto, un coltello da cucina lungo 22 centimetri, e pianificato il trasferimento della sua famiglia da Favara a Palermo. Quest'ultimo aspetto e anche che l'imputato sarebbe stato ben informato sull'iter processuale al quale sarebbe andato incontro sarebbe emerso dalle intercettazioni fatte in carcere dove l'uomo si trova detenuto.


Se ci fosse stata una barriera, anche precaria, tra la sede dell'esplosione dei vulcanelli e il passaggio della famiglia Mulone, questa avrebbe quanto meno mitigato il rischio sugli eventi del 27 settembre 2014. E' questo in breve uno dei passaggi contenuti nelle 120 pagine di motivazione della sentenza depositate dal giudice Giancarlo Caruso sulla vicenda relativa alla morte dei fratellini Carmelo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni, che persero la vita mentre stavano passeggiando insieme al padre, l'appuntato dell'Arma Carabinieri, Rosario, alle Maccalube di Aragona. Sono passati quasi 4 anni. Era il 27 settembre del 2014 quando, a seguito di una straordinaria attività dei vulcanelli, tonnellate e tonnellate di fango sommersero i due piccoli. ''Era urgente e necessario un accertamento - si legge nelle motivazioni della sentenza - in merito alle condizioni di sicurezza per la fruizione dell'area che giustificava un blocco sine die delle visite'' almeno finché non ci fossero stati livelli di sicurezza adeguati a salvaguardare le vite umane. Lo scorso gennaio, in primo grado, per quella che fu battezzata come la ''tragedia delle Maccalube'', furono condannati il direttore della riserva Domenico Fontana, all'epoca dei fatti presidente regionale di Legambiente, ente che gestisce la riserva in base a un contratto con la Regione, e Daniele Gucciardo, operatore del sito. Fu assolto invece il funzionario della Regione, Francesco Gendusa. La posizione del Giudice Caruso nei confronti dei condannati è decisamente dura. Superficiale è stato, sempre secondo il giudice, il tema della gestione della sicurezza delle persone da parte del personale della Riserva. La difesa aveva sostenuto che ciò che accadde quel giorno era assolutamente imprevedibile perché alle Maccalube nessuno si era mai fatto del male. Il Giudice nella sentenza ha sottolineato come l'affermazione sbandierata dalla difesa sia improbabile e non basta sostenere che, visto che nessuno si è fatto male allora ciò è improbabile che accada.


Deve scontare la pena di due anni e mezzo di reclusione in carcere in quanto ritenuto colpevole del reato di ricettazione. Parliamo di un 38enne favarese G.V., queste le iniziali del nome, che è stato arrestato dai carabinieri della locale Tenenza. La pena, divenuta esecutiva, ha di fatto aperto per lui le porte del carcere Petrusa. Intanto un ghanese, residente in un'abitazione di via Reale, sempre a Favara, è stato arrestato ieri mattina dai militari della Tenenza di via Olanda per furto di energia. Il 31enne avrebbe allacciato abusivamente l'impianto elettrico della propria abitazione alla corrente pubblica. Individuato dai militari, è stato arrestato e condotto ai domiciliari. Oggi è prevista la direttissima. E#8195;


Tre sale gioco su cinque sono risultate irregolari e per questo si preannuncia una stangata per i titolari dell'attività di quasi 100 mila euro. È successo a Campobello di Licata dove i militari della locale Stazione, su coordinamento del Comando Provinciale dell'Arma e affiancati da personale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno effettuato dei controlli all'interno delle sale gioco con risultati sorprendenti. Nello specifico i militari e personale delle Dogane e dei Monopoli hanno trovato 10 videopoker clandestini, totalmente invisibili all'Erario. Tutto il guadagno in contanti finiva nelle tasche dei gestori, senza dare luogo al previsto versamento delle tasse. Sono state rilevate, infatti, violazioni per mancanza di qualsiasi autorizzazione all'istallazione delle slot machines. Una trentina i carabinieri impegnati nel servizio di controllo. Le apparecchiature, ovviamente, sono state sottoposte a sequestro.


C'è il sindaco di Ribera Carmelo Pace e alcuni dirigenti del Comune - tra i quali anche il segretario generale dell'Ente riberese, un funzionario e il ragioniere capo - tra i feriti coinvolti nell'incidente avvenuto ieri mattina lungo la statale Palermo-Sciacca. Tre i mezzi in transito coinvolti nel sinistro, due con a bordo sindaco e funzionari del Comune di Ribera. Dalle prime ricostruzioni pare che l'impatto sia dovuto a una vettura che avrebbe percorso la strada invadendo la carreggiata opposta al senso di marcia che doveva seguire, finendo con lo scontrarsi con le auto del Comune. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri per effettuare i rilievi del caso. Accorsi anche i vigili del fuoco e le ambulanze del 118 che hanno portato via i feriti. Il bilancio è di feriti non gravi per il sindaco Pace, per l'autista e per il ragioniere capo. Gli altri malcapitati coinvolti nell'incidente stradale verserebbero in condizioni un po' più serie; pare che due in particolare siano i feriti gravi per i quali sarebbe scattato il codice rosso.


Condanna per tutti gli imputati, oltre la ventina i soggetti coinvolti. È quanto chiede il pm Salvatore Vella nella sua requisitoria al processo della cosiddetta ''Cricca di Lampedusa'', una presunta organizzazione criminale operante in investimenti illeciti attraverso società fantasma e nello spartire lavori pubblici in cambio di tangenti. Figure centrali dell'organizzazione, secondo le accuse della procura, sarebbero l'ex sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis, l'ex dirigente dell'Utc dell'isola, ing. Giuseppe Gabriele, e l'architetto Gioacchino Giancone, responsabile dello Sportello delle attività produttive. La ''cassa'' della presunta associazione a delinquere, secondo il pm, sarebbe stata la società ''LabProject'', gestita dietro le fila da Giancone. La pena più alta, 17 anni di reclusione, è stata chiesta per Giuseppe Gabriele che è ritenuto dall'accusa il vero capo dell'organizzazione. Pena a 15 anni di reclusione è stata chiesta invece per Gioacchino Giancone e pena a 12 anni richiesta per Bernardino De Rubeis. La lunga requisitoria del pm Vella, conclusasi ieri, è stata articolata in due giorni ma andrà formalmente ripetuta per questioni di natura tecnica. La prossima udienza è stata fissata per il 5 luglio.


Non si avevano più loro notizie dallo scorso 15 maggio. Parliamo della 12enne Lorenzana Alonge e dello zio 50enne Francesco Alonge. La Polizia li avrebbe ritrovati in Francia e la piccola sarebbe già ritornata a casa. Al momento del ritrovamento -secondo quanto scritto dalla Polizia francese sui social- la ragazzina era in buone condizioni di salute. Resta ovviamente da chiarire la posizione di Francesco Alonge che sarebbe in stato di fermo. Zio e nipote sarebbero stati riconosciuti da alcuni minatori che hanno allertato la Polizia che è intervenuta sul posto. Sul 50enne pendeva un mandato di cattura internazionale.


Il comportamento del Comune di Agrigento che chiese nel 2012 cinque anni di arretrati a ex consiglieri comunali -per aver ingiustamente incassato i gettoni di presenza per la conferenza dei capigruppo- è stato corretto. A stabilirlo sono i giudici del Tar che danno ragione al Comune. Quindi il gettone di presenza per le attività della conferenza dei capigruppo non andava corrisposto. I consiglieri Giuseppe Di Nolfo, Giuseppe Gramaglia, Pietro Marchetta, Maria Pia Vita e Francesco Picarella, nella qualità di erede di Carmelo Picarella, avevano presentato ricorso. Ricorso che adesso è stato rigettato dal Tar. L'elenco dei ricorrenti in origine era molto più lungo ma in diversi avevano deciso di ritirarlo e restituire mano mano il dovuto al Comune. Il Tar ha sancito come il comportamento dell'Ente sia stato corretto e, applicando quello che è l'indirizzo consolidato della Corte dei Conti, ha ritento che ''la partecipazione dei consiglieri alla conferenza dei capigruppo sia da considerarsi già retribuita nell'ambito dell'attività propria della funzione esercitata''.


Tre episodi di aggressione da parte di cani randagi nel giro di una settimana. È quanto si sarebbe registrato ad Agrigento, nel pieno centro, tra il 7 e il 12 giugno scorsi. A riportare la notizia è il quotidiano ''La Sicilia''. I fatti si sarebbero verificati in via Mazzini, lungo la strada che porta al Palazzo di Giustizia, e in via San Vito, nei pressi della chiesa. Nello specifico, due agrigentini sono stati assaliti mentre si trovavano in strada. In un altro caso a rimanere coinvolta è stata una ragazza: voleva difendere il suo cagnolino dalle aggressioni.


Da qualche giorno l'isola ecologica di via Maranello a Favara è stata chiusa al pubblico. La chiusura per interventi straordinari di manutenzione della piattaforma, evidentemente non preventivati prima vista la mancata comunicazione ai cittadini, ha di fatto portato i fruitori a lamentarsi. In diversi infatti ci avete contattato nelle ultime ore per capire chi e perché ha chiuso l'isola e quando tornerà a essere fruibile. Proprio per questo abbiamo sentito l'assessore comunale Giuseppe Bennica. Lo stesso ci dice che il centro di raccolta è stato chiuso prima per la presenza di notevoli cumuli di rifiuti in strada -dovuta alla mancata raccolta dell'indifferenziato- e in secondo momento poiché sono stati programmati interventi straordinari di manutenzione. ''I lavori -ci dice Bennica- li stiamo realizzando in house con la Srr. Non dovrebbero prolungarsi per molti giorni in quanto l'isola ecologica è un prezioso polmone urbano. Stiamo pure provvedendo -conclude- a migliorare il decoro urbano''. Ricordiamo che all'interno dell'isola ecologica di via Maranello si raccolgono tutti i rifiuti differenziati, dalla carta e cartone al vetro e alla plastica.


Chiuse anche tre ville comunali a Favara. Nella tarda mattinata di oggi è arrivata la comunicazione dell'amministrazione comunale. Le ville interessate sono Giufà, Pompeo e Padre Pio. La chiusura -fanno sapere gli amministratori- è dovuta a lavori di manutenzione straordinaria e relativa messa in sicurezza.


Domani, sabato, a partire dalle ore 9.00 e sino alle 13.00, l'associazione Alzheimer Agrigento, in collaborazione con l'Ordine provinciale dei medici, organizza una giornata di sensibilizzazione sul tema: ''Uscire dalla solitudine, io,tu, noi''. La manifestazione si svolgerà presso la sala conferenze dell' Ordine dei Medici in via Picone 8, Agrigento. Relazioneranno il dr. Fausto D'Alessandro e la Dott.ssa Elena Mandracchia. Parteciperanno i medici di famiglia, i familiari delle persone con Alzheimer, operatori sanitari che potranno fruire di nozioni e informazioni sulla patologia e sulle tecniche di approccio e gestione dei pazienti. La manifestazione è aperta alla partecipazione di volontari, familiari e tutti coloro che sono interessati alla informazione sulla patologia e alle possibilità di prevenzione attraverso la diagnosi precoce.


Saranno il dott. Lillo Montaperto, storico esponente della Compagnia teatrale Giò 90 San Vito, e Giuseppe Crapanzano Cioppino a occuparsi del teatro Boccone del Povero di Favara. Il primo è stato nominato presidente artistico, il secondo direttore artistico. A conferirgli l'incarico è stata la sindaca Anna Alba con propria determina del 12 giugno e pubblicata sull'albo pretorio online. D'altronde la prima cittadina, a conclusione della II^ Stagione di ''Rassegnati'', aveva parlato di novità per quanto riguarda il teatro Boccone del Povero. Intenzione dell'amministrazione comunale è quella di creare un laboratorio-scuola di recitazione per stimolare l'aggregazione, la socializzazione e i rapporti interpersonali e prevenire la dispersione scolastica, l'individualismo e la chiusura ai rapporti di socializzazione con l'avvento delle nuove tecnologie e dei social network. Il Comune di Favara, non disponendo fra i dipendenti di personale in grado di svolgere tale attività, ha individuato le due figure, rendendole capaci di perseguire gli obiettivi proposti. Ai due non verrà corrisposto alcun indennizzo e rimborso.


Domani sabato 16 giugno e dopodomani domenica 17 giugno è in programma a Favara, allo Stadio Comunale, la 25^ manifestazione sportiva regionale denominata ''Scuole di calcio a confronto'' - 15° Trofeo Fair Play ''Paolo Pietro Brucato'' riservata alle Categorie '' Esordienti 2005/06 a 7 e Pulcini 2007/08''. A organizzarla la scuola Calcio Arcobaleno in collaborazione con la FIGC di Agrigento e con il patrocinio del Comune di Favara. Parteciperanno squadre provenienti anche da Siracusa, Ragusa, Catania, Enna, Trapani, Caltanissetta, Lampedusa, Licata, Agrigento e Sciacca. Il programma prevede domani pomeriggio il raduno per poi alle 16.30 iniziare con le gare delle categoria Pulcini - Esordienti. Domenica pomeriggio invece altre gare e poi le premiazioni.


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