SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 08/05/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Oltre 60 musicisti italiani stanno esibendosi in questi giorni con la loro musica e la loro arte, esportando il proprio talento fin nel più Estremo Oriente. Sono i componenti dell'orchestra dell'Associazione Culturale Musicale ''SiciliArte'', capitanata dal giovane tenore e imprenditore Nuccio Anselmo, che sono volati in Cina e si stanno impegnando in una serie di appuntamenti musicali all'interno di prestigiosi teatri della popolosa nazione asiatica. Un ''tour'' che percorre il Paese da nord a sud, toccando le principali città tra le quali Pechino e Shangai. I musicisti sono partiti i primi giorni dello scorso aprile e resteranno in Cina sino alla fine di maggio. I talenti che compongono l'orchestra arrivano da Palermo, Roma, Toscana, Puglia e dalle province di Caltanissetta e Agrigento. Tra questi Antonio Lo Presti, di Grotte; Salvo Scibetta, di Agrigento; Luigi Circo, di Caltabellotta; Calogero Marotta, di Sciacca; Giuseppe Francolino, di Favara; Cutean Stefan, di Ribera e i nisseni Raimondo Capizzi e Peppe Sferrazza. Insieme al gruppo di orchestrali anche quattro solisti, i tenori Alberto Profeta e Francesco Ciprì e i soprani Maria Rauso e Maria Mondella. Il repertorio musicale è stato programmato all'insegna del lirico europero storico e del contemporaneo italiano, da Giuseppe Verdi a Nicola Piovani, da Giacomo Puccini a Sergio Endrigo e molti altri. I brani sono diretti e interpretrati dal maestro Aldo Salvagno.


Era stata la denuncia della presunta vittima a far partire le indagini dei carabinieri. Ieri la donna, madre di tre bambini, ha confermato le accuse nei confronti del padre, mostrando comunque un profondo travaglio. La vicenda è quella legata all'arresto, avvenuto lo scorso 10 gennaio, di un netturbino cinquantenne favarese che - secondo quanto accertato dalle indagini dei carabinieri - avrebbe maltrattato e violentato sessualmente e ripetutamente la figlia. Ieri l'incidente probatorio al fine di sentire e ''cristallizzare'' la testimonianza della vittima delle presunte violenze. La donna, come detto, ha confermato le accuse nei confronti del padre. In molti casi le sono state evidenziate divergenze rispetto a quanto aveva detto in precedenza ai militari dell'Arma. Le sue dichiarazioni, comunque, sono state acquisite e saranno pienamente utilizzabili in un eventuale processo. L'incidente probatorio è stato celebrato, su richiesta del difensore della presunta vittima che ha denunciato il padre per violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti, con le modalità di ''audizione protetta''. La donna, assistita dal proprio legale, da un carabiniere donna e da un'assistente sociale, è stata fatta accomodare in una saletta accanto a quella dell'udienza; in tal modo poteva solo sentire ma non vedere l'aula dove c'erano il giudice Alfonso Malato, il pm Alessandra Russo, gli avvocati della difesa Davide Casà e Salvatore Cusumano e alcuni indagati. A chiedere l'interrogatorio della donna era stata il pm Russo che aveva sottolineato l'urgenza di acquisire subito la testimonianza in quanto ''la vittima versa in una condizione di particolare vulnerabilità''. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati iscritti sul registro degli indagati, con le accuse di false dichiarazioni al pubblico ministero e favoreggiamento, altri due figli, la moglie e i cognati del principale indagato che avrebbero mentito, lo scorso 16 settembre quando furono chiamati a testimoniare, per sviare l'inchiesta. Secondo quanto reso noto dai militari in occasione dell'arresto del 50enne favarese, i fatti risalirebbero al periodo compreso tra gennaio del 2016 e settembre 2017, quando la figlia - a seguito della separazione coniugale - era tornata nella casa paterna. Da lì i presunti atti di minacce e violenze, anche sessuali. Il tutto, secondo i carabinieri, in un clima di omertà da parte dei parenti che avrebbero tentato di minimizzare l'accaduto e sviare le indagini.


Era la notte tra il 16 e il 17 dicembre del 2012 quando, a seguito di un incidente stradale avvenuto con la sua Citroen C3 in c.da Gasena, lungo la statale 640, il 19enne Vincenzo Rigoli perse la vita a causa di uno shock emorragico all'interno della sala operatoria dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove arrivò gravemente ferito. Sono passati oltre 5 anni da allora e il processo scaturito dalla vicenda potrebbe adesso avviarsi alla sua conclusione. Sulle cause della morte del 19enne, il giudice Maria Alessandra Tedde aveva nominato due periti incaricati di far luce in merito. ''La condotta professionale dei medici non è certamente condivisibile e un trattamento ottimale avrebbe aumentato le possibilità di sopravvivenza ma forse in maniera non decisiva'', queste le conclusioni fornite in questi giorni dal medico legale Dino Maria Tancredi e dal chirurgo Innocenzo Bertoldi. Il processo vede due medici imputati per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Si tratta dell'ex primario del reparto di Chirurgia, Salvatore Napolitano, e di un altro medico dello stesso reparto, Sergio Sutera Sardo. Ai due, che ebbero in cura il giovane Rigoli, vengono contestati dei presunti comportamenti negligenti. Insomma, secondo l'accusa la responsabilità della morte di Vincenzo Rigoli è da attribuire alla mancata tempestività dell'intervento dei medici. Napolitano sarebbe arrivato in sala operatoria solo due ore dopo essere stato chiamato e Sutera Sardo, sempre secondo la tesi accusatoria, avrebbe dovuto intervenire per tamponare l'emorragia in attesa dell'arrivo del primario. L'ex primario del reparto di Chirurgia, abitante a Gela, avrebbe giustificato il suo ritardo imputandolo alla pioggia. La difesa dei genitori di Rigoli ha prodotto un documento di un dipartimento della Regione per attestare come, la sera di quello sfortunato incidente, nella città nissena non ci sarebbe stato alcun violento fenomeno di precipitazioni. Sabato sono previste le ultime conclusioni del pm Manuela Sajeva e le arringhe di parte civile e difesa, dopodichè sarà la volta della sentenza del giudice.


Era il 2009 quando, a seguito di un incidente stradale che gli aveva provocato una frattura scomposta ed esposta del femore destro, un uomo si era recato al pronto soccorso per le cure mediche. Cure mediche che sarebbero state giudicate errate dal paziente che dunque chiede all'Asp di Agrigento un risarcimento di 513mila euro. L'istanza, arrivata dopo anni dall'incidente, è stata avanzata per ''responsabilità da colpa medica consequenziale alle ritenute errate cure ricevute''. L'Azienda sanitaria provinciale si è costituita in giudizio insieme alla compagnia assicurativa dell'ente. Capita spesso che l'Asp di Agrigento debba rivolgersi ad avvocati esterni, in quanto il proprio ufficio legale è già impegnato in decine di contenziosi.


Sino al prossimo 31 maggio sarà possibile presentare domanda per partecipare ai Cantieri di lavoro regionali, ex cantiere scuole. Possono partecipare i disoccupati e gli inoccupati della fascia di età dai 18 ai 66 anni. A dirlo sono i consiglieri comunali di Favara Calogero Castronovo e Laura Mossuto. Le domande dovranno essere presentate presso i centri per l'impiego. I cantieri di lavoro avranno durata da 3 a 5 mesi per un compenso di 33 euro giornalieri.


Pugno duro ad Agrigento per quanto riguarda gli abusi in materia di raccolta differenziata. Diverse persone sono state beccate a gettare spazzatura ai margini delle strade. Proprio per questo sono state elevate numerose sanzioni. Giovedì mattina alle ore 10.30, nella sala Giunta, il sindaco Lillo Firetto, l'assessore Gabriella Battaglia e il Comandante della Polizia Locale, Gaetano Di Giovanni, illustreranno, nel corso di una conferenza stampa, i risultati ottenuti nell'opera di prevenzione e repressione.


Sarà il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, alle ore 13.15 di fronte alla caserma del Comando provinciale dei Carabinieri, a dare il via domani mercoledì 9 maggio alla carovana dei ciclisti che partecipano alla tappa del Giro d'Italia Agrigento- Santa Ninfa. Prima della partenza, intorno alle 11, in piazza Vittorio Emanuele si esibiranno i gruppi folcloristici ''Val d'Akragas'' e ''Fiori del mandorlo'' per far rivivere le tradizioni popolari e musicali, nonché culturali, della città dei templi, non solo agli spettatori presenti fisicamente ma anche a quanti seguiranno sul piccolo schermo la diretta tv con le varie fasi della corsa.


Dopo 4 mesi di lavoro di restauro, sabato prossimo 12 maggio verrà restituita alla città di Canicattì la statua dell'Addolorata. A curarne il restauro e a finanziare i lavori il Rotary Club di Canicattì. La consegna alla città è prevista per le ore 18.30 in p.zza Cappellini - Chiesa di San Biagio. ''Durante il restauro -ci dice il dott. Salvatore Russo, segretario del Rotary Club,- si è scoperto che si tratta verosimilmente di una statua di fattura trapanese risalente al primo quarto del 1700''.


Continuano gli appuntamenti inseriti nel cartellone della X^ edizione della Festa della Legalità a Favara che, ricordiamo, si concluderà il prossimo 11 maggio. Stamattina, al castello Chiaramonte, i ragazzi delle terze medie dell'istituto comprensivo ''V. Brancati'' hanno rappresentato Pirandello e la Costituzione della Repubblica Italiana. Un lavoro certamente importante che ha tenuto impegnati per un tempo programmato alunni e insegnanti. Sempre stamattina, all'Istituto Bersagliere Urso-Mendola invece è stato assegnato il V Trofeo Gaetano Tuzzolino sull'Educazione Stradale con il patrocinio del C.A.N.E. dei Templi. Nel pomeriggio, presso la sede Anffas di viale Berlinguer, convegno dal titolo: ''Convenzioni ONU dei Diritti delle persone con disabilità''. Domani mattina alle ore 10.00 al castello Chiaramonte l'Ist. Professionale Fermi presenterà il convegno: ''Costituzione dei Diritti Umani''.


Un sound fresco e incalzante; un ritornello che rimane in mente e che ti vien voglia di canticchiare. È ''L'abisso dentro me'', l'inedito della cantante favarese Tania Vinciguerra che da qualche giorno è disponibile nei digital store iTunes e Spotify e in rotazione radiofonica. ''Dopo 6 mesi di duro lavoro - ci dice Tania- l'attesa è finalmente finita''. Tania non è nuova negli ambienti musicali. Ha già partecipato a diversi concorsi canori e selezioni musicali, ottenendo sempre dei risultati sorprendenti. Adesso questo nuovo progetto musicale. ''L'abisso dentro me''-ci racconta Tania- conta la partecipazione di musica e parole di Stanislao Cassaro e l'arrangiamento di Benvenuto Lantillo e rappresenta il mio biglietto da visita, con il quale ho voluto presentarmi ufficialmente al pubblico. Il brano -prosegue- è stato scelto come apripista di un più grande progetto musicale in collaborazione con il cantautore che vedrà la luce nei prossimi mesi''. Siamo sicuri che Tania, con la sua caparbietà e desiderio di fare, riuscirà a raggiungere grandi risultati e coltivare così il suo sogno: quello di cantare e vivere di sola musica.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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