SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 06/06/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


204 anni di storia e di servizio alla collettività. Fin da prima della ''nascita'' del Regno d'Italia, l'Arma Carabinieri svolge con abnegazione e devozione la sua missione di tutela della sicurezza a 360 gradi. Anche ad Agrigento, e lo si è fatto nel cuore della Valle dei Templi, l'Arma dei Carabinieri ha celebrato ieri il 204° anniversario della sua fondazione. La ricorrenza, nella sua solennità, ha riunito uomini e donne dell'Arma di ogni ruolo e grado, in servizio e in congedo. Presenti anche i carabinieri in grande uniforme speciale e in uniforme di rappresentanza, schierati inoltre i reparti speciali. Durante la celebrazione, un sentito momento è stato dedicato al ricordo di chi - nello svolgimento del proprio lavoro e della propria vocazione - ha pagato il prezzo della propria vita. Ricorrenze come questa, si sa, sono anche occasione per tracciare un bilancio sull'attività svolta e i risultati conseguiti. E l'attività dei Carabinieri non è semplice, tra ripetuti blitz, contrasto alla criminalità comune e organizzata, lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, contrasto alla violenza in generale e su donne e minori in particolare, monitoraggio dei flussi migratori, tutela dell'ambiente e della salute pubblica, contrasto alla corruzione, alla ricettazione e al capolarato e tutela del lavoro e della proprietà privata. Il Comandante Provinciale dell'Arma, Giovanni Pellegrino, ha colto l'occasione per elencare i maggiori successi degni di nota nell'ultimo anno di attività dei carabinieri. Tra questi spiccano certamente l'operazione antimafia ''Montagna'' dello scorso gennaio che avrebbe assestato un duro colpo a importanti mandamenti mafiosi agrigentini e le varie operazioni messe a segno a Favara, che da qualche tempo a questa parte sta registrando non pochi episodi che stanno dando un bel daffare alle forze dell'ordine. In generale i carabinieri operanti in territorio agrigentino hanno arrestato 557 persone nel 2017, alle quali se ne aggiungono altre 357 in questi primi mesi del 2018. Ieri sono stati anche premiati i militari che si sono contraddistinti per il loro acume investigativo e per la loro incondizionata predisposizione ad aiutare il prossimo in difficoltà. Tra questi anche il brigadiere capo Francesco Scimè e il maresciallo capo Nicola Moretto, il primo tutt'ora in servizio presso la Tenenza di Favara e il secondo fino a qualche mese fa, che hanno ricevuto l'elogio del comandante provinciale di Agrigento concesso quale prima attestazione di merito. Ecco la motivazione: ''Addetti a tenenza dei carabinieri operante in territorio ad alto indice di criminalità comune e organizzata, dimostrando elevata professionalità, non comune spirito di sacrificio e straordinaria capacità di penetrazione informativa del territorio, conducevano tempestiva e complessa attività di indagine, che consentiva di trarre in arresto, in flagranza di reato, un soggetto trovato in possesso di un arsenale di armi da fuoco, anche da guerra, complete di copioso munizionamento e nella verosimile disponibilità della criminalità organizzata''. Favara, 20 giugno 2017. Un importante riconoscimento quindi per la locale Tenenza di Favara, impegnata giornalmente per assicurare la legalità in una città troppo spesso macchiata da fatti incresciosi. Un riconoscimento che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che lo Stato in città c'è e si opera con sacrificio e abnegazione per continuare a garantire quanto l'Arma ha già fatto e continua a fare da 204 anni ad oggi.


Si assentavano dal lavoro dopo aver timbrato, o fatto timbrare, il cartellino d'ingresso e andavano a fare la spesa, in chiesa o semplicemente a prendere un caffè. A scoprire i furbetti del cartellino anche nell'agrigentino furono i carabinieri di Palma di Montechiaro che nel dicembre del 2016 portarono avanti l'operazione ''Come back soon'' che tradotto significa ''Torno Subito''. A rimanere coinvolti ben 26 dipendenti del Comune di Palma di Montechiaro. Undici di loro vennero raggiunti da un provvedimento di sospensione dal servizio; per tutti è stato chiesto il rinvio a giudizio. A dirigere l'attività d'indagine, durata cinque mesi, fu la Procura di Agrigento, prima con il pm Andrea Maggioni e poi con Alessandra Russo. I militari in borghese monitorarono gli spostamenti dei dipendenti grazie anche all'ausilio di telecamere posizionate all'interno del Comune. Adesso entra nel vivo, davanti al gup Stefano Zammuto, l'udienza preliminare a carico dei 26 imputati accusati di truffa, peculato e false attestazioni commesse dal pubblico dipendente. 4 di loro chiedono adesso di essere giudicati col rito abbreviato ottenendo anche come condizione quella di sentire alcuni teste che dovrebbero confermare il fatto che gli stessi si sarebbero allontanati dal posto di lavoro per ragioni d'ufficio. L'udienza preliminare, che si concluderà col rinvio a giudizio o con una sentenza di non luogo a procedere, continua il prossimo 6 luglio. Il troncone abbreviato invece continua il 18 settembre.


Grave incidente ieri pomeriggio nelle campagne di Ribera. Un anziano, D.A. le iniziali del nome, è rimasto gravemente ferito. Pare che l'81enne sia sceso dal trattore con cui stava effettuando dei lavori quando il mezzo - forse l'uomo avrebbe dimenticato di azionare il freno a mano - avrebbe cominciato a indietreggiare. L'anziano, nel tentativo di fermare il trattore con la forza, ne sarebbe rimasto schiacciato. Gravissime le ferite riportate. Sul posto si è portato l'elisoccorso che ha trasportato il malcapitato all'ospedale ''Sant'Elia'' di Caltanissetta. Lì i sanitari lo avrebbero sottoposto a un intervento chirurgico. L'81enne è ricoverato in prognosi riservata.


Assolto dall'accusa di tentato omicidio per non avere commesso il fatto e condannato a una multa di 300 euro per l'accusa di rissa. La pena è solo pecuniaria per il 26enne Florin Cristian Lupan, originario della Romania ma da tempo residente a Canicattì. La decisione è dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento. Nei confronti del giovane il pm Alessandra Russo aveva chiesto l'assoluzione per quanto riguarda l'accusa di tentato omicidio, ma per quella di rissa aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione. Lupan era accusato di avere colpito al fianco un connazionale, con un coltello o con un oggetto tagliente, dopo averlo inseguito e fatto cadere a terra con uno sgambetto. La vicenda risale a quasi 6 anni fa, era il 22 luglio del 2012, quando una decina di persone sarebbero rimaste coinvolte in una rissa pare per motivi legati a una donna da avviare alla prostituzione.


Fiamme nella notte nell'agrigentino. Il bilancio è di due auto distrutte e di un'altra parzialmente danneggiata tra Cammarata, Ribera e Licata. Non si esclude che possa essere stato un atto doloso quello verificatosi nella notte tra lunedì e ieri a Cammarata. Erano le ore piccole quando una fiammata avrebbe danneggiato la ruota di una utilitaria - una Fiat Punto, di proprietà di una disoccupata 50enne - posteggiata sul ciglio della strada. Lo pneumatico sarebbe esploso ma i danni - secondo le ricostruzioni dei carabinieri che si occupano delle indagini - sarebbero stati limitati alla ruota. Sul posto sono intervenuti i pompieri del comando provinciale. Intanto a Ribera, nella stessa notte tra lunedì e ieri, una Lancia Libra appartenente a una 50enne casalinga è stata avvolta dalle fiamme. Il fatto - probabilmente qualcuno avrebbe appiccato il fuoco - si è verificato in via Fani. Pare che l'auto da qualche tempo non fosse più utilizzata. Anche in questo caso sono intervenuti i vigili del fuoco per domare le fiamme, mentre i Carabinieri hanno avviato le indagini. Infine un suv, un Ford Kuga di un 35enne autotrasportatore, sarebbe stato danneggiato dalle fiamme in via Paganini, a Licata. L'incendio è stato domato ancora una volta dai pompieri. Sul posto anche i poliziotti del commissariato di Licata. Pare che nelle vicinanze del mezzo non siano state trovate tracce di liquido infiammabile o taniche sospette.


Il loro fare ambiguo ''non l'avrebbe raccontata giusta'' a una agrigentina che, contattando il centralino del 113, ha segnalato la presenza e dei movimenti sospetti di tre giovani donne viste aggirarsi tra le vie Petrarca, Esseneto e Sturzo, ad Agrigento. Hanno 18, 21 e 26 anni le croate, pare tutte incinte, bloccate dagli agenti della sezione ''Volanti'' della Questura di Agrigento e portate presso la caserma ''Anghelone''. I poliziotti le avrebbero avvistate all'interno di un cortile di via Ugo La Malfa. Dagli accertamenti sarebbe emerso che una di loro doveva scontare la pena di un anno e mezzo di reclusione per furto; a carico della 18enne c'era un ordine di custodia da scontare in un istituto minorile - sempre per furto, nel palermitano, commesso quando la giovane era ancora minorenne - e infine l'ultima fermata sarebbe risultata avere l'obbligo di soggiorno ad Acireale. Le prime due sono state dunque arrestate - una è stata portata al carcere di c.da Petrusa, l'altra in un istituto minorile di Caltanissetta - e la terza è stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica. Non si esclude che le tre giovani donne al momento dell'intervento degli agenti, visti anche i pregressi reati che sarebbero stati commessi, stessero di lì a poco per progettare o per compiere qualche furto o reato.


A cinque giorni dallo stop, è ripresa stamattina la raccolta dei rifiuti indifferenziati nei diversi comuni dell'agrigentino che in questi giorni erano fermi per via della chiusura della discarica di Siculiana. Stamattina è arrivato il decreto della Regione che autorizza i comuni a conferire nelle discariche autorizzate. Proprio per questo, nella città di Favara, appreso dell'arrivo del decreto, è iniziata la raccolta dei rifiuti. Raccolta che -ci fa sapere l'assessore la territorio e ambiente Giuseppe Bennica- proseguirà anche nella giornata di domani.


Niente raccolta invece a Porto Empedocle. Non c'è stato infatti l'accordo tra gli operatori ecologici e l'Ente Comune. I primi sono impegnati in una lunga vertenza legata ai ritardi nel pagamento degli stipendi, vantano ancora mensilità dello scorso anno, e per questo avevano iniziato ieri uno sciopero arbitrario. Sciopero che è proseguito anche oggi nonostante in diversi comuni dell'agrigentino sia ripresa la raccolta dopo l'arrivo del decreto regionale che autorizza il conferimento in discarica. A Porto Empedocle si sta generando una vera crisi igienico-sanitaria. Occorre trovare una soluzione il prima possibile onde evitare problemi per la salute dei cittadini.


''L'irredimibile città di Agrigento festeggia così la Giornata Mondiale dell'Ambiente''. Sono queste le amare parole pronunciate ieri dall'associazione ambientalista MareAmico Agrigento, in occasione appunto della Giornata Mondiale dell'Ambiente, nel descrivere la situazione di degrado in cui si è ''svegliata'' al mattino una spiaggia del rione balneare agrigentino di San Leone. Rifiuti tra la sabbia lasciati abbandonati a pochi metri dal mare. Questo quanto si può notare dalle immagini fornite dalla stessa associazione. La spiaggia in questione è la prima del viale Delle Dune. Sempre nella giornata di ieri, il responsabile di MareAmico, Claudio Lombardo, scriveva: ''Questa notte qualche cialtrone delinquente si è divertito a cospargere la spiaggia di rifiuti, ma è altrettanto grave rilevare che ancora oggi - al 5 giugno 2018 - non si sia provveduto alla pulizia straordinaria degli arenili, non siano stati piazzati i cestini dei rifiuti in spiaggia e non sia partito il controllo in mare mediante le squadre di salvamento''. Insomma, a dire dell'associazione, la spiaggia agrigentina non è esattamente pronta ad accogliere la stagione estiva e bagnanti e visitatori che la sceglieranno come meta. D'altronde uno ''spettacolo'' del genere, probabilmente opera di qualche incivile che ha poco rispetto per l'ambiente, non invoglia certo quanti passano dal viale Delle Dune a sostare sul posto. ''Non ci lamentiamo poi - concludono da Mareamico - se i turisti fuggono via''.


Ed intanto arriva la replica dell'amministratore delegato dell'Iseda, che si occupa anche della pulizia degli arenili, Giancarlo Alongi. A San Leone è stata già fatta la pulizia maggiore, quella successiva al periodo invernale. ''Siamo già partiti su San Leone, così come su Porto Empedocle, con la pulizia meccanica - ha precisato Alongi. Tra qualche giorno prenderà il via la pulizia quotidiana ordinaria, ossia la mattina saranno in azione i pulisci spiagge e gli operatori ecologici si occuperanno di svuotare i cestini. Cestini che verranno sistemati se non entro questo week end all'inizio della prossima settimana''.


Rifiuti, erbacce e aria irrespirabile ovunque. Centro storico, Valle, zona balneare: niente è stato risparmiato. Agrigento, la più bella città dei mortali, trasformata in un'enorme discarica. Con queste parole la Fipe Confcommercio di Agrigento denuncia lo stato di abbandono della città dei templi. ''La situazione sta diventando drammatica - scrive il Presidente Provinciale FIPE Gabriella Cucchiara - e se non si trovano soluzioni, in breve tempo potremmo vedere compromessa la stagione turistica appena iniziata''. Secondo la Fipe, Agrigento sta attualmente offrendo un'immagine di degrado a quanti arrivato a visitare posti che dovrebbero invece essere incantevoli. ''L'amministrazione continua a latitare - conclude Cucchiara - e a dare la colpa ai cittadini per coprire la propria incapacità ad amministrare e a curare la nostra città. Bisognerebbe avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e cominciare a dare risposte concrete''.


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