SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 22/05/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Siamo giunti a quota tre. Per ben tre volte nel giro di pochi giorni i riflettori del noto tg satirico di Canale 5, ''Striscia la Notizia'', sono stati puntati su Favara mettendone in evidenza la realtà, nel bene e nel male, davanti a un pubblico nazionale. L'ultimo servizio sulla città dell'agnello pasquale è andato in onda proprio ieri sera. L'inviata Stefania Petyx, ovviamente accompagnata dal suo fedele bassotto, ha fatto visita all'ufficio collocamento, che nel caso di Favara si trova all'interno del cimitero cittadino. Una situazione paradossale e fonte di non pochi pensieri divertenti al riguardo. Petyx insinua, tra non poche risate, come chi è in cerca del ''posto'' fisso e a tempo indeterminato - nel caso della città favarese - ha la soluzione facile. Accanto al locale centro per l'impiego sono in costruzione diversi loculi; i ''posti'' dove collocare i lavoratori, seppur in posizione orizzontale, non mancano. Insomma, pienamente in linea con lo stile del programma satirico della Mediaset, Petyx e il bassotto hanno colto l'occasione per farsi e far fare due risate su questa singolare situazione. Come precisa la stessa inviata, però, la decisione di collocare gli uffici del centro per l'impiego all'interno del cimitero nasce da un motivo ben valido: risparmiare sulle spese che gravano sulle casse comunali. Per risparmiare oltre 70mila euro l'anno di affitto, come ricorderete, l'anno scorso i vari uffici comunali furono spostati in sedi nelle disponibilità dello stesso Ente, dismettendo dunque quelle a pagamento. L'ufficio collocamento finì proprio all'interno del perimetro del cimitero di Piana Traversa. Certo, gli inviati di ''Striscia la Notizia'' hanno realizzato il servizio andato in onda ieri per scherzare bonariamente sulla questione. A parte le risate, comunque, va detto che tra lo spendere denaro proveniente dalle tasche dei contribuenti per degli affitti e lo smistare i vari uffici in altre sedi per risparmiare e comunque garantire servizi utili alla collettività, la seconda scelta risulta probabilmente più giusta e utile per i cittadini.


Nuovi sopralluoghi e accertamenti scientifici si sono svolti nei giorni scorsi in via Crispi, a Cattolica Eraclea, nel laboratorio del marmista 67enne Giuseppe Miceli che il 7 dicembre del 2015 venne assassinato nello stesso luogo. Accertamenti che sono stati richiesti dai difensori di Gaetano Sciortino, anch'egli cattolicese come Miceli, l'operaio 53enne accusato di essere l'autore del massacro e dell'omicidio dell'uomo. Il 67enne venne brutalmente ucciso a colpi di oggetti contundenti, lastre di marmo e arnesi da lavoro, alla testa e al torace. I risultati degli esami, ai quali avrebbero partecipato consulenti di difesa e Procura, sono al momento sconosciuti. Verranno resi noti probabilmente nelle prossime settimane, quando andranno a far parte del fascicolo del processo. Sciortino fu arrestato lo scorso 20 ottobre dai carabinieri, misura poi confermata anche dal Riesame di Palermo. I suoi legali si sono rivolti in questi giorni alla Cassazione per impugnare la decisione del Riesame, che a sua volta aveva confermato l'ordinanza del gip Stefano Zammuto, e chiedere la scarcerazione di Sciortino. La decisione dei giudici ermellini non è stata ancora presa, non si esclude che possa arrivare nelle prossime ore. Non chiaro, ancora oggi, risulta il movente del delitto. A un certo punto si ipotizzava una rapina, ma l'ipotesi è stata poi scartata. A coordinare l'inchiesta durante l'attività investigativa il pm Silvia Baldi. Il fascicolo è adesso nelle mani della collega Gloria Andreoli.


Era stato notato dai carabinieri della Stazione di Agrigento, la sera di sabato scorso, con fare sospetto tra il via vai di ragazzi. I militari, insospettiti, lo hanno pedinato tutto il pomeriggio per poi entrare in azione. Nei pressi di via Gallo, all'angolo con via Bagli, i carabinieri hanno arrestato un 20enne del Gambia. Lo straniero, secondo la versione ufficiale dei militari, sarebbe stato trovato con addosso oltre 10 grammi tra hashish e marijuana, suddivisi in singole dosi pronte per la vendita. I carabinieri inoltre - fanno sapere gli stessi - in un anfratto di un muretto a secco avrebbero trovato altri 40 grammi di hashish e un coltellino presumibilmente utilizzato per suddividere la sostanza in singole dosi. Il giovane gambiano, rendono noto i carabinieri, si sarebbe però opposto all'intervento dei militari cercando di colpire con un pugno uno di essi. Ne sarebbe scaturita una violenta colluttazione con il carabiniere al termine della quale il 20enne è stato ammanettato. Sia il militare, sia il presunto spacciatore sono dovuti ricorrere alle cure mediche. Accompagnati presso il pronto soccorso dell'Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, hanno ricevuto rispettivamente una prognosi di 10 e 7 giorni per le escoriazioni e le contusioni riportate. Il gambiano, terminate le cure, è stato arrestato e portato direttamente al carcere di Agrigento. Dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.


Patteggia a 3 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione Jisquo Francis, il 36enne ghanese sorpreso con quattro ovuli di eroina dentro lo stomaco, per un totale di 66 grammi di stupefacente. Era la vigilia dello scorso Natale quando lo straniero fu fermato dopo che era sceso ad Agrigento da un pullman proveniente da Palermo. A chiedere il patteggiamento della pena i difensori dell'imputato. A ratificarlo, ottenuto parere favorevole da parte della Procura della Repubblica, il gup del tribunale di Agrigento Alfonso Malato.


Sarà stata probabilmente una bravata compiuta da ragazzini ma che purtroppo ha arrecato danni al proprietario di un'autovettura lasciata posteggiata. Ignoti avrebbero preso a calci e letteralmente ''ballato'' sul cofano anteriore dell'utilitaria, di proprietà di un 30enne romeno. Il fatto si è registrato in via Esseneto ad Agrigento. Scoperto il danneggiamento il proprietario ha chiamato i poliziotti. Sul posto le pattuglie della sezione ''Volanti'' della Questura di Agrigento che hanno avviato le indagini. Pare scontato che gli agenti ispezioneranno la zona nel tentativo di individuare delle telecamere di videosorveglianza che possano aver ripreso i presunti autori.


Sono stati ''beccati'' grazie all'ausilio del telelaser. Quattro automobilisti avrebbero superato di oltre 10 chilometri orari il limite di velocità imposto, che è di 90, e adesso dovranno pagare la sanzione amministrativa di 169 euro. Tre punti sono stati decurtati dalla loro patente di guida. I quattro ''piloti'' sono stati tutti sorpresi lungo la SS 115, fra Palma di Montechiaro e Licata, un tratto con molti rettilinei che potrebbero indurre a premere un po' troppo sull'acceleratore. Il controllo con telelaser è stato realizzato dagli agenti della Polizia Stradale di Agrigento, coordinati dal vicequestore aggiunto Andrea Morreale. La statale 115, negli scorsi anni, è stato teatro di buona parte delle sanzioni elevate per eccesso di velocità sul territorio agrigentino.


Sorpresi a gettare rifiuti in strada. 10 verbali sono stati notificati dagli agenti della Polizia Municipale di Favara ad altrettante persone ''beccate'', lo scorso mese di aprile, in soli tre giorni, grazie alle immagini registrate dalla telecamera, in via Maranello, nei pressi dell'eco punto. A darne notizia è l'assessore comunale al territorio e ambiente Giuseppe Bennica che dal suo insediamento non si è risparmiato un giorno gettandosi a capofitto nel suo ruolo di amministratore. Già di buonora lo si vede in giro insieme agli operatori ecologici. Questo -ci dice- mi serve per capire le difficoltà che insistono sul territorio per poi risolverle. Dalle foto, scattate dal 9 all'11 aprile scorsi, si può notare come gente, a qualsiasi ora del giorno e della sera, si disfa dei propri rifiuti abbandonandoli ai margini della strada. E lo continua a fare nonostante gli innumerevoli richiami arrivati da più parti. Se dunque con le buone non si riesce a capire, allora è il caso di passare alla cattive, ovvero a sanzionare i trasgressori. ''Noi operiamo -ci dice il sindaco Anna Alba- la città non virtuosa contrasta. Aiutateci a tenere Favara più pulita; da soli è impossibile, insieme sarà tutto più semplice''. La telecamera è quella itinerante. Ciò significa che gira di giorno in giorno posizionandosi in punti più o meno noti del centro cittadino e dei quartieri periferici. Insomma, per gli incivili non sarà facile sapere dove sia installata in quel preciso momento la telecamera. Quindi evitate di abbandonare i rifiuti in strada e iniziate a differenziare. Perché poi, quando verrete beccati e sanzionati, non dite che non vi avevamo avvisati!


I cittadini abitanti a Zingarello insieme all'associazione ambientalista MareAmico Agrigento lo avevano denunciato pubblicamente nei giorni scorsi. Un'isola ecologica che in realtà era una vera e propria discarica in mezzo alle case, il tutto in un tratto di strada della frazione balneare agrigentina. Dicevano che ''era'' una discarica in mezzo alle case. Lo ''era'', perché nel tardo pomeriggio di ieri il cumulo di rifiuti è stato divorato dalle fiamme. Fumo nero e incendio che consumando i cassonetti e quanto di abbandonato c'era nelle vicinanze ha peggiorato ancor di più il danno ambientale del posto. ''Da 20 giorni - scrivevano sabato scorso l'associazione MareAmico e il comitato spontaneo di Zingarello - nessuno viene a ritirare i rifiuti e la vita a Zingarello è diventata insostenibile per la presenza di cattivo odore, zanzare, mosche e topi… Il Comune aveva promesso che presto sarebbe partita anche qui la raccolta differenziata porta a porta e invece tutto tace''. Ieri, poi, l'incendio. ''Vergogna assoluta con due responsabili: il Comune e il piromane - ha scritto ieri Claudio Lombardo, responsabile di MareAmico, nel denunciare il rogo che si è sviluppato a Zingarello -. Alla fine l'inciviltà ha vinto''.


È stata presentata ad Agrigento presso l'ufficio di presidenza del consiglio comunale, a firma del consigliere Alessandro Sollano, una richiesta di bonifica di una discarica abusiva con presenza di amianto. Il consigliere chiede all'assessore con delega all'ambiente Nello Hamel di adoperarsi per bonificare la discarica sorta in via Caruso. ''Avendo ricevuto numerose lamentele da parte di residenti - scrive Sollano- chiedo la bonifica del sito al fine di evitare un pericolo per la pubblica incolumità, considerato che i rifiuti di amianto vengono classificati come speciali/tossici e nocivi''.


Un libro autobiografico che non vuole assolutamente autocelebrarsi -non è nel suo stile garbato ed elegante- ma che vuole mandare un messaggio chiaro alle nuove generazioni, ovvero quello di credere in quello che si vuole e poi… ''Volare in alto''. ''Volare in alto'' è il libro del dott. Giuseppe Venenziano, conosciuto a livello provinciale e regionale per il ruolo, ricoperto in passato, di presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti, oltre che per il suo contributo dato alla città anche attraverso la nostra trasmissione televisiva ''A tu per tu con il consulente'' e per le sue grandi doti umane prima ancora che professionali. ''Volare in alto'' è un libro con il quale l'autore ci richiama indirettamente ai valori universali dell'etica, della famiglia, dell'amicizia, del lavoro e dell'attaccamento alla tradizione. Un libro che ha voluto dedicare ai propri nipoti, ''ché -ci dice- ne possano trarre spunti per la vita''. Il libro del dott. Veneziano sarà presentato alla città di Favara il prossimo 1 giugno alle ore 17.00 al castello Chiaramonte nell'ambito della manifestazione ''Profumo di Primavera'', giunta alla sua 4^ edizione, organizzata dall'Unitre Empedocle di Favara, presidente dott. Diego Caramazza. Direttore artistico il maestro Vincenzo Patti. Nel tg di oggi l'intervista all'autore del libro ''Volare in alto'', il dott. Giuseppe Veneziano.


Ricordiamo che c'è tempo sino al prossimo 31 maggio per presentare domanda ai Cantieri di lavoro regionali, ex cantiere scuola. Gli interessati dovranno recarsi presso i centri per l'impiego (ex collocamento) e presentare istanza. Possono partecipare tutti i disoccupati e gli inoccupati della fascia di età dai 18 ai 66. I cantieri di lavoro avranno durata da 3 a 5 mesi, per un compenso di 33 euro giornalieri.


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