SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 05/04/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Anche la città di Agrigento ha raggiunto un importante traguardo per quanto riguarda la raccolta differenziata; nel mese di marzo è stata toccata quota 61,96%. Un dato certamente soddisfacente per l'amministrazione comunale targata Firetto, raggiunto a pochi mesi da quando la raccolta differenziata è stata avviata nella città dei templi. Gli agrigentini, nella stragrande maggioranza, stanno quindi effettuando il conferimento dei rifiuti in maniera disciplinata. ''Il traguardo raggiunto a marzo - dichiara l'assessore comunale all'Ecologia e all'Ambiente, Nello Hamel - dimostra che i cittadini hanno condiviso l'impegno di puntare sulla raccolta differenziata per consentire di scongiurare il pesantissimo aggravio di costi che sarebbe scaturito dalla prospettiva di conferimento dei rifiuti all'estero. Altro risultato significativo ottenuto - continua Hamel - sono le duemila autodenunce che porteranno un introito di circa 700 mila euro nelle casse del Comune e che contribuiranno alla riduzione delle bollette della Tari''. Nonostante la differenziata ad Agrigento cresca ''in popolarità'' tra la cittadinanza, da qualche tempo nel capoluogo si assiste alla nascita di discariche a cielo aperto, sia piccole che grandi e sia in centro città che in periferia. Un fenomeno che sta ponendo in essere un serio problema di degrado urbano e che, nonostante le sanzioni da 600 euro elevate dalla polizia locale ai ''furbetti'' che vengono individuati come ''lanciatori di sacchetti'', sembra non volersi arrestare. Per scoraggiare ulteriormente gli incivili, l'amministrazione comunale di Agrigento avrebbe chiesto all'ufficio legale del Comune se è possibile procedere nei loro confronti anche con procedure penali. Se alla domanda dovesse arrivare risposta positiva, si potrebbe concretizzare la possibilità che in futuro, per chi verrà sorpreso ad abbandonare i rifiuti, potrebbe scattare anche una denuncia alla Procura per danno all'immagine. ''Rimane da vincere - scrive il sindaco Lillo Firetto - la lotta a una aliquota di incivili che abbandonano indiscriminatamente rifiuti indifferenziati''. Ciò è causa di un grave danno all'immagine della città, spiega il sindaco, in un tempo in cui Agrigento sta accogliendo importanti flussi turistici. Insomma, alla città dei templi sembra essere giro di vite per il ''sacchetto selvaggio'', con all'orizzonte anche denunce penali.


Ancora particolari emergono in merito all'omicidio di Angelo Carità, l'imprenditore agricolo 61enne trovato morto lunedì scorso, a Pasquetta, all'interno della sua vecchia Fiat Uno di colore verde. Il fatto è successo a Licata, in una stradina traversa di via Palma. Sarebbero una decina i colpi sparati da una pistola calibro 9 all'indirizzo di Carità. Pare che alcuni colpi di pistola si siano conficcati nella carrozzeria dell'utilitaria. Tre invece i proiettili che lo avrebbero raggiunto, due al capo e uno a una spalla. Queste le indiscrezioni che sarebbero trapelate dall'autopsia eseguita sul cadavere della vittima all'obitorio dell'ospedale ''San Giovanni di Dio'' di c.da Consolida. A occuparsi dell'esame autoptico è stato il medico legale Cataldo Raffino dell'università di Catania, lo stesso che si occupò - era il 2013 - della necroscopia sulla salma di Giovanni Brunetto. Ed è proprio per l'omicidio di Brunetto che il 61enne Angelo Carità era stato condannato all'ergastolo, nel febbraio del 2017, dai giudici della Corte di Assise di Agrigento. Carità, però, era stato poi scarcerato per decorrenza dei termini. Giovanni Brunetto era stato trovato sotterrato nell'ottobre del 2013, cinque mesi dopo la sua scomparsa, in un appezzamento di terreno di Canicattì. Lunedì scorso l'omicidio di Carità. Per il secondo delitto la Procura ha dunque incaricato lo stesso medico legale del primo. Potrebbe anche non trattarsi di una casualità. A occuparsi del fascicolo d'inchiesta aperto sull'ultimo omicidio sono i pm Salvatore Vella e Simona Faga; Vella rappresentò l'accusa nel processo di primo grado nei confronti di Carità. Insomma, le connessioni tra i due omicidi pare non siano da escludere così come pare che gli inquirenti li starebbero confrontando per accertare particolari ed eventuali punti di collegamento. Intanto, dopo l'autopsia, la salma di Angelo Carità è stata dissequestrata. I funerali si svolgeranno domani a Licata, ore 17.00, presso il santuario di Sant'Angelo.


Avrebbe picchiato selvaggiamente la moglie per poi scappare. Protagonista un 50enne italo-tedesco che adesso è ricercato dalla Polizia. Il fatto è successo a Porto Empedocle, all'interno di un albergo dove la coppia alloggiava. La donna, a seguito delle violenze, ha riportato fratture maxillo facciali e a una spalla. Ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale ''San Giovanni di Dio'' di Agrigento prima e del ''Civico'' di Palermo dopo. Non sarebbe in pericolo di vita ma il suo quadro clinico è ritenuto delicato. Ancora da accertare le cause che hanno spinto l'uomo ad aggredire la 45enne. Adesso non si esclude che possa scattare la denuncia alla Procura di Agrigento e che venga chiesto per l'uomo un'ordinanza di custodia cautelare.


Incidente autonomo nei pressi del centro commerciale ''Le Vigne''. A ribaltarsi lungo la strada provinciale 15, in territorio di Racalmuto, una Lancia Y. Il conducente, di nazionalità romena, avrebbe perso il controllo del mezzo immediatamente dopo una curva. Come detto, l'incidente non ha coinvolto altre vetture. Una volta lanciato l'allarme, sul posto si è portata una pattuglia della Polizia Stradale per compiere i rilievi tecnici e ricostruire la dinamica dell'incidente. L'automobilista alla guida della Lancia Y, a seguito dei controlli da parte degli agenti della Stradale, sarebbe risultato essere in stato di ebrezza alcolica. Appare scontato che verrà deferito alla Procura per essersi messo alla guida mentre era ubriaco.


Concluse le festività pasquali è tempo di bilanci per la Polizia Stradale di Agrigento che proprio in quei giorni ha potenziato i controlli sulle Statali. 8 conducenti sono risultati positivi al test dell'etilometro, 4 di questi sono stati deferiti alla locale Procura, i restanti sono stati sanzionati. Nello specifico, si tratta di giovani dai 19 ai 40 anni che sono stati trovati con un tasso alcolemico superiore al limite consentito; in due casi addirittura il valore ha superato l'1,60 grammi/litro.


Sarebbe stato trovato in possesso di qualche grammo di marijuana e di un coltello a serramanico di 18 centimetri. Al controllo da parte degli agenti della sezione ''Volanti'' della Questura di Agrigento avrebbe anche fornito false generalità dichiarando di essere tunisino anziché siriano. Guai in vista per un giovane migrante di 26 anni, denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento e segnalato alla Prefettura come consumatore abituale di sostanze stupefacenti. L'extracomunitario sarebbe stato controllato mentre alloggiava in un hotel del capoluogo agrigentino. Inizialmente avrebbe fornito false generalità, smascherate dai poliziotti dopo avere controllato la sua documentazione. Perquisita la camera dove il siriano alloggiava, sarebbero saltati fuori la modica quantità di marijuana e il coltello a serramanico.


Si era fatto un viaggio in autobus, dalla Spagna a Favara, con 165 grammi di eroina purissima contenuta in 10 ovuli all'interno dello stomaco. Giudizio immediato per il 45enne ghanese, fermato nella città dell'agnello pasquale lo scorso dicembre - poco prima di Natale - dai carabinieri. L'uomo era stato sorpreso dai militari mentre questi erano impegnati in un ordinario controllo. L'africano, giunto a Favara, stava chiedendo un passaggio ad automobilisti quando i carabinieri, notatolo, hanno voluto accertare la situazione. A tradire il 45enne il nervosismo e l'avere avvertito forti dolori allo stomaco. A seguito di controlli in ospedale, era stata accertata la presenza di 10 ovuli nel suo stomaco. Come detto, per il ghanese arriva adesso il giudizio immediato. La decisione è del gip Alfonso Malato che ha accolto la richiesta della Procura e pertanto si ''salterà'' l'udienza preliminare. Il prossimo 15 maggio si tornerà in aula per la prima udienza davanti al giudice monocratico Gianfranca Claudia Infantino. La difesa, costituita dagli avvocati Salvatore Cusumano e Giovanni Di Benedetto, avrà tempo 15 giorni per chiedere eventualmente il giudizio abbreviato oppure il patteggiamento della pena.


Non solo all'interno delle scuole o di uffici comunali, in Sicilia ci sarebbero furbetti anche tra i dipendenti della Regione e alcuni di questi si sarebbero fatti adottare da anziani malati per potere beneficiale della legge 104 per l'assistenza. A denunciarlo è il Presidente della Regione Nello Musumeci. ''È possibile che su 13mila dipendenti, 2.350 usufruiscano della legge 104?'' ha detto il Governatore in conferenza stampa rivolgendosi ai cronisti. Insomma, secondo quanto emerso nel corso dell'incontro tra Musumeci e la stampa, pare che tra i dipendenti regionali che beneficiano della legge 104 per assistere i congiunti malati ci sarebbe chi, addirittura, si sarebbe fatto adottare per usufruire dei benefici. A sostenerlo, riportano gli organi di stampa, lo stesso Governatore. ''Faremo dei controlli e troveremo le organizzazioni sindacali dalla nostra parte. - ha aggiunto Nello Musumeci - Ognuno si assumerà la responsabilità delle proprie azioni, il tempo dei giochetti, delle coperture e dei ricatti reciproci è scaduto''. Il Presidente ha spiegato che il governo ''sta lavorando sul fronte del personale dipendente della Regione''. Oltre al caso della 104, Musumeci ha evidenziato altre realtà, o piuttosto criticità, relative ai dipendenti dell'Ente regionale. Di questi, ha spiegato in conferenza stampa, 2.600 sono dirigenti sindacali e non possono essere distaccati. Inoltre, all'interno dei 13mila dipendenti della Regione, si starebbero trovando difficoltà a trovare tecnici e altre professionalità, tra i quali avvocati ed esperti di economia. ''Si pensi che non possiamo trasferire personale da un ufficio all'altro oltre i 50 chilometri - ha affermato Musumeci - e che tra due anni andranno in pensione altri 3 mila dipendenti''. Il rischio paventato è dunque che, al momento del pensionamento di questo personale e se non si provvederà con nuove assunzioni, si rischia una paralisi del comparto burocratico. ''Stiamo aspettando l'arrivo del governo, se ci sarà, per spiegare che in Sicilia ad esempio ci sono forti carenze - ha aggiunto il Governatore -. Abbiamo bisogno di centinaia di tecnici tra geologi, ingegneri e architetti; è assurdo disporre di una consistente somma di denaro e non poterla utilizzare perché mancano i progetti e chi li fa''. Sui nuovi concorsi alla Regione Musumeci ha affermato: ''Il tema va affrontato col governo nazionale, aspettiamo che si formi''.


Sbarchi clandestini, o sbarchi ''fantasma'', fenomeni fin troppo conosciuti alle coste agrigentine e che possono sortire effetti collaterali e deleteri anche per l'ambiente. È il caso, a denunciarlo è l'associazione ambientalista MareAmico Agrigento, di uno di questi sbarchi avvenuti nella notte sulla spiaggia di Zingarello, a pochi chilometri da Agrigento. Era lo scorso 4 marzo e dello sbarco - ricostruisce il responsabile di MareAmico, Claudio Lombardo - erano stati allertati la Capitaneria di Porto e i Carabinieri. I migranti però avevano già fatto perdere le proprie tracce e del loro arrivo sul posto sono rimasti, a testimonianza, solo vestiti lasciati in spiaggia e la barca utilizzata per il trasporto. Natante che dopo un mese di abbandono, fa sapere l'associazione ambientalista, si è squarciato e ha liberato in mare il carburante, l'olio motore e quant'altro, inquinando un lungo tratto di costa. ''Questo è un effetto collaterale degli sbarchi fantasma'' scrive MareAmico. E a proposito di fantasmi, l'associazione definisce tali quanti arrivano sulle nostre coste di nascosto, senza che nessuno sia in grado di controllarli. ''Chi sono questi fantasmi? - dice Claudio Lombardo - Sono magrebini che arrivano in Italia clandestinamente. Non hanno altra scelta, perché provengono da zone del mondo che non sono in guerra e quindi non possono neanche richiedere l'asilo politico in Italia. Sono solo migranti economici''. ''Arrivano in migliaia. - concludono dall'associazione - Nel solo 2017 sulle coste continentali agrigentine Mareamico ha censito 80 sbarchi, con circa 3 mila migranti''.


Recuperare e riqualificare il centro storico di Agrigento. L'amministrazione comunale si dice pronta a dare concreta attuazione al programma attraverso la piena disponibilità dei finanziamenti per il rifacimento delle facciate degli edifici del centro storico di Girgenti. ''Sono state inviate le comunicazioni ai richiedenti ammessi per l'utilizzo concreto delle somme - dichiara Elisa Virone, vice indaco con delega all'Urbanistica - e sono dunque per la prima volta utilizzabili le risorse messe a disposizione dalla Regione per il nostro centro storico con la Legge per Agrigento che, sino ad oggi, non sono mai state utilizzate a beneficio del nostro territorio. Si tratta dei cinquecentomila euro dalla Regione e di altri 500 mila che sono stati ricavati dal progetto Girgenti per le medesime finalità''. ''Questa misura, - prosegue il sindaco di Agrigento Lillo Firetto - assieme ai prossimi cantieri in avvio del programma Girgenti, daranno un segnale concreto nella direzione del recupero del nostro centro storico''.


È stata celebrata ieri la ricorrenza del 26° anniversario dell'uccisione del Maresciallo Maggiore ''Aiutante'' dei Carabinieri Giuliano Guazzelli, Medaglia d'Oro al Valor Civile ''alla memoria'', assassinato dalla mafia il 4 aprile 1992. Primo momento, una Santa Messa celebrata al Santuario di San Calogero di Agrigento alla presenza dei familiari di Guazzelli, del Comandante della Legione Carabinieri ''Sicilia'', del Comandante Provinciale dei Carabinieri, del Prefetto, del Sindaco di Agrigento, dei vertici degli Uffici Giudiziari di Agrigento e Sciacca, quelli delle Forze dell'Ordine locali e Magistrati in quiescenza che hanno condiviso parte del loro percorso con il Sottufficiale caduto nell'adempimento del proprio dovere. Era presente anche una rappresentanza di circa 30 studenti di scuola media inferiore dell'Istituto Comprensivo ''Agrigento-Centro'' e una rappresentanza della locale Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. A seguire presso il viadotto Guazzelli, luogo dell'agguato, si è tenuta una breve cerimonia commemorativa.


Sono scesi nelle piazze italiane nei giorni 3,4 e 8 marzo con l'iniziativa ''Gardensia''. Parliamo dei numerosi volontari AISM che hanno scelto di stare affianco alle persone con Sclerosi Multipla. Ma non solo loro; tanta gente lo ha fatto grazie a un contributo economico che permetterà adesso di sostenere la ricerca scientifica e l'assistenza alle persone affette da questa patologia. Anche in provincia di Agrigento i circa 180 volontari AISM sono scesi nelle piazze. Sono stati presenti in ben 11 comuni con l'iniziativa ''Gardensia''. ''Grazie al lavoro dei volontari -ci dice Claudia Distefano, referente AISM Agrigento- siamo riusciti a distribuire 941 piantine, tra ortensie e gardenie, ricavando circa 18 mila euro''. Ieri pomeriggio a Favara, nella sede AISM, un incontro dove è stato possibile conoscere i risultati raggiunti con la racconta fondi. Momenti di condivisione e divertimento quindi con tutti i volontari impegnati nell'iniziativa. Prossimo appuntamento la raccolta fondi di maggio in occasione della settimana nazionale AISM con le erbe aromatiche.


Ritorna anche quest'anno l'iniziativa culturale promossa della Questura in collaborazione con l'associazione culturale ''Emanuele Loi'' dal titolo ''Edizione Primaverile 2018 del Caffè Letterario''. L'iniziativa verrà presentata alla stampa dopodomani, sabato, alle ore 10.30 presso il centro balneare della Polizia di Stato, sito nel viale delle Dune di San Leone. Sarà presente il Questore di Agrigento Maurizio Auriemma. Al termine dell'incontro con gli operatori dell'informazione si svolgerà il primo appuntamento in calendario con Alessandra Turrisi, giornalista, autrice del libro ''Paolo Borsellino. L'uomo giusto''. Gli appuntamenti proseguiranno il 14 aprile con il magistrato Simona Lo Iacono, autrice del libro ''Il morso'', il 21 aprile con il magistrato Salvatore Vella, Procuratore aggiunto della Repubblica di Agrigento, autore, insieme agli imprenditori Mauro Baricca e Demetrio Pisani, del libro ''La forza del gruppo. L'etica come chiave del successo'' e il 28 aprile con il giornalista Attilio Bolzoni con il libro ''Le mafie dopo le stragi''.


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