SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 23/05/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Era il 23 maggio 1992 quando il magistrato Giovanni Falcone, a bordo di una Fiat Croma bianca, venne ucciso. Sono passati 26 anni da quella strage. 26 anni dall'omicidio del giudice Falcone che oggi viene ricordato in Italia come simbolo della giustizia e della lotta alla mafia ma che in vita fu tanto odiato - e non solo dai mafiosi - per le sue idee. Un uomo che ha lottato fino alla fine, abbandonato anche dallo Stato, isolato. Nonostante in molti gli remassero contro e nonostante la bocciatura della sua candidatura a superprocuratore di Palermo, Falcone continuava il suo lavoro imperterrito. Lo disse il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e lo aveva confermato il magistrato: ''Quando un uomo dello Stato, un uomo che lotta contro la mafia, viene isolato, lasciato solo, ebbene, quello è il momento in cui diventa una vittima certa della mafia''. Era un sabato e Falcone stava rientrando da Roma nella sua amata Sicilia. Giunto a Palermo, all'aeroporto di Punta Raisi, sale su una Fiat Croma bianca in compagnia della moglie Francesca Morvillo e dell'autista, che siede sul sedile posteriore perché è il giudice che vuole guidare, vuole tornare a casa in fretta e riposare. Ma a casa Falcone, così come la moglie e gli uomini della scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, non ci arriveranno. Due auto scortano la Croma bianca, una avanti e una dietro. Qualcuno però segue la scena, pronto a mandare un messaggio a chi attende il passaggio delle tre vetture. Passaggio, in un tratto autostradale crollato dall'alto di una collinetta all'altezza dello svincolo per Capaci, che si è rivelato fatale. Oggi, a Palermo, è arrivata la Nave della Legalità con a bordo oltre mille ragazzi. Diverse le iniziative in programma nel capoluogo della Regione per ricordare le importanti figure di Falcone e Borsellino, delle loro scorte e di quanti morirono nelle stragi di Capaci e di Via d'Amelio. Sono passati 26 anni da allora. A bordo della nave, insieme ai giovani, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli e il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho. Ad attendere l'arrivo sul molo palermitano molti studenti delle scuole di Palermo e, tra gli altri, il presidente della Camera Roberto Fico, Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione Falcone, e Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm. La Nave della Legalità è salpata ieri dal porto di Civitavecchia, dove il capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto ricordare la morte di Falcone e degli altri uomini e donne morti per mano mafiosa.


Si è dimesso dalla carica di presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, uno dei tanti nomi ''importanti'' che figurano tra gli indagati nell'inchiesta Montante - portata avanti dalla procura di Caltanissetta - che nei giorni scorsi ha scosso il mondo imprenditoriale, politico e militare siciliano. ''A seguito dell'avviso di garanzia ricevuto e in attesa di un chiarimento che riguarda la mia persona - spiega Catanzaro - ho comunicato ai preposti organi dell'associazione la mia autosospensione dalla carica di presidente di Sicindustria. Come ho già detto, - ha aggiunto Catanzaro - il mio obiettivo è adesso quello di fornire agli inquirenti ogni elemento utile per agevolare la ricostruzione della verità storica e assicurare, al contempo, serenità alle oltre 1.500 imprese e agli oltre 80 mila dipendenti che Confindustria rappresenta in Sicilia''. Al posto di Catanzaro al vertice dell'associazione degli industriali è adesso il palermitano Alessandro Albanese. Nei giorni scorsi si era autosospeso anche Rosario Amarù, vicepresidente di Sicindustria e anch'egli indagato per il ''caso Montante''. Ai due imprenditori, oltre a presunti reati di corruzione e abuso d'ufficio, i pm nisseni contesterebbero soprattutto il finanziamento illecito della campagna elettorale di Rosario Crocetta del 2012, campagna che portò all'elezione dello stesso Crocetta quale Governatore della Regione Siciliana. Giuseppe Catanzaro era stato eletto un anno e due mesi fa quale presidente di Sicindustria, succedendo proprio a Antonello Montante. Montante è ai domiciliari per l'inchiesta che è stata ribattezzata dai media con il suo cognome e nella quale risulta coinvolto lo stesso Catanzaro. L'ex numero uno degli industriali siciliani Antonello Montante, secondo le indagini coordinate dai procuratori di Caltanissetta, avrebbe messo su una sorta di rete di spionaggio - avvalendosi anche di figure interne al mondo dei servizi segreti, dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza - per acquisire informazioni riservate sull'inchiesta avviata tre anni fa nei suoi confronti per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, in tal modo Montante avrebbe spiato l'attività dei magistrati, ostacolando le indagini dei pm.


Avrebbe tentato di rubare un'automobile - pare una Peugeot di proprietà di una 64enne - ma è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri. È successo a Licata. Pare che il presunto ladro, un 39enne del posto, abbia tentato la fuga dai militari per far perdere le proprie tracce. Individuato, sarebbe stato arrestato con l'accusa di tentato furto e, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, tradotto ai domiciliari.


Due furti in abitazione e un consistente furto di cavi di rame. È successo tutto domenica scorsa a Sambuca di Sicilia. I topi d'appartamento avrebbero approfittato del fatto che le case fossero momentaneamente vuote in quanto quel giorno, a Sambuca, era la volta dei festeggiamenti in onore della patrona della città, la Madonna dell'Udienza. Come detto, almeno due i colpi messi a segno nel centro urbano. Simili le circostanze tra i due furti. In un caso i ladri avrebbero forzato una finestra, nell'altro la porta d'ingresso. Una volta all'interno delle abitazioni, da una di queste sarebbero stati portati via argento e oro per un bottino di circa 4mila euro, dall'altra monili per mille euro circa. Pare che gli ignoti abbiano agito indisturbati, senza essere notati da alcuno. Increduli, al momento dell'amara scoperta, i proprietari delle case non hanno potuto far altro che allertare i carabinieri. Militari che, dopo i sopralluoghi e l'avere constatato i furti con scasso, hanno avviato le indagini alla ricerca dei malviventi. Intanto un furto di cavi di rame dai fili dell'illuminazione pubblica sarebbe stato compiuto in c.da Adragna. 1.900 i metri di oro rosso portati via. È stata formalizzata una denuncia per furto a carico di ignoti, i carabinieri anche in questo caso sono al lavoro con le indagini. Intanto sono disagi per gli abitanti del posto.


L'Amministrazione 5 Stelle di Favara ha a cuore la salute dei cittadini favaresi? Una domanda quanto meno necessaria e lecita dopo aver visto come tra le deleghe assessoriali nessuno… ma proprio nessuno... abbia quelle ben precise alla sanità e all'igiene pubblica! Come sapete, da mesi oramai riceviamo segnalazioni su segnalazioni da parte dei favaresi riguardo al fenomeno del randagismo; tra cani che - forse alla ricerca di cibo o di qualche gatto nascosto sotto la carrozzeria - prendono di mira le automobili e le danneggiano anche pesantemente e gente preoccupata per la presenza di questi animali per le strade della città, frequentate a piedi anche da piccoli e anziani. Cani che, non essendo sterilizzati, continuano a proliferare. E adesso con l'arrivo della stagione calda si aggiungeranno anche zecche e parassiti vari… Segnalazioni che ormai non si contano più. In tutti i casi però c'è una costante: un appello, rivolto agli amministratori della città di Favara, al fine di intervenire e dare concreta risposta alla preoccupazione dei cittadini. Risposte delle quali però ad oggi non se ne vede neanche l'ombra. E non si sta parlando solo di azioni e interventi concreti appunto, ma anche di un solo comunicato, una sola parola che dia indizi sulla linea e sulla posizione dell'amministrazione comunale in merito al fenomeno del randagismo. Nulla!!! Sull'argomento, da diversi mesi a questa parte - cioè da quando sono iniziate le prime segnalazioni dei cittadini - dalle stanze comunali sembra manifestarsi un atteggiamento generale di mutismo. Mutismo, ricordiamo, nei confronti delle richieste avanzante dagli stessi favaresi che quasi due anni fa fecero eleggere plebiscitariamente l'attuale esecutivo. Essendo ogni appello rivolto dalla cittadinanza all'amministrazione andato fondamentalmente a vuoto, ci è stato chiesto da più parti chi sarà mai l'incaricato a occuparsi e a rispondere del fenomeno del randagismo. Domanda lecita alla quale abbiamo provato a dare risposta. Abbiamo passato in rassegna le varie deleghe assessoriali di ognuno dei componenti della pentastellata giunta Alba. Deleghe le cui assegnazioni sono state modificate a inizio mese, in occasione della nomina del nuovo assessore. Consultiamo la lista delle deleghe, dicevamo, alla ricerca della voce riguardante il tema ''randagismo'' ma niente. La ricerca si estende allora a deleghe più generiche - ma fondamentali - che possano racchiudere al loro interno anche la questione legata ai cani, ad esempio le deleghe alla ''salute'' oppure ''all'igiene''. Difficile a credersi, anche queste non appartengono a nessun assessore comunale alla guida della città di Favara. E non le ha nemmeno il sindaco Alba, che ha trattenuto per sé le deleghe al Personale, alla Formazione e alle Società Partecipate, che a questo punto, forse, le tiene più in considerazione rispetto alla salute dei propri cittadini. Scusateci se possiamo sembrare duri, ma con la salute non si scherza. E per questo non riusciamo a comprendere il silenzio dell'amministrazione alle continue richieste di intervento lanciate dai cittadini, sempre più preoccupati per la presenza di randagi per le vie della città dell'agnello pasquale. Verrebbe da domandarsi se questo tema viene tenuto in considerazione da chi guida Favara o se magari lo ritiene meno importante rispetto agli altri. Siamo sicuri che non è così e che la questione del randagismo, così come quella della salute e dell'igiene pubblica, interessa questa amministrazione e che c'è stata solo una dimenticanza o meglio ancora un refuso nell'assegnazione delle deleghe.


Rigorosi controlli su tutto il territorio ad Agrigento nei prossimi giorni per la lotta al ''volantinaggio selvaggio''. In particolare verranno attenzionate le cosiddette ''cassette condominiali'' dove normalmente i volantini vengono abbandonati in grande quantità per poi finire lungo le strade. La distribuzione dei volantini pubblicitari dei supermercati e delle grandi strutture commerciali, ricorda l'assessore all'Ecologia e all'Ambiente Nello Hamel, è regolamentata dall'ordinanza sindacale N° 162 del 17 agosto 2015 che obbliga le agenzie di distribuzione a depositare i volantini esclusivamente nelle singole cassette postali in modo che non siano estraibili dall'esterno. La violazione di questo obbligo prevede sanzioni sia a carico dei distributori sia per le aziende che commissionano la distribuzione.


Oggi e domani è tempo di interventi di derattizzazione e disinfestazione per la città di Canicattì. In particolare nella giornata odierna le aree interessate da derattizzazione e disinfestazione sono quelle della zona sud della città. Domani, giovedì 24 maggio, toccherà alla zona nord. Gli interventi di derattizzazione, oggi e domani, hanno inizio a partire dalle ore 8.00. A partire dalle ore 22, sempre per entrambe le giornate di interventi, avranno inizio invece quelli di disinfestazione. A darne comunicazione sono il sindaco Ettore Di Ventura e l'assessore alle Politiche Ambientali Roberto Vella. La raccomandazione per i residenti a Canicattì è quella di tenere chiuse le finestre e di non stendere il bucato durante le ore previste per la disinfestazione.


Riqualificare e riconvertire aree pubbliche in modo da metterle a disposizione della collettività. A Favara sono 4 i progetti che l'amministrazione comunale ha presentato nell'ambito della seconda fase del POR FESR 2014-2020 Asse 9 ''Inclusione sociale'', Azione 9.6.6. I primi due, precisa l'assessore Umberto Rumolo, riguardano la riqualificazione degli spazi verdi e delle strutture di Villa Ambrosini e del Parco di Giufà, dove sviluppare aree sportive attrezzate polivalenti. Il terzo progetto ha interessato un intervento di riqualificazione e rifunzionalizzazione della Biblioteca Comunale ''Barone Antonio Mendola'' anche grazie al ricorso a strumentazioni e opportunità informatiche innovative e interattive. Il quarto progetto riguarda il recupero, il riuso e la ri-funzionalizzazione dell'area e delle strutture di un bene confiscato alla mafia, in via Alfredino Rampi/via Berlinguer, la ''Casa per la Legalità e il Giardino della Memoria'', per finalità sportive, sociali e culturali. Con la seconda fase del POR FESR 2014-2020, il Piano Operativo Regionale per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il Dipartimento della famiglia e delle politiche sociali intende finanziare operazioni di riqualificazione, riconversione e ristrutturazione di edilizia e spazi pubblici per funzioni sociali, sportive e di animazione socio-culturale e partecipazione collettiva.


In occasione del 201° Anniversario della fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria, domani giovedì 24 maggio alle ore 18.00 si svolgerà ad Agrigento, presso la casa circondariale ''Pasquale Di Lorenzo'', la cerimonia celebrativa annuale del Corpo di Polizia Penitenziaria. In tale contesto, nel corso del mattino, sarà deposta una corona d'alloro in memoria del Sovrintendente Pasquale Di Lorenzo, a cui nello scorso mese di febbraio è stato intitolato l'Istituto penitenziario. Alla manifestazione, che avrà luogo presso la Piazza d'Armi dell'Istituto penitenziario, parteciperanno le autorità civili e militari e la magistratura provinciale. Verranno inoltre consegnati alcuni riconoscimenti al personale che si è particolarmente distinto per impegno, capacità, abnegazione e attaccamento al dovere.


Si è concluso venerdì scorso con la cerimonia di premiazione il concorso ''Uno, nessuno e centomila'', l'iniziativa voluta dal Miur che ha visto coinvolti quasi 500 studenti provenienti da diversi paesi d'Italia ma anche da oltre i confini dello Stivale. È tempo di bilanci per gli enti co-organizzatori. È stato un successo determinato dal forte richiamo rappresentato da Luigi Pirandello e dal suo Teatro: un'opportunità, a detta dei docenti, per stimolare anche la creazione di reti tra scuole con l'obiettivo di avviare progetti e laboratori teatrali. ''Credo che si sia lanciato un chiaro messaggio da Agrigento: iniziative come queste possono far comprendere fino in fondo il valore della cultura - ha dichiarato Giuseppe Zambito, anima del concorso, scrittore e coordinatore della Commissione istituita dal Miur che ha esaminato gli elaborati tratti dalle novelle Pirandelliane -. Se riesce a coinvolgere centinaia di studenti anche dall'estero è cultura che incide sull'economia''. Scuola e cultura sono temi trainanti anche per i Social network. A margine del Concorso, infatti, è stato assegnato un riconoscimento per il post che ha ricevuto più visualizzazioni, condivisioni e like. A vincere un tempio in sughero realizzato da un artigiano locale sono stati gli studenti della sezione presso la casa circondariale dell' Itcg ''Masi'' di Foggia. A ritirare il riconoscimento la professoressa Maririta Caserta.


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