SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 07/04/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Ha chiesto l'intervento dell'amministrazione comunale di Favara, del sindaco Anna Alba e anche del deputato regionale Giovanni Di Caro. Parliamo della cittadina favarese Maria Nona, che appena due giorni fa ha passato un brutto quarto d'ora quando - appena scesa dalla propria automobile posteggiata vicino alla locale sede della ''Confraternita Misericordia'', zona Luna - si è ritrovata nella traiettoria di grossi cani randagi in corsa all'inseguimento di un gatto nero. Per fortuna la signora è riuscita in tempo a mettersi in auto ed evitare la folle corsa degli animali. Questo, duole dirlo, è l'ultimo in ordine cronologico di una serie di spiacevoli episodi che da tempo vedono la città di Favara alle prese con il fenomeno del randagismo. Il parere della cittadina Maria Nona, espresso ieri nel corso di un servizio giornalistico andato in onda su SiciliaTv Notiziario, è che bisogna intervenire prima che si registrino danni a persone o prima che a rimetterci siano i poveri animali, potenzialmente vittime di qualche incivile che - stanco di tutta questa ''storia'' - decida di far ''sparire'' il problema. Come detto, l'appello della signora Nona è stato lanciato all'amministrazione comunale di Favara e anche al deputato favarese Giovanni Di Caro. Proprio da quest'ultimo arriva adesso la risposta, dalle stanze comunali invece - ancora un volta - silenzio assoluto. Appreso della richiesta della signora Nona, Di Caro ci dice: ''Ho appena firmato insieme ai deputati del mio gruppo un'interrogazione parlamentare rivolta al Presidente della Regione Siciliana e all'Assessore alla Sanità avv. Ruggero Razza''. L'interrogazione chiede chiarimenti su come si voglia verificare l'attuazione della L.R.15/2000 - che regolamenta l'istituzione dell'anagrafe canina, le norme per la tutela degli animali da affezione e la prevenzione del randagismo - e sulle attività delle ASP di Agrigento e Caltanissetta. Secondo quanto si legge nel comunicato di Giovanni Di Caro, visionabile integralmente sul nostro portale online di informazione siciliatv.org, quello che non torna è come mai queste ASP, in contrasto con la legge in questione che è volta alla tracciabilità di ogni cane circolante sul territorio, abbiano diramato note con le quali limitano la microchippatura soltanto a cani con particolari requisiti e prevedono sanzioni per chi non rispetta la direttiva. Insomma, una incongruenza - secondo il parere del gruppo 5 stelle - della quale si chiede ragione. Tra le altre richieste dell'interrogazione parlamentare, i pentastellati domandano all'assessore Ruggero Razza anche ''se ci sia un censimento e quali atti urgenti si possano intraprendere per i Comuni sprovvisti di qualsivoglia attuazione della L.R.15/2000'' e ''se vi sia o meno un fondo regionale a cui i Comuni che ne sono ancora sprovvisti possano attingere per i progetti relativi all'edificazione ex novo di canili''. ''Il gruppo parlamentare del M5S all'ARS - conclude Giovanni Di Caro - sta anche predisponendo degli emendamenti ad hoc al bilancio della Regione Siciliana finalizzati a trasferire ai Comuni delle risorse economiche al fine di arginare il fenomeno del randagismo''.


''Siamo senza vicesindaco da quasi un mese e mezzo, devo dire che è stata un'estenuante prova […] manca un personaggio da aggiungere alla nostra Giunta, stiamo lavorando su questo […] Il mio auspicio è che prima di Pasqua venga aggiunta questa nuova figura''. Erano queste le parole pronunciate dal sindaco di Favara Anna Alba andate in onda nel corso di un servizio giornalistico su SiciliaTv Notiziario lo scorso 26 marzo. Era il lunedì che introduceva la settimana nella quale si sono svolti i festeggiamenti pasquali e, in quella occasione, la prima cittadina favarese aveva assicurato che mancava davvero poco. Da lì a giorni ci sarebbe stato l'innesto del nuovo assessore comunale che avrebbe dovuto ricoprire il posto vacante lasciato dal dimissionario Lillo Attardo. Attardo, ricordiamo, ha rassegnato le proprie dimissioni da vicesindaco e da assessore comunale lo scorso 6 febbraio. ''Incompatibilità politico-amministrativa con il sindaco'', questo quanto si leggeva nelle dimissioni. Lo stesso Attardo ci spiegava come tra lui e la prima cittadina Anna Alba fossero sorte ''idee diverse su come amministrare la città''. Da quel 6 febbraio sono passati due mesi e ancora Favara e l'amministrazione pentastellata non ha né il nuovo assessore, né un vicesindaco. Il tempo continua a passare mentre l'esecutivo continua a mandare avanti la barca senza uno dei suoi vogatori. Bisogna dire, inoltre, che la percezione che la gente aveva di Attardo è che lui remava, e anche forte, forse più di altri. È stato, dall'insediamento dei 5 stelle, uno dei volti che più si sono spesi per la città e non sarà facile andare a colmare il vuoto venutosi a creare dalle sue dimissioni. E poi, diciamocelo chiaramente... chi avrà il coraggio di far parte di una squadra di governo sapendo che poco o niente potrà fare, viste le condizioni economiche disastrose del Comune? E che, come hanno dimostrato i numeri nelle scorse elezioni regionali, la popolarità dei 5 stelle a Favara sta andando in calo rispetto alla media regionale? O magari è solo una questione politica per cercare di avere più consensi possibili all'interno della maggioranza (e perchè no.... forse anche dell'opposizione) in Consiglio Comunale? Ricordiamo che proprio il giorno delle dimissioni di Attardo venne diffusa una nota di tre consiglieri 5S, Sanfratello, Costa e Pirrera, molto vicini al deputato regionale Di Caro, che accusavano l'amministrazione Alba di essere da mesi in paralisi amministrativa e di non ascoltare le loro ripetute richieste di cambi di marcia. Dalle voci di corridoio si era subito appreso che ci sarebbe stata la richiesta di rimozione della Maida con l'innesto di un altra figura, ma Anna Alba preferisce parlare solo del nuovo inserimento assessoriale e non sarebbe disposta a cedere l'attuale assessore ai tributi locali. Fatto sta che la promessa del sindaco di avere il nuovo assessore entro Pasqua non è stata mantenuta. Al momento le deleghe che una volta erano di Attardo sono intanto nelle mani della prima cittadina, mentre l'incarico di vicesindaco è passato d'ufficio all'assessore anziano Crocetta Maida. Ma a questo punto potrebbe essere lecito chiedersi: se per due mesi l'amministrazione comunale è riuscita ad andare avanti con un membro in meno, è veramente necessaria la nomina di una nuova figura amministrativa? Serve davvero avere un altro assessore? Se l'amministrazione ha dimostrato di potere lavorare per ben 60 giorni anche in mancanza di Attardo, forse potrebbe anche continuare a farlo in questa condizione. Se ipotizzassimo, per assurdo, il verificarsi di questa eventualità, di certo si farebbe risparmiare un bel po' di denaro - visto che non si perde mai occasione di sottolinearlo - alle tanto disastrate casse comunali. In questo caso la Giunta rinuncerebbe a un suo amministratore - come ha dimostrato di avere fatto in questi due mesi - e il Comune verrebbe alleggerito dai consistenti costi che comporta mantenere un assessore. Beh, noi lanciamo la sfida... chissà se verrà accolta per il vero bene del paese.


Le sue condizioni di salute non sarebbero buone e ha bisogno delle cure dei sanitari. Parliamo di Calogero Falsone, che nelle prossime ore dovrebbe lasciare il carcere Pagliarelli per essere ricoverano in una struttura sanitaria. Ricordiamo che Calogero Falsone, fratello del boss Giuseppe, si trova in carcere per scontare la pena di 13 anni e 6 mesi di reclusione in quanto nel 2012, al culmine di una lite, cercò di uccidere un pastore romeno col quale si contendeva l'uso di un terreno per il pascolo. Il magistrato, dopo aver acquisito i pareri medici, ha deciso di accogliere la richiesta del legale difensore del 52enne e disposto il ricovero in una adeguata struttura medica.


Audizione ieri in aula al Tribunale di Agrigento per l'ex comandante della Polizia Municipale di Agrigento Cosimo Antonica, che in qualità di teste ha esposto la sua versione dei fatti. Il processo è quello relativo al crollo del costone sul palazzo Crea, avvenuto il 5 marzo del 2014 al viale Della Vittoria della città dei templi, che ha causato lo sfollamento di una settantina di famiglie e di diverse attività commerciali. Delicata, in merito, la posizione di Cosimo Antonica che, secondo la difesa, sarebbe potuto figurare nel registro degli indagati perché sarebbe dovuta essere sua cura mettere in sicurezza l'area dato che era a capo della Polizia Municipale e pertanto aveva incarichi di Protezione Civile. Antonica, incaricato dalla Procura, avrebbe indagato sulla vicenda dopo il verificarsi della frana. ''Il Comune, sollecitato dal Genio Civile e dall'Arpa - avrebbe spiegato ieri l'ex comandante della Polizia Municipale - il 5 marzo del 2011 notificò un'ordinanza ai proprietari dei terreni adiacenti al costone di palazzo Crea diffidandoli a metterli in sicurezza visto che erano state segnalate delle infiltrazioni di acqua''. Testimonianza che ben si concilierebbe con la tesi dell'accusa. Al banco degli imputati, in questo processo, siedono infatti l'ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto e il dirigente dell'ufficio tecnico Giuseppe Principato. Per la procura i due sapevano già anni prima della situazione di pericolo e che il rischio, poi concretizzatosi, c'era. Zambuto e Principato, secondo la tesi accusatoria, avrebbero messo per iscritto anche un'ordinanza di messa in sicurezza - come confermato da Antonica - ma non si sarebbero curati di farla rispettare. Imputati nello stesso processo sono anche i tre proprietari dei terreni adiacenti al Palazzo Crea. Si tratta di Maria Isabella Sollano, 76 anni, e dei figli Valentina e Oreste Carmina, di 50 e 47 anni. L'ordinanza nei loro confronti imponeva l'esecuzione di opere di manutenzione consistenti nella ''regimazione delle acque'' che avrebbero dovuto eliminare le infiltrazioni che avrebbero poi portato al crollo del 5 marzo 2014. Il processo, intanto, continua. Si torna in aula il prossimo 4 giugno.


Due arresti della Polizia a Lampedusa. Riguardano reati connessi all'immigrazione clandestina. Il primo, B.Y., queste le iniziali del nome, è rientrato in Italia prima della scadenza del termine del divieto di reingresso firmato dal Prefetto di Milano; il secondo invece, A.A.E., in esecuzione di un provvedimento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, poiché doveva scontare la pena di 6mesi e 19 giorni di reclusione per il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri.


Due arresti per furti di energia elettrica nell'agrigentino da parte dei carabinieri. A Canicattì, in via Carlo Alberto, i militari hanno accertato come un 65enne aveva collocato un grosso magnete sul contatore, facendo alterare la misurazione dei consumi sino al 98%. L'uomo è stato così arrestato e posto ai domiciliari con l'accusa di furto aggravato. L'altro caso si è registrato a Grotte. Un 30enne romeno è stato sorpreso in flagranza per aver realizzato all'interno del proprio domicilio un allaccio abusivo alla rete elettrica. Nel corso dell'anno 2018 i militari hanno già eseguito oltre una trentina di accessi ispettivi sia in abitazioni private sia presso esercizi commerciali. Spesso i controlli sono scattati anche a seguito di preziose segnalazioni da parte di cittadini, pervenute sull'utenza ''112''.


È stato predisposto ad Agrigento, per la giornata di martedì 10 aprile, un altro controllo con ''street control''. Il controllo della Polizia locale è mirato ad arginare la sosta selvaggia e accertare le auto prive di copertura assicurativa e non revisionate. L'ispezione con il particolare strumento sarà eseguita nel centro città, nei quartieri periferici di Villaggio Mosè e San Leone, e ancora: a Monserrato, Villaseta, Fontanelle, Montaperto e Giardina Gallotti.


Due iniziative si sono svolte stamattina a Canicattì, organizzate per commemorare la strage avvenuta nella cittadina dell'uva Italia il 21 dicembre 1947. Nello specifico, è stata scoperta una lapide in corso Umberto I, nei pressi della sede della Camera del Lavoro, a cui è seguito, al Teatro Sociale, il convegno ''Lelio Basso e Pio La Torre, due vite parallele per la Democrazia e la Legalità Costituzionale''. Il convegno, organizzato in compartecipazione dal Comune di Canicattì e dal Centro Studi ''Pio La Torre'' di Palermo, è inserito nel programma delle iniziative organizzate per il 40° anniversario della morte di Lelio Basso, l'avvocato che difese i manifestanti accusati di avere fomentato la folla di disoccupati che partecipavano allo sciopero generale organizzato dalla Camera del Lavoro contro il carovita, la miseria e la disoccupazione. Durante quella manifestazione ci furono degli scontri che costarono la vita a tre cittadini e un carabiniere e ci furono numerosi feriti.


Problemi idrici nella giornata di martedì prossimo in 12 comuni dell'agrigentino. Si dovranno effettuare degli interventi di riparazione sull'adduttore principale dell'acquedotto Voltano, in c.da ''Voltano'', territorio di Santo Stefano di Quisquina. Slittamenti e/o limitazioni della turnazione idrica si potranno quindi verificare ad Agrigento, nelle frazioni di Giardina Gallotti, Montaperto, Zona Industriale, San Michele e Fontanelle, e ancora: Aragona, Comitini, Porto Empedocle e Favara. Poiché gli acquedotti ''Voltano'' e ''Tre Sorgenti'' sono idraulicamente interconnessi, si potrebbero verificare delle riduzioni anche a Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto, Campobello di Licata, Ravanusa e Canicattì. ''La fornitura idrica -scrivono dalla società- tornerà regolare, nel rispetto dei necessari tempi tecnici''.


Anche questa domenica l'A.D.A.S. di Agrigento farà una raccolta di sangue. Volontari domani mattina saranno dalle ore 8.30 alle ore 12.30 a Naro in piazza S. Agostino per accogliere quanti vorranno generosamente donare il proprio sangue. A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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